
La campionessa olimpionica tedesca di pistard Kristina Vogel è rimasta paralizzata alle gambe. Lo racconta a der Spiegel, spiegando di aver perso l'uso degli arti inferiori, cadendo nell'incidente subito durante l'allenamento del 26 giugno a Cottbus. «È una merda. Comunque la si voglia dire, non posso più camminare», ha affermato.
L'incidente risale allo scorso fine giugno, quando la Vogel mentre si allenava su una pista di cemento a Cottbus si scontrò ad alta velocità con un altro ciclista, rimanendo paralizzata alle gambe. Qualche anno prima, nel 2009, l'atleta era già rimasta vittima di un altro brutto incidente, andando a sbattere con la bicicletta contro un veicolo, tanto da rimanere in coma artificiale per due giorni. Tre anni dopo a Londra riuscì a vincere l'oro olimpico nello sprint di squadra insieme a Miriam Welte e nel 2016 è diventata la prima tedesca a salire sul gradino più altro sempre nello sprint e nonostante una sella rotta. Oltre ai due titoli e un bronzo olimpici, la Vogel, specialista nelle discipline veloci, in carriera ha vinto ben 11 titoli mondiali (oltre a un argento e quattro bronzi) e quattro titoli europei.
«E' uno schifo, non c'è altro modo di esprimerlo, non importa come lo dico: non posso camminare», ha spiegato. «Ma cosa dovrei fare? Io penso sempre che prima accettiamo una nuova situazione, prima possiamo farcela». Nell'intervista la tedesca ha raccontato che il suo midollo spinale è reciso a livello della settima vertebra. La Vogel ha perso ogni sensibilità nelle gambe: «Sento la mia pelle, ma non c'è reazione, le mie gambe non sentono il contatto, è difficile da descrivere. Se mi dedicherò allo sport paralimpico? Non so se voglio tornare un giorno all'attività agonistica e, eventualmente, in quale disciplina». «E' bello - ha aggiunto - che possa prendermi del tempo. Per la prima volta nella mia vita, non ho niente da fare, voglio approfittare di questa situazione». Già campionessa olimpionica della velocità a squadre nel 2012, la 27enne tedesca si è aggiudicata il titolo individuale a Rio 2016. Come detto, in carriera ha vinto anche 11 titoli mondiali. Ora però la attende la sfida più dura di tutte.