
Negli ultimi giorni il giro della Bahrain Victorious è stato stravolto completamente, se fino a sabato Antonio Tiberi era non solo il capitano designato, ma in un perfetto terzo posto poco distante dalla maglia rosa, ecco che a causa di una caduta, i sogni di podio del laziale si sono completamente infranti. Nella frazione di oggi con arrivo a Bormio Tiberi ha dovuto piegarsi al dolore alla gamba, ma non per questo si è arreso, ha concluso la tappa a testa alta concedendosi a tutti i giornalisti per spiegare quanto è successo.
«Dopo la caduta la coscia sinistra mi ha fatto subito molto male, ma questa mattina tutto è peggiorato - ha spiegato Tiberi - sicuramente è stata colpa del grande sforzo di ieri, mi sono spinto oltre il limite e oggi ne ho pagato le conseguenza. Già questa mattina mi sono svegliato con un dolore molto più acuto rispetto agli altri giorni, soffrivo sin dalla prima salita di giornata, ho stretto i denti, sono salito regolare ma poi sul Mortirolo ho dovuto arrendermi. Il dispiacere è grande perchè avevo iniziato il giro con una buona condizione, tenevo il ritmo dei migliori ed avevo una buona posizione in classifica, ma poi con la caduta di sabato è cambiato tutto. ogni cosa è peggiorata e non ho potuto fare altro che provare a resistere. L'unico obiettivo di oggi non è stato altro che arrivare a Bormio e concludere la tappa»
Nel Giro rivoluzionato del Team Bahrain abbiamo ritrovato un Damiano Caruso inossidabile, combattivo e deciso a non mollare. Oggi è sempre stato nel gruppo dei migliori senza mai perdere il passo, un ragusano veramente determinato che in questo momento è quinto nella generale a 3'06" dalla maglia rosa. «Credevo veramente che questo sarebbe stato il mio ultimo anno e ci tenevo a farlo bene, quindi ho fatto tutto l'inverno con l'obiettivo di preparare bene il Giro. Volevo affrontarlo al meglio al fianco di Antonio e regalare a me stesso la soddisfazione di vincere una tappa, ma poi lui è caduto ed è successo quello che è successo, purtroppo non tutti i fisici reagiscono allo stesso modo - ha detto Caruso poco dopo l'arrivo - sinceramente sto trovando una condizione molto migliore di quella che pensavo, rimangono ancora delle giornate impegnative e non voglio regalare niente, piuttosto voglio viverle fino in fondo. Finalmente dopo un periodo sfortunato e di malanni ho ritrovato il piacere di correre in bici. E' proprio per questo motivo che ho deciso di prolungare un altro anno con la mia squadra.»
Vista la buona posizione nella generale è automatico chiedersi a cosa Caruso possa ambire nelle tappe con arrivo a Sestriere e a Champoluc. «Una vittoria di tappa la vedo dura, ma mai dire mai, tutto può succedere- riprende Caruso - in questo momento credo che un grande obittivo concreto sia la top ten anche se mi piacerebbe davvero concludere tra i primi 5, per me sarebbe pazzesco, praticamente come una vittoria. Certo fa piacere sapere che gli italiani mi considerano un esempio: spero di essere un buon esempio. Vorrei sopratutto essere un buon esempio per Antonio, perché ancora c'è un po' da lavorare con lui.»
Domani sarà molto probabilmente una giornata per tirare un po' il fiato per gli uomini di classifica prima delle tappe di fuoco sulle Alpi dove si deciderà il vincitore finale. Damiano Caruso è pronto per lottare e proprio poco prima di salutarlo un collega accenna una domanda quanto mai fondamentale: "Secondo te chi vincerà il Giro". Il ragusano risponde diretto, senza esitazioni: "Carapaz" e a questo punto a noi non rimane che metterci comodi e goderci lo spettacolo.
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