L'ORA DEL PASTO. OTTAVIO BOTTECCHIA, UNA MOSTRA (A PORDENONE) PER UN CAMPIONE TROPPO TRASCURATO

EVENTI | 16/05/2024 | 08:13
di Marco Pastonesi

In fuga solitaria sull’Aubisque. In discesa a tutta dal Galibier. Accompagnato da sportivi in bicicletta. Esortato da spettatori a piedi. Lui, piegato sui pedali, berretto con visiera, occhiali da fabbro, mantellina da pioggia, polpacci scavati dalle salite, volto incrostato di fango, sguardo perduto nella fatica. E quegli occhi da vecchio anche se aveva trent’anni. Non solo le foto seppiate e in bianco e nero, ma anche le sue bici e le sue maglie. E poi le prime pagine dei giornali e le copertine delle riviste. E poi le figurine e le vignette. E poi i racconti e gli articoli.


Ottavio Bottecchia ha cominciato il suo nuovo tour, stavolta di festeggiamenti e celebrazioni, opere e omaggi, nel centenario della sua prima vittoria al Tour de France. Domenica, a Pordenone, nel Palazzo Gregoris, l’inaugurazione di una mostra voluta dall’Associazione culturale Ottavio Bottecchia, con la collaborazione di Fausto Delmonte, Renato Bulfon e Enzo Manfrè, il sostegno delle amministrazioni territoriali e il supporto di generosi mecenati locali. Uno spazio prestigioso, una passione straripante, un’attenzione elegante, una macchina del tempo nella memoria, nel mito e – riferito alla morte – nel mistero.


Bottecchia era un fuoriclasse, ancora dimenticato, spesso sottovalutato, troppo trascurato. Aveva vent’anni quando cominciò a combattere non per la vittoria o il piazzamento ma per la vita o la morte. Il suo ruolo, nella Prima guerra mondiale, era quello di esploratore d’assalto, poi di ciclista portaordini, spesso veniva lasciato nelle retrovie – lui e la mitragliatrice – per sparare e rallentare l’avanzata dei nemici. Tre volte catturato, tre volte scappato. Quando gli domandarono perché mai avesse portato con sé una mitragliatrice pesante, ingombrante e inutilizzabile, rispose: “Non è mia, ma del governo, e costa un sacco di soldi”. L’eroismo era anche quello morale, etico. Pochi anni, quelli agonistici, ma stellari. Nel 1923 la rivelazione: quinto al Giro, però prima fra gli isolati, quelli che al traguardo dovevano trovarsi una cena e inventarsi un giaciglio, e secondo al Tour, ma solo perché boicottato dai suoi stessi compagni. Nel 1924 il trionfo: la prima vittoria (la prima assoluta per un italiano) al Tour. Nel 1925 l’apoteosi: la seconda vittoria (la prima consecutiva assoluta) al Tour. Nel 1927 la volontà di risorgere dopo un 1926 deludente. E invece la morte, tante ipotesi e nessuna certezza.

Bottecchia aveva un viso che raccontava di povertà e volontà. Il suo sorriso era più una smorfia, i suoi occhi affilati, i suoi denti affamati. Era un forzato della strada, come tutti i corridori di quell’epoca, e la sua forza stava proprio nella povertà e nella volontà, la povertà più nera, la volontà più ferrea. La mostra – s’intitola “A vae mi!”, io vado avanti: pare che lo dicesse ai suoi compagni quando decideva di andare in fuga – ci restituisce l’atmosfera del pionierismo, il sapore della sofferenza, il fascino di corse avventurose se non sventurate, sfide smisurate nelle distanze e nelle condizioni. La gratitudine per Bottecchia non si è ancora spenta, non si è mai esaurita. E non si è spento neanche l’orgoglio, trevigiano e friulano, italiano.

La mostra (venerdì 15.30-19.30, sabato e domenica 9-12 e 15.30-19.30, ingresso libero) si chiuderà il 9 giugno, al termine di tre giorni fra incontri, pedalate e la proiezione di un documentario (visto in anteprima: bellissimo) curato da Franco Bortuzzo. Per informazioni e iscrizioni, tel. 3356265537, www.acottaviobottecchia.com.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Nella giornata di oggi, martedì 3 giugno, alcune delle principali protagoniste del ciclismo femminile hanno effettuato una ricognizione strategica della salita di Pianezze, che sarà il traguardo decisivo della quarta tappa del prossimo Giro d’Italia Women, in programma per mercoledì...


Se al Giro d'Italia appena concluso abbiamo applaudito solo una vittoria di tappa italiana (Christian Scaroni nello splendido arrivo in parata con Lorenzo Fortunato a San Valentino Brentonico), all'imminente Giro Next Gen speriamo di poter ammirare qualche lampo tricolore in...


Sono solo 50 esemplari unici, 50 velocissime 795 Blade RS dipinte a mano da Jay Kaes,  bici da WorldTour che fondono la migliore tradizione ciclistica francese all’arte. Il risultato? Semplice, quella che è una delle più belle aero bike del...


Il campione azzurro di sci Mattia Casse sale in sella per una causa speciale partecipando, il 6 e 7 giugno, alla 23ª edizione della Castelli24h di Feltre, per sostenere il progetto benefico “Seicento BATTITI per la TIN”. La squadra di...


La 40a Coppa Sant’Antonio Abate ha infiammato Aci Sant’Antonio (Ct) e sul traguardo allo sprint si è imposto il sedicenne Paolo Aglialoro (Ciclotour). È stata una corsa selettiva, resa dura dal caldo, che alla distanza ha messo ha dura prova i...


In questo Giro d’Italia il migliore degli italiani è stato Damiano Caruso. Il siciliano della Bahrein-Victorious nella corsa rosa, con i suoi 37 anni è stato uno dei corridori più anziani, ma l’età e anche esperienza uniti alle sue doti...


Il pubblico delle grandi occasioni ha fatto da cornice alla gara femminile del Cycling Stars Criterium, appuntamento sempre più prestigioso del calendario post-Giro d’Italia. A imporsi sul traguardo cittadino è stata la campionessa europea Lorena Wiebes (Team SD Worx-Protime), che...


Una grande serata di ciclismo e spettacolo ha animato il cuore di Pieve di Soligo, che ha accolto con entusiasmo il Cycling Stars Criterium, ormai appuntamento fisso del dopo-Giro. È stato Isaac Del Toro (UAE Team Emirates - XRG) a...


La magia del ciclismo ha nuovamente avvolto con tutta la sua potenza il Giro della Rocca di Spoleto per la 5a edizione del Memorial Francesco Cesarini. La gara riservata alla categoria Giovanissimi, in scena nel pomeriggio di sabato 31 maggio,...


Con l'arrivo della bella stagione, Bormio e l'Alta Valtellina si preparano ad accogliere nuovamente gli appassionati delle due ruote provenienti da tutto il mondo. Sono infatti aperte, da tutti i versanti, le leggendarie strade che conducono ai Passi...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024