
Metti un pomeriggio al castello a parlare di ciclismo. Metti un campione del mondo come Beppe Saronni, un campione olimpico come Marino Vigna, un triatleta olimpico come Daniel Fontana, una primatista mondiale come Rossella Galbiati a raccontare le loro storie a pedali, e – forse – un gregario di Fausto Coppi come Alfredo Bonariva. Metti un giornalista e autore come Beppe Conti e tutti quelli della Unione Sportiva Legnanese, nata come un pesce d’aprile per una partita di calcio e poi per 112 anni al servizio della bicicletta, a spiegare, descrivere, ricordare e progettare. Metti tutto questo a Legnano, che sta alla bicicletta come la cittadina di Rugby al gioco del rugby, che sta al vino come Brunello a Montalcino, che sta alla musica come i Beatles in Abbey Road o Penny Lane.
“Legnano, capitale del ciclismo: miti, memorie e futuro”: è il titolo dell’incontro che si terrà sabato 13 alle 15 a ingresso libero nel Castello Visconteo di Legnano con la regia della Legnanese presieduta da Luca Roveda, nell’ambito della rassegna Attiva.Mente. Per celebrare i pionieri, per narrare le corse, a cominciare dalla sua Coppa Bernocchi, e anche i corridori, a cominciare da Libero Ferrario che, da atleta tesserato per la Legnanese con la maglia azzurra dell’Italia, conquistò il titolo di campione del mondo nel 1923, il primo ciclista italiano iridato su strada nella storia, e soprattutto per individuare virtù e valori di uno strumento (un mezzo?, una macchina?, un simbolo?, una bandiera?, comunque un amico o un’amica di vita quotidiana) che ci accompagna, ci guida, ci indirizza da un paio di secoli. Insomma, una lunga dichiarazione d’amore. La stessa Legnanese, nella pagina del suo sito, dice tutto: “La bicicletta è la penna che scrive sull’asfalto”. Perché la bicicletta è storia e geografia, cultura e letteratura, educazione e salute, forse addirittura salvezza.
Metti un pomeriggio al Castello Visconteo, quello di Legnano, a parlare di ciclismo. Noi ci saremo.
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