TIRRENO-ADRIATICO. LA CORSA DEI DUE MARI SCOPRE UN NUOVO MURO A POGGIO MURELLA

PROFESSIONISTI | 10/08/2020 | 07:55
di Francesca Cazzaniga

Sarà una tappa spettacolare e piena di emozioni, la terza della Tirreno-Adriatico. Organizzata in collaborazione con Gran Tour Events, la frazione partirà da Follonica per arrivare a Saturnia dopo 217 km. Al centro dell'attenzione e delle emozioni ci sarà il Muro di Poggio Murella, la durissima erta che dalle terme porta sopra all'abitato di Saturnia.


Il Muro si sviluppa per 3,8 chilometri lungo la via Clodia, terza via per importanza all’epoca degli antichi romani dopo l’Aurelia e la Cassia. La sua pendenza aumenta ogni 500 metri fino ad arrivare a punte del 22% in corrispondenza del chilometro finale.


Lungo questa salita Marco Pantani aveva acquistato una casa per quando andava in Maremma a ritemprarsi alle Terme e ad allenarsi lontano da tutti. E questa strada, tre anni dopo la scomparsa del Pirata, il comune di Manciano ha voluto dedicare a Marco: la salita da allora è diventata Strada Pantani e la targa recita “in ricordo di un grande campione".

Nella terza tappa della Tirreno, i corridori affronteranno il Muro per la prima volta nella storia della corsa, anzi faranno addirittura due passaggi. I ciclisti entreranno infatti nel cuore della Maremma dal paese di Magliano e, attraversando le colline patria del celebre Morellino di Scansano, raggiungeranno Capalbio, località nota per l’Oasi WWF del Lago di Burano. Da qui la corsa proseguirà verso Manciano, scenderà verso le Terme di Saturnia ed andrà ad affrontare per la prima volta il Muro di Poggio Murella.

Una volta in cima, svolta destra e discesa verso Pitigliano, borgo costruito dagli etruschi su una gigantesca rocca di tufo e noto come "la Piccola Gerusalemme" per la storica presenza di una comunità ebraica ben integrata con la comunità locale. Tornato a Manciano il gruppo affronterà per la seconda volta il Muro, probabile trampolino di lancio per azioni in solitaria. Dalla cima mancheranno meno di 9 km all’arrivo: ultimi chilometri per la prima parte in discesa e quindi sempre a salire fino all’arrivo con pendenze attorno al 6/7%.

«Il nostro territorio - spiega il sindaco di Manciano Mirco Morini - è storicamente legato al mondo della bici, sia da un punto di vista strettamente sportivo, sia da un punto di vista turistico. Il territorio del comune di Manciano, tra i più vasti d’Italia per superficie, si presta naturalmente ad ospitare manifestazioni agonistiche come la Tirreno-Adriatico ma anche percorsi adatti agli amanti della bicicletta che vogliono godersi le bellezze paesaggistiche a metà tra collina e mare. La nostra amministrazione, da sempre, lavora affinchè sport, cucina e turismo possano incontrarsi sotto un unico nome. Aspettiamo con grande emozione questo evento, dal respiro internazionale, che porterà ancora più in alto il nome di Manciano, di Saturnia e di tutta la Maremma». 

«La bicicletta è sinonimo di libertà e di tranquillità e mai come oggi, nel post lockdown, ne abbiamo tutti bisogno - spiega Andrea Gurayev, ex ciclista professionista di Manciano, organizzatore e sviluppatore del progetto, insieme a Federterme e Saturnia bike -. Il lockdown ha rilanciato il turismo all’aria aperta e la bici soddisfa a pieno questa esigenza e impegna tutte le età: una connessione perfetta tra giovani e diversamente giovani. La Maremma, inoltre, gode di un primato: chilometri di percorsi senza traffico. In 25 anni di lavoro in giro per il mondo, ho capito che la Maremma unisce sapori antichi e innovazione; il territorio di Manciano, inoltre, promuove da sempre la cultura della bici ed è da qui che si deve ripartire».

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