INIZIATIVE | 26/05/2018 | 08:20 Arūnas Matelis, regista lituano del film Wonderful Losers, ci spiega come è nata l’idea di quest’opera che proprio in questi giorni arriva nelle sale. «Il ciclismo è basato sui gregari: il 95% dei ciclisti è destinato a questo ruolo. Essere gregario è l'essenza stessa del ciclismo: è un sacrificio per la squadra, per il capitano, per i compagni di squadra. Ho trovato sconvolgente il fatto che i media parlino di ciclismo puntando l’attenzione soprattuto su Armstrong o sul doping, senza dire mai nulla sull'essenza stessa dello sport. Va bene, il problema del doping esiste, ma dobbiamo essere onesti e sottolineare che il ciclismo non è lo sport più coinvolto, come invece spesso viene dipinto. Il gregario, il sacrificio, quelli sì che sono unici: non c'è altro sport che implichi così tanto un sacrificio delle proprie ambizioni e della propria carriera personale. Troppo spesso la gente pensa che il ciclista che arriva per ultimo sia un perdente e non conosce tutto quello che ha fatto in corsa per il suo capitano».
E ancora: «Per me, questa è la grande bellezza dello sport del ciclismo, la sua unicità e la sua essenza. E tutti noi possiamo imparare da questi corridori e dal loro spirito di sacrificio. E la vita di questi gladiatori gregari e il loro codice d'onore mi ricordano un ordine cavalleresco dei tempi andati, quasi ci fosse un codice d'onore non scritto».
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