IL CALVARIO DI MODOLO: «HO PENSATO DI SMETTERE, ORA STO MEGLIO»

PROFESSIONISTI | 29/07/2019 | 10:25
di Carlo Malvestio

Nel silenzio generale, Sacha Modolo stava soffrendo tantissimo. Da diversi mesi, le sue prestazioni in gara erano calate notevolmente e il velocista della EF Education First non riusciva a darsi una spiegazione su cosa stesse succedendo al suo fisico. Dopo un ottimo 2017, con la Top10 al Giro delle Fiandre che poteva dare una nuova direzione alla sua carriera, il trevigiano ha vissuto due anni piuttosto incolore, con il successo alla Vuelta a Andalucia nel febbraio 2018 come ultimo sussulto. 


Lo sconforto lo ha attanagliato negli ultimi mesi, in particolare all'ultimo Giro d'Italia, che ha dovuto abbandonare dopo appena sette tappe, esausto. «Sono stati due anni molto difficli, ho pensato anche di smettere di correre - spiega il 32enne di Conegliano a tuttobiciweb - Non riuscivo a capire cosa non andasse. Recentemente, però, ho finalmente capito il problema: avevo dei funghi sullo stomaco, che non mi permettevano di assimilare nulla».


Individuata la causa dei suoi mali, l'ex Lampre ha ritrovato il sorriso e sta pian piano tornando ai livelli ottimali: «Non riuscivo nemmeno a fare un passeggiata con mia moglie che tornavo a casa sfinito. Ho fatto anche gli esami del sangue perché per un momento ho pensato fosse qualcosa di molto grave. È da due anni che dovevo fare i conti con questo problema e negli ultimi mesi era andato decisamente in peggiorando. Lo abbiamo scoperto dopo il Giro d'Italia, dove ho sofferto veramente tanto, e adesso che mi sto curando a dovere, sento di stare meglio».

All'Adriatica Ionica Race appena conclusasi, Modolo ha portato a casa buoni piazzamenti, a conferma che il percorso intrapreso per tornare quello di un paio di anni fa è quello giusto. «In questa corsa la Deceuninck ha fatto un po' quello che voleva, come sempre d'altronde - ammette con la consueta simpatia - Io ho fatto un paio di buone volate, sono soddisfatto. Adesso andrò al Giro di Polonia dove conto di essere protagonista».

 

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COMMENTI
Com’è possibile??
29 luglio 2019 11:27 Finisseur
Mi chiedo perché il ciclismo rimanga uno sport così spartano, con corridori abbandonati a loro stessi fino al giorno della gara; mentre negli altri sport di squadra calcio, basket, volley, al minimo problema si corre a fare accertamenti e cure. Nel ciclismo invece vedi aru, modolo e altri corridori smettono o rischiano di smettere per problemi fisici non diagnosticati...

X finisseur
29 luglio 2019 12:12 berto
Ma cosa si vuole pretendere da uno sport dove i corridori si cambiano ancora sopra un marciapiede.

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