POGACAR. «MI SONO DIVERTITO, MA ORA HO BISOGNO DI VACANZE. IL MIO SEGRETO? E' CHE... NON CE L'HO»

PROFESSIONISTI | 12/10/2024 | 19:30
di Giorgia Monguzzi

Cannibale, dominatore, fenomenale, ormai non ci sono più aggettivi per descrivere Tadej Pogacar o forse nemmeno esistono per parare con esattezza del fuoriclasse sloveno. Se già aveva fatto la storia vincendo Giro, Tour e mondiale nello stesso anno (l’ultimo a riuscirci era stato Stephen Roche nel 1987), oggi ha aggiunto un pezzo ulteriore ad una carriera che è già una leggenda. E’ il quarto Lombardia consecutivo per Pogacar, l’unico ad essere riuscito in questa impresa era stato Fausto Coppi esattamente settantacinque anni fa, suona strano fare i paragoni, ma ora è quanto mai necessario. A Como ad applaudire lo sloveno, neanche farlo a apposta, c’era il figlio del campionissimo quasi a voler rappresentare quel filo rosso che ormai unisce i due fuoriclasse «Questo ragazzo mi piace, mi piace la sua grinta e come corre» ci aveva confidato Faustino a proposito di Tadej; una manciata di minuti dopo il campione del mondo aveva iniziato la sua cavalcata solitaria accolto dal tripudio generale.


Alla partenza di Bergamo era il più atteso, il più applaudito da un pubblico che al suo passaggio è andato letteralmente in visibilio. D’altronde Tadej appassiona, emoziona e di certo non scontenta mai tutti quei tifosi che lo attendono trepidanti al traguardo. Le ultime sue tre vittorie stagionali sembrano una fotocopia l’una dell’altra, sempre solo all’arrivo dopo delle lunghissime cavalcate in solitaria, oggi i chilometri mancanti sono stati “solo 48”, Il campione del mondo è partito in salita, un solo scatto che ha messo in croce tutti quanti.


«Oggi mi sono davvero divertito e ho cercato di godermi tutti i chilometri di corsa, soprattutto quelli finali; la squadra ha fatto un lavoro super, i miei compagni sono stati praticamente perfetti nel fare il ritmo e nel traghettarmi nelle migliori posizioni. Il piano era di fare la corsa su di me, ma sono contento che anche Sivakov sia riuscito a fare la sua corsa concludendo in sesta posizione - spiega Pogacar – è stato bellissimo vedere così tanti tifosi a bordo strada, tanti adulti e tanti bambini urlavano il mio nome appena mi vedevano. Sull’ultima salita quando sono riuscito ad avere un buon margine di vantaggio e  a godermi tutto questo, è stato bellissimo. E poi già che c’ero sotto il traguardo ho alzato la bici al cielo: ho finito la stagione nello stesso modo in cui l’ho iniziata e poi diciamocelo: volevo una bella foto ricordo».

Ciò che impressiona di Tadej Pogacar non è solo il numero di vittorie, ma la costanza del suo rendimento per tutto il 2024. Se prendiamo la sua stagione e teniamo conto di tutte le gare a cui ha preso parte non è mai uscito dalla settima posizione, un risultato che farebbe andare fuori di testa qualsiasi esperto di statistiche e compagnia bella. Quale è il segreto? Ormai è impossibile non chiederselo e forse lo sloveno dopo un po’ ci ha anche preso gusto nel rispondere con il sorriso.

«Spesso mi chiedono come faccio a vincere, ma in realtà non lo so, non conosco il mio segreto e anzi non credo proprio di averne uno. Alla base di tutto c’è una combinazione tra allenamento e tanta motivazione, alle mie spalle ho una squadra forte che mi ha permesso di condurre una stagione serena e senza alcuna difficoltà. Ho impostato bene la stagione con i giusti obiettivi, ma anche con i giusti periodi di riposo; i momenti cruciali sono stati quelli tra il giro e il tour e quello dopo la Gran Boucle. Credo che non aver corso le Olimpiadi sia stata a scelta giusta perché mi ha dato modo di rifiatare e di concentrarmi sugli appuntamenti di fine stagione a cui molti dei miei avversari si sono presentati un po’ affaticati» ha detto Pogacar spiegando come la rinuncia alle olimpiadi sia stata fondamentale per riprendere un po’ di energie. Il forfait dello sloveno ai giochi olimpici aveva generato non poche perplessità ed ora giunti a fine stagione e a fine di tutto viene da chiedersi che cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente.

La gente stravede per lui ed è diventato quel campione di cui tutti avevano bisogno. «E’ stato un anno intenso, tutte le vittorie hanno un qualcosa di speciale, ma la più bella di tutti è sicuramente quella del mondiale. In questa stagione sono successe tante cose e mi servirà ancora un po’ di tempo per elaborare bene il tutto, sicuramente in vacanza avrò più tempo per prendere coscienza di quello che ho fatto, ma anche di ricaricare le energie. Nella mia vita non c’è solo la bicicletta e le vittorie, oltre a questo c’è molto altro, c’è la mia famiglia, i miei amici, è a tutto questo che ora voglio dedicarmi. Poi penserò alla prossima stagione, ai prossimi obiettivi, ma solo dopo aver resettato tutto» dice Tadej con il sorriso e mostrando ancora una volta quell’incredibile umanità non solo di un campione, ma di un ragazzo innamorato del ciclismo e che mette il cuore in tutto quello che fa.



Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Giro Next Gen 2025 scatta con una cronometro individuale, la Rho - Rho di 8, 4 km. È vero, non è particolarmente lunga, ma guai a sottovalutarla. per seguire il racconto in diretta dell'intera tappa  apartire dalle 12.15 CLICCA...


Quest'inverno vi abbiamo raccontato la storia e soprattutto la passione per la pista e le Sei Giorni del ventenne Alessio Salvadeo, che in questa stagione continua nel suo percorso in giro per l'Italia e l'Europa affiancando eventi su pista (in...


Cinquanta e non li dimostra. L’Unione Ciclistica Pessano ha festeggiato il suo cinquantesimo anno di attività a favore del ciclismo giovanile al Centro Sportivo Pasotto, nella zona industriale della cittadina della Provincia di Milano. Il presidente Massimo Sottocorno e...


“’Avete presente le gare in bicicletta?’. Carnera offrì quella metafora al Basco, che non si perdeva una parola. ‘C’è un ciclista che va in fuga e il gruppo, il peloton, che sta indietro e lo insegue. Più veloci siamo, più...


Rino De Candido, ex commissario tecnico italiano degli juniores, sale per la prima volta in ammiraglia per un grande Giro Under 23. Lo farà su quella dell’Uc Trevigiani Energiapura Marchiol che lo ha scelto come nuovo diesse. «Tanti avversari fanno...


Anche quest’anno va “in onda” sulle strade della Pedemontana trevigiana il 37° Trofeo GD Dorigo, 37° Medaglia d'Oro alla memoria di Ettore e Cristiano Floriani, 37° Medaglia d'Oro alla memoria di Emilio Mazzero, 14^ Medaglia d'Oro Sogno Veneto, terzo Trofeo...


È un Paul Magnier in condizioni splendide quello uscito dal Giro d’Italia. Il transalpino della Soudal Quick-Step infatti, dopo il successo conseguito una settimana fa alla Heylen Vastgoed Heistse Pijl (sua prima corsa dopo il ritiro dalla Corsa Rosa...


Ancora una volta Tadej Pogacar si è rivelato inarrestabile in questo Delfinato e con relativa facilità ha conquistato anche la tappa regina della corsa francese, con arrivo a Velmeinier. Lo sloveno ha detto che la Visma-Lease a Bike ha cercato...


Matteo Turconi è il nuovo campione lombardo della categoria juniores che si è svolto da Manerba del Garda a Puegnago, nel Bresciano, valido per Memorial Ilario Roberti. Il corridore della Bustese Olonia allo sprint ha regolato Daniele Longoni della Salus...


Il re ha dominato ancora. Tadej Pogačar vince nella settima tappa del Criterium du Dauphine 2025, la Grand-Aigueblanche - Valmeinier 1800 di 131, 6 km, e di fatto ipoteca la vittoria della classifica generale. Nulla da fare per Jonas Vingegaard,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024