
Diventare profeta in patria, quando si parla di ciclismo e di Belgio, è una delle più grandi ambizioni di un corridore. Frederik Willems, trent’anni il prossimo settembre, ci è riuscito.
Lunedì aveva sfiorato il successo nella prima giornata della Driedaagse van De Panne con una fuga nel finale. Quindi dopo la defezione del leader Pozzato nella prima semitappa, ha conquistato la leadership della corsa. «Quando mi sono presentato alla partenza della cronometro – afferma Willems - avevo in testa solo la vittoria. Non sono uno specialista delle prove contro il tempo ma ho tirato fuori l’anima per portare a casa questo successo. Vincere nella propria terra ha un sapore unico ma riuscirci è stato tutt’altro che semplice. La Katusha ha mantenuto le redini della corsa per tre giorni e le possibilità di superare Pozzato erano poche. Io l’ho marcato stretto ed ero pronto a sfruttare ogni minima occasione per attaccarlo: la costanza è stata premiata».
Ora che la Tre giorni si è conclusa, l’attenzione si sposta sulla corsa principe per i fiamminghi: il Giro delle Fiandre. La Liquigas, in attesa di valutare meglio le condizioni di Daniele Bennati, vittima di un guaio muscolare, sa di poter contare su due sicuri protagonisti come Willems e Manuel Quinziato. «Già l’anno scorso io e Manuel abbiamo dimostrato di poter essere competitivi - prosegue Willems -e le sensazioni della
vigilia sono buone. Il Fiandre è una corsa imprevedibile, con troppe variabili per definire nel dettaglio una tattica. Di certo non ci limiteremo al ruolo di comparsa. Correremo al massimo delle nostre possibilità, certi di poter dire la nostra».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.