
Da Asti a Roma: 23 ciclisti amatori in sella per il Giubileo degli Sportivi. Un'avventura che ha visto protagonisti ciclisti appartenenti alla polisportiva Cassa di Risparmio di Asti e al gruppo sportivo sempre di Asti
Oltre settecento chilometri, cinque tappe, ventitré ciclisti amatori. Da Asti a Roma, passando per Lavagna, Pisa, Montalcino e Montefiascone. Non è stata una gara, ma un pellegrinaggio su due ruote, un viaggio carico di significati per partecipare al Giubileo degli Sportivi nella Città Eterna.
Partiti dal cuore del Piemonte, i ciclisti hanno attraversato mezza Italia: dalle coste liguri ai borghi toscani, tra le vigne del Brunello e le salite della Tuscia. Un’Italia minore, profonda, fatta di silenzi, fatiche e incontri semplici. Quell’Italia che, come scriveva Gianni Brera, “coltiva le grandi malinconie, il silenzio e la solitudine indispensabili per riuscire in uno sport così faticoso”.
È proprio dalla provincia che nasce questa impresa: un gruppo eterogeneo, unito dalla passione per la bicicletta e dal desiderio di vivere un’esperienza che andasse oltre lo sport. Ogni tappa ha lasciato un segno: la fatica sulle strade toscane, la quiete spirituale di Montefiascone, l’emozione dell’arrivo a Roma, tra le vie cariche di storia e la prospettiva di San Pietro.
Non cercavano un podio, ma un senso. Lo hanno trovato nel gruppo, nel ritmo costante della pedalata, nella condivisione del sacrificio. In fondo, il ciclismo è anche questo: un’epica silenziosa che si scrive lontano dai riflettori, un modo per raccontare se stessi attraverso la strada.
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