LETTERA DEL SINDACO DI MONTICHIARI: «A CHE TITOLO POZZANI PARLA DEL VELODROMO?»

POLITICA | 20/10/2022 | 08:58
di Marco Togni

È da qualche tempo che il velodromo di Montichiari è nell'occhio del ciclone e, ciclicamente, è terreno fertile per molti politicanti della grande famiglia del ciclismo per ingaggiare duelli interni. A tale proposito, oggi, scende in campo direttamente il sindaco di Montichiari Marco Togni per mettere un po' di chiarezza.


Negli ultimi giorni sono stato contatto da giornalisti locali e nazionali e addetti ai lavori nel settore del ciclismo soprattutto per fornire risposte alle “accuse” portate dal sig. Gianni Pozzani del Comitato Provinciale che polemizza sia con la sua stessa Federazione e poi con la mia Amministrazione Comunale relativamente al Velodromo di Montichiari.


Non so per quale motivo il Pozzani alimenti e fomenti tali polemiche che presuppongo abbiano quale obiettivo principale questioni interne alla Federazione Ciclismo ma, se così fosse, lo diffido a tirar nuovamente in mezzo il nostro velodromo e ancor di meno la mia Amministrazione Comunale. Le faccende se le risolva in casa sua.

Le dichiarazioni Di Pozzani, nonostante io abbia sempre dato pubblicamente informazioni precise e corrette, risultano molto confuse quasi fossero volute. Sono quindi perciò costretto ad intervenire con questo comunicato al fine di ristabilire la verità seppur in sintesi e per le parti salienti.

Il velodromo è stato posto sotto sequestro a luglio 2018 quando io non ero ancora sindaco (ma consigliere comunale di opposizione) per mancanza del rinnovo del Certificato di Prevenzione Incendi e per i gravi problemi di infiltrazione d’acqua dal tetto. Di fatto fu decretato inagibile. Nel provvedimento di sequestro inoltre fu nominato custode della struttura il Sindaco protempore su cui grava la responsabilità.

Tramite Giancarlo Giorgetti, allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, venne stanziato 1,8 milioni di euro. Nell’estate 2019, quando mi insediai come sindaco, vennero effettuati solo i lavori già programmati di rifacimento del tetto e della levigatura della pista per una spesa di 700.000 euro.

A fine agosto, quando la Federazione con l’allora presidente Di Rocco mi chiese di poter entrare a fine settembre per gli allenamenti, risposi che dal mio punto di vista sarebbe stato impossibile poter riaprire il velodromo dato che la situazione complessiva era stata ampliamente sottovalutata da chi mi aveva preceduto. La struttura aveva ulteriori gravi carenze che comportavano il persistere dell’inagibilità. Mi rivolsi allora al Prefetto per richiedere la convocazione di un tavolo tecnico con tutti i componenti della Commissione di Vigilanza e Spettacolo oltre che la Federazione e Sport e Salute per definire in maniera metodica gli ulteriori interventi da eseguire e giustificare la spesa pubblica dei rimanenti 1,1 milioni di euro. In tale riunione richiedemmo anche l’intercessione del Sig. Prefetto al fine di chiedere al PM il parziale utilizzo della struttura alla sola Nazionale per preparare le olimpiadi (rinviate dal 2020 al 2021 per via del Covid).

Il 22 ottobre 2019 il PM (e non la Prefettura, come erroneamente organi di stampa hanno riportato) rispose autorizzando l’accesso al velodromo “unicamente per le attività di allenamento delle squadre nazionali maschili e femminili” con un numero massimo di 50 persone e demandando l’attività di controllo ai Carabinieri e al custode. È evidente che la selezione degli atleti attuali e futuri spetta quindi alla Federazione.

Come prima cosa mi chiedo a che titolo il sig. Pozzani nei giorni passati si sia permesso di entrare presso la struttura. Non mi risulta che lui sia un atleta della nazionale o che mi abbia chiesto il permesso. Secondariamente è chiaro che essendo ancora sotto sequestro ed è accessibile solo alla nazionale è inutile fare polemica dicendo che «Solo i privilegiati possono entrare», questa non è né una mia scelta né della federazione ma un ordine impartito dalla Procura. Inutile anche lanciare provocazioni per organizzare campionati italiani e poi aggiungere che “non si vuol forzare la mano”. È alquanto stucchevole.

La si smetta quindi di mettere in cattiva luce le istituzioni, il velodromo e danneggiare il ciclismo se davvero lo si ha a cuore. Su mio input la Federciclismo e Sport e Salute (che in questa fase gestisce i progetti e gli appalti), hanno accordato il calendario delle attività e il cronoprogramma dei lavori al fine di dare priorità alla nazionale di prepararsi agli eventi internazionali tra cui le olimpiadi, i mondiali, il record dell’ora e il merito di tutti i successi e di tutte le medaglie vanno anche a questa programmazione condivisa.

Nessun ritardo quindi ma semplice e oculata programmazione. Il 10 ottobre alle ore 12 il Comune di Montichiari, proprietario della struttura, ha consegnato il cantiere alle ditte incaricate da Sport e Salute per l’esecuzione del lotto di lavori finalizzati ad ottenere l’agibilità e quindi il dissequestro. I lavori, salvo imprevisti, avranno una durata di circa 4 mesi. Maggiori dettagli sul futuro del velodromo, sugli altri ulteriori lavori per le migliorie da realizzarsi con il finanziamento di 2 milioni di Regione Lombardia e sul progetto del PNRR da 4 milioni di euro saranno illustrati in una futura conferenza stampa organizzata da Comune alla presenza di Sport e Salute e della Federciclismo.

Il Sindaco Marco Togni

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COMMENTI
Un pò di chiarezza non nuocerebbe
20 ottobre 2022 13:23 ZANIBIKEFIT
Credo che un po’ di chiarezza non guasti.
Nel 2018 il velodromo è stato posto sotto sequestro, e “subito” sono stati stanziati 1.8milioni di euro, a fino ad Agosto 2019 ne sono stati spesi “solo” 700mila euro per rifacimento del tetto e per levigarlo, queste due cose ora dovrebbero essere a posto…
A fine Agosto 2019 sarebbe stato “impossibile poter riaprire il velodromo dato che la situazione complessiva era stata ampliamente sottovalutata” , però con ulteriori interventi per 1,1milione di euro in meno di 2 mesi il Velodromo è diventato agibile per la Federazione.
Poi per 2 anni silenzio, arriviamo a Novembre 2021 il sottosegretario allo sport di Regione Lombardia, Antonio Rossi,: «Per Montichiari abbiamo stanziato due milioni di euro, l'obiettivo è quello di riaprirlo quanto prima». subito pronta la battuta del presidente fedrale Dagnoni: «Avevamo parlato di quattro mesi di lavoro, adesso sento parlare di cinque-sei mesi e quindi, caro sindaco, la invito a contenere i tempi il più possibile...»
Poi i 5/6 mesi, forse 4, sono diventati 11 per leggere “Il 10 ottobre alle ore 12 il Comune di Montichiari, proprietario della struttura, ha consegnato il cantiere alle ditte incaricate da Sport e Salute”
I 1,8milioni che servivano all’inizio sono diventati 7,8milioni…
E allora, quando avremo il velodromo? Quanto ci sarà costato alla fine “mancanza del rinnovo del Certificato di Prevenzione Incendi e i gravi problemi di infiltrazione d’acqua dal tetto”?

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