GATTI&MISFATTI. PIÙ DURA LA PRESENTAZIONE DEL GIRO

GIRO D'ITALIA | 24/02/2021 | 18:32
di Cristiano Gatti

C'è già una prima certezza: il giorno più duro, il tappone crudele, è e resterà questo della presentazione. Sempre encomiabile tenere in piedi il rito a qualunque costo, come se niente fosse, ma stavolta è davvero fatica parlare della messa cantata di questo nuovo Giro 2021 come di una cosa bella ed emozionante.


A due mesi ormai dal via, senza pubblico e senza invitati, si faceva prima con un comunicato stampa e tanti saluti a casa, nella speranza di riconvocarci tutti quanti, come usava una volta, per il battesimo classico e sontuoso dell'edizione 2022, sperabilmente nell'autunno che arriverà.
Invece. Dopo 32 minuti (li ho cronometrati), sulla soglia del collassamento generale, il presentatore Antonello Orlando pronuncia finalmente queste storiche parole: “Stiamo  entrando nel vivo della presentazione”. Prima, uno strazio memorabile, inflitto senza la minima compassione a una popolazione già di suo sulle ginocchia per i mille motivi che sappiamo.


Per risollevare il morale, questi genialoidi impongono a chi vuole conoscere il nuovo percorso una galleria completa di personalità più o meno necessarie, tutte con ampio diritto di parola, grosso modo per spiegarci che il Giro d'Italia serve a promuovere le bellezze del Paese nell'anno della rinascita. Nell'ordine, formazione tipo: Cairo, Bellino, Garavaglia, Dagnoni, Lanzetta, Foa, Bulbarelli, Barigelli, Ricca, Fontana, Sala, più la riesumazione di Gassman che recita Dante.

Che cosa abbiamo fatto noi tutti di male, di così atroce, per meritarci una simile espiazione, nessuno può onestamente dire. Resta il fatto che non c'è tappa, tra quelle illustrate velocemente dopo, non una che nemmeno lontanamente riuscirà a rivelarsi tanto dura e selettiva. Confronto impari.
Parlando delle tappe vere, vado subito all'essenziale, alla domanda che la grande famiglia si pone davanti al neonato: che tipo sarà, questo Giro 2021? Un tipo rude e cattivo, oppure un tipo umano e malleabile? Personalità forte o personalità light?

Riconoscendo subito ai pignoloni saccentoni che ogni Giro può essere difficile o facile a seconda di chi lo corre, perchè “la corsa la fanno i corridori”, ecco, pagato questo dazio al conformismo di maniera, giochiamo felicemente al gioco dello sbilanciamoci prima, perchè dopo sono capace anch'io.

Così, a occhio e croce, il giudizio preventivo è: Giro ruffiano, ascendente anonimo. Cioè duro non durissimo, facile non facilissimo. Una cosa di mezzo, per accontentare tutti, con il serio rischio di non accontentare nessuno. C'è montagna vera (Zoncolan, Cortina, Alpe Motta), ma neanche troppa. C'è cronometro (40 km), ma neanche troppa. Ci sono volate (6), ma neanche troppe. C'è un po' di tutto, non c'è niente di speciale. Niente altitudini da mozzare il fiato, da selezione naturale della specie. Tanto chilometraggio nervoso, con la chicca delle Strade bianche. Ma niente che possa davvero spaventare nessuno. La butto lì: persino un Ganna motivato potrebbe farci un pensiero neanche tanto stravagante.

Questa come analisi generale. Poi c'è il voto personale, che ciascuno spara in base ai suoi gusti, alla sua estetica, alle sue aspettative. Al suo ideale di Giro d'Italia. Io, che personalmente resto ancorato allo slogan sempre più rinnegato dagli organizzatori (glielo ricordo, perchè mi pare se lo siano perso per strada: “La corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”), io che continuo a pensare stia in un certo sadismo e in una certa ferocia la ragione d'essere della nostra corsa, quanto meno per avere una sua anima e una sua identità internazionali, proprio per questo stavolta non posso essere di manica larga. Arrivo a fatica sul 6.

Chiaro che chi ha sposato la linea per cui il ciclismo moderno debba essere più equilibrato, più rispettoso dei corridori, più dolce e sopportabile, più da schermaglia che da Ko, chiaro che questo partito valuterà il percorso 2021 con un rotondo 10. Da questo punto di vista, è un capolavoro: non farà troppo male, sarà alla portata di tutti, senza alte quote e senza test di sopravvivenza.

Poi lo sappiamo: dipende da chi si iscrive. Di sicuro, su questo percorso, un favorito chiaro già alla partenza non c'è. Bernal? Evenepoel? Pinot? Bardet? Nibali? Nessuno di questi ha già in saccoccia un vantaggio tutto suo, in tappe disegnate su misura. Dovranno tutti lavorare tutti i giorni di fantasia, inventandosi qualcosa nelle giornate e nei momenti più impensabili.

Così è deciso, così hanno voluto gli architetti del nuovo tracciato. Ma non se ne facciano un cruccio, i nostri campioni. Più di loro, dovranno lavorare con la fantasia i creativi degli slogan, perchè ormai proprio non possiamo più presentarci davanti al mondo con “La corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”. Cerchiamo di essere seri, almeno una volta. Passi per il Paese più bello, è opinabile eppure ci sta, ma vendere questa roba come la corsa più dura del mondo è da veri pataccari. Da soliti italiani. Evitiamo di farci riconoscere, se possibile. Lealmente, riconosciamo che negli ultimi tempi il Tour e la Vuelta sono più impegnativi.

Certo, a noi resta il primato assoluto delle presentazioni: dure come le nostre non riesce a disegnarle nessuno.

Copyright © TBW
COMMENTI
Il nuovo slogan..
24 febbraio 2021 19:25 canepari
La corsa più "paracula" del mondo nel paese più malgovernato del mondo.
Ma non voglio parlare di politica, e quindi: la presentazione più cialtronesca del mondo......

D'accordo con Gatti
24 febbraio 2021 19:28 froome
Normalmente gli articoli che scrive Gatti non mi trovano d'accordo, questa volta però condivido tutto al 100%. Una presentazione così squallida non l'avevo mai vista. Dal Tour siamo lontani anni luce.

giusto
24 febbraio 2021 20:19 alerossi
che senso ha fare fedaia-pordoi-giau senza crono prima? gli scalatori saranno nei primi posti e non avranno bisogno di attaccare già dal fedaia. metti una crono di 50/60Km il giorno prima (o due giorni prima). bernal, o chi per lui scalatore, prende 5 minuti e quindi deve attaccare dal fedaia per recuperarli (vedi froome- finestre, per motivi diversi). tutte le "salite" prima dello zoncolan saranno del tipo: la terza settimana è dura e bisogna conservare le energie, tradotto 10 fughe all'arrivo

Io..
24 febbraio 2021 20:41 lele
..ho risolto il problema alla radice.
Non l’ho guardata!

non sono d'accordo
24 febbraio 2021 20:47 max73
Il giro di quest'anno mi sembra più impegnativo di quello del 2020 soprattutto nelle prime 2 settimane con arrivi in salita e tappe movimentate. La differenza principale è l'assenza della crono intermedia con un minor numero di km a crono. Concordo sull'assenza di un tappone ad alta quota ma x il resto è un giro che mi piace... concordo con la presentazione soporifera. Mi auguro solo una cosa: che la RAI metta in campo una squadra di cronisti meno soporifera dell'anno scorso (Bugno no please)

Giro non male
24 febbraio 2021 20:54 lupin3
equilibrato, senza rischi di ogni tipo. Presentazione in stile sonno Rai

Vegni conosce un certo Ganna?
24 febbraio 2021 23:50 pickett
Abbiamo il + forte cronomen del mondo,era lecito aspettarsi due belle crono di 50 km ciascuna.Invece,nemmeno 40 km in tutto,una VERGOGNA!Proprio l'anno in cui anche il Tour si é finalmente reso conto dell'idiozia della scelta di eliminare le crono.Troppo salite,quasi tutte anonime,senza nessuna tradizione e senza prestigio.Il Fedaia lontanissimo dal traguardo,sarà sicuramente ininfluente.Unico dato positivo,la tappa dello sterrato.

x alerossi
25 febbraio 2021 00:58 fransoli
guarda che bernal se ritorna al 100 per cento va forte anche a cronometro... cinque minuti non li prende da nessuno che fa classifica... la storiella di costringere gli scalatori ad attaccare è la solita novella dello stento... nel ciclismo di oggi chi fra quelli di classifica va forte a cronomentro nella maggior parte dei casi va forte anche in salita e magari si presenta con lo squadrone che ti tiene cucita la corsa fino agli ultimi chilometri dove nessuno riesce a ribaltare i minuti presi a cronometro... lo scalatore puro in grado di vincere un giro a tappe non esiste più, mettetevelo bene in testa... meglio lasciare la corsa aperta con distacchi inferiori rispetto a quelli che si accuserebbero con una crono monstre... tanto per il presunto spettacolo non cambia niente.... il podio o il piazzamento sono importanti quasi quanto la vittoria, difficilmente si butta via un posto sul podio per provare a vincere

L’unica cosa bella della presentazione?
25 febbraio 2021 06:53 Monti1970
Letizia Paternoster

fransoli
25 febbraio 2021 10:02 alerossi
i dati ti smentiscono. tour 2020 lopez, scalatore puro, è terzo in classifica. in una crono con arrivo in salita prende 6 minuti, dopo aver gestito un intero tour pensando ai pochi Km a crono. se ci fossero stati 60Km a crono avrebbe attaccato da più lontano. poi riuscirci nell'impresa o meno è un altro discorso

alerossi
25 febbraio 2021 12:14 fransoli
e non sarebbe cambiato niente.... prende 6 minuti prima anziché dopo.

percorso
25 febbraio 2021 12:21 fransoli
l'impressione è che manchi sempre il tappone di montagna con 4 salite una via l'altra. anche se la sedicesima mi pare tosta, un pò troppo poco però... due belle crono di 50 km pensando a Ganna non hanno logica perché con tutta la stima che ho ma Ganna non viene al giro per fare classifica, e ancora deve dimostratre che un giorno risucirà a farla... certo 40 km sono un pò pochi... 50-55 in totale era forse la distanza giusta

Percorso un po' insipido
25 febbraio 2021 14:21 michele79
Al pari del 2020 Cancano escluso. Basta vedere cos'era quello del 2019 e si fa presto a cogliere la differenza. Le salite mitiche a 100 km dal traguardo poi, non le ho mai capite.

Percorso 2021
25 febbraio 2021 19:11 Marcello!
Ho letto tanti bei commenti...
ma io rimango sempre dell'idea che sono i corridori che fanno la differenza e non il percorso...
quindi spero che quest'anno certi "corridori" si comportino da seri "professionisti"...

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sole, entusiasmo e una partecipazione senza precedenti hanno fatto da cornice a un’edizione straordinaria di BEKING, capace ancora una volta di unire atleti professionisti, appassionati e famiglie confermando il suo spirito unico: sostegno ai giovani e promozione del ciclismo come...


Da vero padrone Thibau Nys domina la prima prova della Coppa del Mondo di Ciclocross Elite. Il campione belga non ha rivali sul circuito ceko di Tabor dove imprime fin dalla partenza un grande ritmo mettendo subito alle corde i...


La maglia di campione africano Elite Uomini resta sulle spalle di eritreo. Sul traguardo in salita esulta l'esperto Merhawi Kudus, della Burgos Burpellet BH, arrivato in parata con il connazionale Aman Awet, giovane prodotto del centro sviluppo dell'UCI. Podio completato dall'algerino...


Torna ed è subito protagonista Sara Casasola! Secondo posto in Coppa del Mondo per la friulana della Crelan Corendon che s'inchina soltanto a sua maestà Lucinda Brand. Al rientro dopo i malanni di stagione Casasola ha disputato una stupenda gara...


Ancora un bel podio per i colori azzurri nella Coppa del Mondo di Ciclocross. Dopo Grigolini e Pellizotti tra gli juniores questa volta a salire sul podio è Stefano Viezzi che nella gara di Tabor riservata agli Under 23 si...


Non è certo un addio da passerella, quello che sta vivendo Elia Viviani, ma può diventare un addio col botto! Il campione veronese ed il suo compagno di coppia Jasper De Buyst sono volati in testa alla classifica generale della...


Si apre nel segno del francese Bruyere Joumard la Coppa del Mondo di Ciclocross Juniores. Nella prima manche di Tabor, nella Repubblica Ceca, grande prova degli azzurri Grigolini e Pezzo Rosola che al termine di una gara tiratissima e spettacolare...


Nel ciclismo il segreto per vincere è l’armonia e la coralità: tanto più una squadra è coesa, tanto più le sue possibilità di arrivare al successo aumentano. Di tutto ciò ne è consapevole il diesse Matteo Berti che conquista il...


Come nella gara maschile anche tra le ragazze arriva un terzo e un quarto posto per merito di Pellizotti e Bianchi. E' Barbora Bukovska ceka di Ostrava 17 anni a vincere la prima prova della Coppa del Mondo di Ciclocross...


Altri due corridori italiani rimasti senza contratto, a causa della chiusura delle formazioni in cui militavano, hanno trovato un ingaggio per la prossima stagione. Entrambi scenderanno di categoria ma sono determinati a sfruttare l’occasione per riconquistarsi un posto nel ciclismo che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024