Rebellin: in troppi ai piedi del Poggio, impossibile attaccare

| 21/03/2009 | 17:43

Davide Rebellin deve rimandare l’appuntamento con la Milano-Sanremo.. L’evergreen della Diquigiovanni Androni Giocattoli ci ha provato ancora una volta, ma la Classicissima resta la casa naturale dei velocisti.


“E’ stata una Milano-Sanremo un po’ inaspettata – è il commento di Rebellin a pochissimi minuti dal termine della corsa -. Pensavo si potesse fare più selezione, l’andatura è sempre stata alta ma ho visto che eravamo in troppi ai piedi del Poggio. C’erano squadre ancora molto numerose e ho capito che era dura fare selezione. Ho provato lo stesso l’allungo ma avevo i miei dubbi che l’azione portasse dei benefici ed in effetti così è stato”.


C’è qualche motivo particolare per il quale i velocisti sono riusciti a rimanere col gruppo di migliori?

“Non saprei con esattezza. Sulla Cipressa noi ci abbiamo provato con Scarponi a rendere la corsa dura per staccarli ma la selezione non è arrivata e nessuno dei velocisti si staccava; sinceramente non riesco a dare una risposta. Sono stati bravi loro a rimanere davanti, questa è l’unica cosa certa. Noi volevamo fare la selezione sin dalla salita della Mànie  ma Mate Mardones, che aveva il compito di scandire il passo, ha avuto un problema tecnico circa tre chilometri prima di prendere l’ascesa e così alla fine non  si è riusciti a fare il lavorio che avevamo preparato. Non so se sarebbero cambiate le cose, forse no, ma un po’ più di fatica l’avrebbero fatta. Non mi aspettavo la vittoria di Cavendish: gli faccio i complimenti perché dopo trecento chilometri e alla prima Sanremo ha dimostrato di essere un corridore di classe. Sono contento anche per Haussler, lo scorso anno correva con me, ha fatto davvero un gran bel salto di qualità”.

Valerio Zeccato

 

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