
Un doppio salto all’indietro per raccontare una storia che è passata sotto traccia. Protagonista Marco Frapporti, portacolori della Androni Sidermec, autore di una lunga fuga martedì nella tappa di Frascati insieme a Damiano Cima della Nippo Fantini e Mirco Maestri della Bardiani CSF.
«Non è possibile continuare così, il gruppo è ritornato sotto grazie agli aiuti - ha raccontato Frapporti al collega Paolo Venturini de Il Giornale di Brescia -. Ad un certo punto della fuga avevamo un vantaggio consistente, fino a 12 minuti. A quel punto non solo ero maglia rosa virtuale (non mi sono fatto però troppe illusioni al riguardo, ndr) ma quanto meno c’erano grandi possibilità di arrivare al traguardo e poterci giocare la tappa, il mio vero obiettivo da quando sono un corridore. Invece scopro da radiocorsa che nel giro di 5 chilometri il vantaggio scende a soli 5 minuti. Ma noi tre davanti andavamo a 50 all’ora, come è possibile che il gruppo abbia recuperato così tanto? Il perché me l’hanno spiegato in albergo i miei compagni di squadra: oltre alla moto Rai davanti al gruppo s’è piazzata davanti una grossa auto che in pratica ha trainato il gruppo. I miei compagni mi hanno detto che si viaggiava a 75 orari in un tratto non in discesa, velocità impossibili in bici se non dietro motori».