L'ORA DEL PASTO. ERANO GLI ANNI DEGLI SCERIFFI

LIBRI | 23/08/2020 | 08:00
di Marco Pastonesi

Erano gli anni dei “Blues Brothers” e di “Blade Runner”, ma anche di “Batman” e della “Sirenetta”. Erano gli anni del “Thriller” di Michael Jackson e del “Born in the Usa” di Bruce Springsteen, ma anche di “Vado al massimo” di Vasco Rossi e “Vamos a la playa” dei fratelli Righeira. Erano gli anni del primo cuore artificiale e dei primi personal computer, ma anche della prima mountain bike e delle prime musicassette. Erano gli anni dell’Italia campione del mondo di calcio, ma anche delle Olimpiadi boicottate. Erano gli anni Ottanta.


Erano gli anni di Francesco Moser e Beppe Saronni, ma anche di Giancarlo Perini e Franco Chioccioli, Stefano Tomasini e Johan van der Velde, Aavo Pikkus e Sergei Soukhoroutchenkov, Jeff Bernard e Phil Anderson. Erano gli anni Ottanta. E Simone Basso ha ricercato, analizzato, scandagliato, liofilizzato (si può dire bifilizzato?), infine raccontato quel decennio oltre Moser e Saronni: “In fuga dagli sceriffi” (Rainbow Sports Book distribuito da Amazon, 174 pagine, 23 euro l’edizione cartacea, 9,99 quella elettronica, con la prefazione in inglese e in italiano di Herbie Sykes).


Se il ciclismo vive di dualismi e duelli, e se – come scriveva Dino Buzzati – Coppi e Bartali furono Achille ed Ettore, allora Moser e Saronni sono stati Don Camillo e Peppone, la Juve e l’Inter, Tex e Mephisto, Diabolik e Ginko, alla loro maniera forse i Beatles e i Rolling Stones. Ci si schierava: o di qua o di là, o bianco o nero, o con o contro. Ma c’era altro, ma c’erano altri. E Basso li ritrova, li riscopre, li rianima, li resuscita, li rilancia.

Di Laurent Fignon, Basso ricorda come “salutò il gruppo al sorgere della ‘leggendaria’ EPOlandia, 1993: al Tour si sfilò sul Restefond, in mezzo agli ultimi, osservando la corsa da dietro. Lui che passò la carriera nel gruppo di quelli davanti. Un momento, un gesto, di un corridore diverso: fu l’ultimo dei mohicani in uno sport sempre più estremizzato e specialistico”.

Di Greg LeMond, poi convinto detrattore del compatriota Lance Armstrong, Basso scrive che “divenne il precursore involontario (?) del ciclismo anni Novanta; quello che porterà al prototipo armstronghiano di corridore monouso, all’insegna di una specializzazione esasperata e avvilente”.

Di Luis Herrera, “El Jardinerito”, Basso sottolinea: “Che fosse un fenomeno delle salite apparve subito evidente: leggero, piccolino, con una muscolatura da fondista etiope... Convinto con i mezzi più antichi e sicuri (le corse non si vincono o si perdono: si comprano o si vendono), divenne alleato di Bernard Hinault”.

Basso vola alto soprattutto quando riabilita gli “scapigliati”. E a proposito di Paolo Rosola, velocista da Giro d’Italia, ricorda le quattro vittorie alla Coors Classic, “una più bella dell’altra: la seconda con un assolo irresistibile che relegò i migliori a quasi quattro minuti, la terza in una frazione di mezza montagna”, tanto da indurre l’organizzatore del Giro del Colorado a puntare su di lui per il Mondiale di Villach nel 1987. Alla notizia che Rosola non avrebbe corso, domandò: “Davvero in Italia ci sono quindici corridori più forti di lui?”.

“In fuga dagli sceriffi” è un libro valoroso perché scritto (bene) senza bugie, senza pudori, senza paure, senza compromessi. E’ un libro coraggioso perché pubblicato in proprio, o quasi. Ed è un libro ricco perché salva storie dall’oblio. Come quella di Emilio Ravasio, “che scortando Urs Freuler in rosa cadde e finì in coma. Morì qualche settimana dopo, il 28 maggio 1986, e se ne andò in un silenzio monastico, saturo di dolore”. E come quella di Carlo Tonon, “che nell’84, intruppato negli ultimi di una tappa alpina del Tour, da La Plagne a Morzine, fu travolto da un cicloturista distratto: non solo non tornò più in sella, ma nemmeno riemerse nella vita di tutti i giorni dalla pozza della depressione”.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La data fatidica del 1° agosto ha dato il via al ciclomercato in vista della prossima stagione e tanti sono gli accordi già annunciati. Ecco i movimenti di mercato che hanno avuto per protagoniste le formazioni che faranno parte del...


Isaac Del Toro si è laureato campione messicano della cronometro. Il talentuoso 21enne della UAE Team Emirates – XRG ha ottenuto la vittoria completando i 16 chilometri da El Sauzal a  Valle de Guadalupe in 25 minuti e 25 secondi....


Doppietta mondiale e doppietta nell’Oscar tuttoBICI: Lorenzo Mark Finn bissa il successo conquistato nel 2024 tra gli Juniores e conquista l’Oscar tuttoBICIGran Premio Livigno, riservato alla categoria Under 23.  Il ligure della Red Bull Bora Hansgrohe Rookies, che resterà nella categoria anche...


La puntata di Velò - l'ultima della stagione - andata in onda ieri sera su TvSei è stata particolarmente interessante: si è parlato di bilancio finale del 2025 e della stagione che verrà di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo Magrini,  Dario Cataldo,...


L'Italia è sul tetto del mondo, l'Italia è campione del mondo: Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Federica Venturelli e Martina Alzini (sul podio anche Chiara Consonni che ha disputato il primo round al posto della Alzini) hanno conquistato il titolo battendo in...


Vola in finale per l’oro il quartetto dell’inseguimento a squadre femminile: Martina Fidanza, Federica Venturelli, Vittoria Guazzini e Chiara Consonni (che ha preso il posto di Martina Alzini) hanno battuto - raggiungendola - l'Australia di Alexandra Grace Manly, Maeve Plouffe,...


Gianni Bugno e Claudio Chiappucci oggi alle 19 ospiti a Radiocorsa su Raisport. A commentare il percorso del Tour de France 2026, appena presentato. E poi tutte le immagini di tutte le gare del momento, dal Tour of Holland a...


Il barrage al bivio con Les 2 Alpes gli appassionati di ciclismo lo conoscono bene, perché posto ai piedi della salita che vide concludersi l’epica impresa di Pantani nel Tour de France 1998. Un momento, però: sempre con vista sullo...


Non è stato affatto un finale di stagione dei più semplici quello vissuto dai membri della Israel-Premier Tech. Finita nell’occhio del ciclone e su tutte le pagine dei media del settore (e non solo) per quanto accaduto alla Vuelta e...


Q36.5 amplia la sua proposta footwear con due nuove scarpe da ciclismo pensate per offrire prestazioni elevate su ogni terreno: le Gregarius Road Shoes, ideali per le lunghe uscite su strada, e le Gregarius Adventure Shoes, progettate per affrontare percorsi misti e avventure...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024