LINEA VERDE. SIMONE ROGANTI E IL SOGNO TRICOLORE

JUNIORES | 21/04/2020 | 07:26
di Danilo Viganò

Simone Roganti, che da bambino ha preferito la bici al pallone (gli sarebbe piaciuto il ruolo di portiere, ndr), si è lasciato alle spalle il 2019 con cinque vittorie e tre secondi posti. Alla sua ultima stagione con gli allievi, nella squadra abruzzese della Nuova Spiga Aurea Iumiko presieduta da Niki Di Nicola, il giovane sedicenne di Spoltore è stato il plurivittorioso della sua regione sfrecciando sui traguardi di San Mauro a Pascoli (Fc), Chiaravalle (An), Chiarino di Recanati (Mc), Aprilia (Lt) e Sant'Andrea di Agliano nel Perugino.


Roganti, anno dopo anno ha continuato a cresceree da quando, tra gli esordienti nel 2016 si laureò Campione d'Abruzzo. Sta trovando la sua dimensione di passista-veloce, caratteristiche che nel ciclismo di oggi sono una certezza. Simone è di Spoltore (alle porte di Pescara), il paese dell'ex professionista Danilo Di Luca, vincitore del Giro d'Italia 2007, di classiche importanti quali la Freccia Vallone, il Giro di Lombardia, la Liegi-Bastogne-Liegi e l'Amstel Gold Race.


«Danilo è di casa. Ha fatto squadra con mio padre nelle giovanili della Spiga Aurea, che più tardi papà ha ribattezzato con il nome di Nuova Spiga Aurea di cui è stato anche il fondatore e il direttore sportivo. E' stato allora che Di Luca ci ha dato un grosso aiuto, e sono arrivati gli sponsor. Poi sono arrivati altri aiuti e il discorso è proseguito, ma lui ha fatto prima qualcosa di importante».

La passione di Roganti per la bicicletta è di famiglia: hanno corso gli zii Fabrizio e Federico, quest'ultimo è il motociclista di Radio Informazioni per la RCS Organizzazioni, e il padre Fabiano che oggi è il titolare di un centro di assistenza di stufe a pellet a Pescara. Mamma Alessandra lavora in pizzeria, mentre la sorella minore, Lucrezia, ha lasciato il ciclismo per giocare a pallavolo. Diciasette anni ad agosto, Simone è fidanzato con Marta, pure lei gioca a pallavolo, e studia al Liceo Scientifico Sportivo "Alessandro Volta" di Pescara. Dal 2020 è entrato a far parte di una categoria più alta, gli juniores, dove un atleta in genere va a definire il tipo di carriera che vuole costruirsi. Per farlo ha scelto la formazione toscana della Big Hunter Beltrami TSA Seanese diretta da Filippo Fuochi e Andrea Peschi.

 

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Ci sono tanti giovani interessanti per il futuro del nostro ciclismo e il movimento è in continua crescita».

A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni per la società Amici della Bici di Pescara, con una Olmo rossa autografata da Danilo Di Luca».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Per come sapeva stupire in salita, Marco Pantani».

Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il calcio, avrei scelto di giocare in porta».

I tuoi peggiori difetti?
«Testardo, mi arrabbio subito, e sono impaziente».

Il tuo modello di corridore?
«Ora come ora, Giulio Ciccone».

Cosa leggi preferibilmente?
«Sono affascinato dalla Storia».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«La generosità».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Alcuni personaggi scomodi che popolano il nostro mondo».

Piatto preferito?
«Pizza».

La tua attrice o attore preferiti?
«Non seguo il cinema, non è la mia passione».

Chi è il tuo collega più simpatico?
«Il mio compagno di squadra Riccardo Palumbo».

Sei religioso?
«Sì, abbastanza».

Paese preferito?
«Direi gli Stati Uniti, mi affascinano le grandi metropoli».

Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono altruista e penso al bene degli altri».

Hobby?
«Nessuno in particolare, stare con gli amici è uno dei miei svaghi».

La gara che vorresti vincere?
«Campionato Italiano».

Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».

Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Mi auguro di essere costante, di partire bene fin da subito, e fare esperienza».

 



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