
Tra gli uomini di classifica, quello che ieri ha sofferto di più l’attacco di Pogacar è stato senza dubbio Remco Evenepoel. Il belga non sa darsi una spiegazione di quanto accaduto nella sesta tappa, ma ciò che gli resta è quel ritardo di quasi due minuti al traguardo.
«Inizialmente mi sentivo bene e avevo buone sensazioni ma evidentemente mi sbagliavo – ha detto Evenepoel dopo la tappa -. Sono diventato un po' più tranquillo chilometro dopo chilometro. Forse sono i postumi della caduta di giovedì o forse non ho ancora un gran feeling con le salite. Oppure è stata solo una brutta giornata, può succedere anche questo».
Al traguardo Evenepoel è arrivato con 1’50” di ritardo da Pogacar e ora in classifica generale lo sloveno ha un vantaggio di 1’22” sul belga.
«Hanno iniziato a fare la salita finale come se il traguardo fosse a due chilometri di distanza. Pogácar è stato semplicemente superiore ancora una volta. Ha dimostrato chi è il miglior corridore del mondo. Io ero da solo e non avevo altri uomini con me e anche questo può fare la differenza, così come è accaduto agli altri che erano da soli».
Oggi si corre la tappa regina del Giro del Delfinato: saranno 131,6 chilometri da affrontare fino a Velmeinier, con tre salite importanti Hors Categorie e l’arrivo in salita, con un dislivello totale di 5000 metri. Evenepoel non è troppo triste per la giornata negativa di ieri e pensa che qualcosa si possa ancora fare, perché una giornata storta, alla fine può capitare a chiunque.
«Ci aspetta un altro giorno. Le mie gambe potrebbero darmi una sensazione completamente diversa con un finale decisamente diverso, più lungo e meno ripido. Ieri è stata una giornata molto esplosiva: quando Pogacar e compagni hanno spinto, ho subito capito che sarebbe stata piuttosto dura. Anche Vingegaard ha pagato un po', ma io di più. Credo che ieri Tadej abbia dimostrato di essere superiore e ha veramente meritato di vincere».