Davide Rebellin deve rimandare l’appuntamento con la Milano-Sanremo..
L’evergreen della Diquigiovanni Androni Giocattoli ci ha provato ancora una
volta, ma la Classicissima resta la casa naturale dei velocisti.
“E’ stata una Milano-Sanremo un po’ inaspettata – è il commento di
Rebellin a pochissimi minuti dal termine della corsa -. Pensavo si potesse fare
più selezione, l’andatura è sempre stata alta ma ho visto che eravamo in troppi
ai piedi del Poggio. C’erano squadre ancora molto numerose e ho capito che era
dura fare selezione. Ho provato lo stesso l’allungo ma avevo i miei dubbi che
l’azione portasse dei benefici ed in effetti così è stato”.
C’è qualche motivo particolare per il quale i velocisti sono
riusciti a rimanere col gruppo di migliori?
“Non saprei con esattezza. Sulla Cipressa noi ci abbiamo provato
con Scarponi a rendere la corsa dura per staccarli ma la selezione non è
arrivata e nessuno dei velocisti si staccava; sinceramente non riesco a dare
una risposta. Sono stati bravi loro a rimanere davanti, questa è l’unica cosa
certa. Noi volevamo fare la selezione sin dalla salita della Mànie ma Mate Mardones, che aveva il compito
di scandire il passo, ha avuto un problema tecnico circa tre chilometri prima
di prendere l’ascesa e così alla fine non
si è riusciti a fare il lavorio che avevamo preparato. Non so se
sarebbero cambiate le cose, forse no, ma un po’ più di fatica l’avrebbero
fatta. Non mi aspettavo la vittoria di Cavendish: gli faccio i complimenti
perché dopo trecento chilometri e alla prima Sanremo ha dimostrato di essere un
corridore di classe. Sono contento anche per Haussler, lo scorso anno correva
con me, ha fatto davvero un gran bel salto di qualità”.
Valerio Zeccato
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