L'ORA DEL PASTO. IMERIO E QUEL ROMANZO DI DANNATE FATICHE - 1

LIBRI | 11/09/2024 | 08:20
di Marco Pastonesi

“Imerio” è tornato fra di noi. Non lui, Massignan. Ma il libro su di lui, scritto nel 2012 da Marco Ballestracci e riedito da AlVento/Mulatero (208 pagine, 19 euro). E’, come nel sottotitolo, “un romanzo di dannate fatiche”. Neanche tanto romanzato. E Ballestracci – stessa latitudine, stesso accento, stessi umori di Massignan – ne ha creato un gioiello. Quella che pubblichiamo è la prima parte della mia prefazione. Domani la seconda e ultima. Grazie


-


C’è una foto che la dice lunga. In bianco e nero. Lo ritrae da dietro. Lui, maglia e braghe della Legnano, bici pure, dorsale numero 100, in piedi sui pedali, chino sul manubrio, proiettato in avanti, come se la prima corsa non fosse contro gli altri e neanche contro sé stesso, ma proprio contro la bicicletta, come se volesse precederla anche se di poco o pochissimo. La salita è evidente: lo si capisce dagli spettatori, che puntano i piedi per non precipitare a valle, lo si intuisce dagli altri spettatori - uno striscione avverte: 500 metri alla vetta – ai bordi di uno o due tornanti più in alto, lo si evince dall’immane sforzo cui lui è sottoposto, spingendo un rapporto duro e impossibile, come se lui dovesse issare in cima alla salita non il telaio di una bici ma la mole di un trattore. Il Muro di Sormano, una follia verticale che Vincenzo Torriani aveva inserito nel percorso del Giro di Lombardia nel 1960, perché i corridori non dimenticassero d’inverno – la stagione del riposo - quanto fosse faticoso pedalare. Quel corridore, il primo che appariva lassù, era forse l’unico che quella parete chilometrica se la fece con la sola forza delle proprie gambe (e braccia, e testa, e cuore, e polmoni, e volontà, e sacrificio, e dolore, e certamente anche con qualche inevitabile ma-chi-me-l’ha-fatto-fare). Gli altri, dunque dal secondo all’ultimo, chi se la sarebbe fatta a piedi, spingendo la bici, e chi se la sarebbe fatto in bici, ma spinto, e chi si sarebbe attaccato, possibilmente a macchine o moto o furgoni (ché attaccarsi al tram significa dover rinunciare).

Il corridore della foto è fermo. Questo accade in tutte le fotografie, è vero, dove certi istanti diventano eterni. Ma in questa foto il corridore è fermo tra una pedalata e l’altra, tra lo spazio e il tempo, tra il trionfo e l’abbandono, tra la gloria e l’oblio, tra l’ascesa e l’ascensione. Finché la forza di volontà, solo quella, collega la testa alle gambe, il cuore ai polpacci, il dorsale al destino, e promuove un’altra pedalata.

Lui, il corridore, quel corridore, era Imerio Massignan. Aveva un perfetto cognome da scalatore, di quelli che finiscono su un gran premio della montagna, senza annacquarsi concludendo in una discesa e urbanizzarsi finendo con una vocale. Aveva anche un originale nome da scalatore (nella foto, quella in bianco e nera che la dice lunga, uno sportivo brandisce un cartello su cui ha scritto, in maiuscolo, FORZA IMERIO), che secondo ricerche etimologiche potrebbe richiamare quello di un dio greco e significare desiderio ardente. Aveva l’ideale fisico da scalatore, magro, asciutto, tutto nervi e volontà, tanto da guadagnarsi il soprannome di Gambasecca, anche per via di una gamba non in linea con l’altra. Aveva un fatale certificato di nascita: 2 gennaio (la data della morte di Fausto Coppi) del 1937 (23 anni prima). Aveva un profetico luogo di nascita, Valmarana, frazione di Altavilla Vicentina, ai piedi di salite di cui stabiliva, uscita dopo uscita, ufficiosi e insuperabili record. Aveva perfino – e lo avrebbe scoperto strada facendo – un destino da scalatore, che deve lottare contro tutti e soprattutto contro sé stesso, che deve allearsi con la propria solitudine e competere con la propria ombra, che deve rassegnarsi ad amare quelle pendenze che allettano la sua virtù ma che minacciano la sua salute, che deve confidare in tornanti e drittoni quando tirano su ma che deve sfidarli quando precipitano giù. I veri scalatori – istintivi, naturali, come lui, Gaul, Bahamontes, i colombiani… -, proprio per la loro origine caprina, non potevano essere spericolati discesisti. Ma lui, mi giurano gli specialisti, se la cavava egregiamente anche prendendo la salita al contrario, cioè dall’alto verso il basso.

(fine della prima parte – continua)

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Anche GRANDE DISCESISTA
11 settembre 2024 17:28 canepari
specialmente sugli sterrati....Vero!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Anna Bonassi si prepara a tornare sul palco degli Oscar tttoBICI: dopo aver vinto due anni fa tra le Esordienti, la bresciana della FlandresLove Fiorenzo Magni si è ripetuta imponendosi nel Gran Premio Mapei Sport riservato alla categoria Donne Allieve. Bonassi...


Paese che vai, problemi social che trovi... Soprattutto quando ci si deve confrontare con culture diverse dalla nostra, come quella cinese. Due anni fa, se ricordate, due corridori allora in forza alla Inetrmarché - Gerben Thijssen e Madis Mihkels - furono...


È tempo di un nuovo inizio. Dal Medio Oriente, all’Asia, fino al Nord Europa: ogni tappa, ogni curva e ogni numero sul reggisella raccontano un viaggio, una storia, un pezzo di strada condivisa.  Dopo una stagione intensa,  le De Rosa 70...


La magia del grande ciclismo torna a Monaco con la Pro-Am di BEKING 2025, uno dei momenti più attesi dell’evento. Domenica 23 novembre, a partire dalle 9:30, tre gruppi di partecipanti si sfideranno in una pedalata all’insegna della condivisione, della...


Conclusa l’intensa giornata che ieri ha visto San Biagio di Callalta palcoscenico dei Campionati Italiani della cronometro a squadre, tuttobiciweb ha raccolto le impressioni di Gian Pietro Forcolin, presidente della B&P Cycling Solme Olmo che ha curato l’organizzazione dell’evento tricolore....


Dopo quasi vent’anni di collaborazione, Alé annuncia la conclusione della partnership con il circuito di prove granfondo Alé Challenge, organizzato dalla milanese Sport Service. Il circuito, punto di riferimento per il ciclismo amatoriale italiano, ha coinvolto negli anni decine...


Si è deciso con una volata a due tra Anna Henderson e Caroline Andersson il Tour of Guangxi Women 2025.  A spuntarla, sul traguardo di Nanning, è stata la britannica della Lidl-Trek, brava a imporre il proprio spunto veloce sulla...


Lorenzo Cataldo ci ha preso gusto e concede la replica al Giro di Serbia. Il toscano del Gragnano Sportng Club bissa infatti il successo di ieri conquistando anche la seconda tappa, la Zrenjanin-Pozarevac di 139 chilometri. Anche in questa circostanza...


Colpaccio di Timo De Jong (VolkerWessels) nella quarta tappa del Tour of Holland, da 158.3 chilometri con partenza da Emmen e arrivo in cima al Col du Vam, alla dodicesima scalata dello stesso strappo degli Europei due anni fa. All'epoca...


Sabato 18 ottobre è il giorno di un nuovo prestigioso traguardo nella storia del Team Technipes #inEmiliaRomagna, che conquista il titolo nazionale cronosquadre Under 23, coronando una stagione già importante dal punto di vista della crescita collettiva. A firmare l'impresa...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024