POZZOVIVO: «SAREI CONTENTO DI PERDERE MASSIMO 1.40». AUDIO

PROFESSIONISTI | 21/05/2018 | 14:46
Un Domenico Pozzovivo sereno e concentrato quello che si è concesso alle domande della stampa nel giorno di riposo del Giro d’Italia 2018. Il capitano della Bahrain Merida non era per nulla intimorito dalla ressa (finalmente) di fotografi e giornalisti che ha fatto visita all’hotel della squadra così come si è dimostrato pronto ad affrontare con decisione la cronometro Trento-Rovereto di domani.

Il Pozzo ha affrontato tutti i temi caldi spaziando dalla meteorologia alla classifica generale, dalla preparazione ai Mondiali fino a questo ruolo da protagonista raggiunto a 35 anni. Qui sotto le risposte del miglior italiano nel ranking rosa, a fondo pagina il file audio da ascoltare.

Sei arrivato al dodicesimo Giro ed è il più interessante della tua carriera
«È la dimostrazione che non è mai troppo tardi per emergere».

Sei molto migliorato in discesa
«Sì. Prima ero preoccupato di affrontarle mentre ora mi sento più sereno. E ho cancellato il brutto ricordo della caduta in Liguria. E anche mia moglie. Cosa mi ha aiutato? Una concomitanza di fattori. Ad esempio ho cambiato leggermente posizione e con la bici nuova sento un migliore feeling, è più adatta a me. Inoltre, gli allenamenti in MTB con Nibali questo inverno sono serviti molto».

Nella crono in Israele sei andato davvero forte e hai già dimostrato in passato di poter essere competitivo contro il tempo, arrivando ad esempio dietro specialisti come Cancellara e Martin. Cosa ti aspetti da quella di Rovereto?
«Di solito nei grandi giri sono andato bene, ma erano cronometro atipiche, con percorsi non piatti ma mossi. Domani, al contrario, è da veri specialisti dunque devo limitare i danni».

Quanto saresti contento di perdere da Dumoulin?
«Direi un minuto e quaranta».

E rispetto a Yates cosa ti aspetti?
«Credo che ce la giocheremo, ci sarà una differenza sui dieci secondi».

Sei appassionato di meteo, qual è il tuo bollettino di domani?
«Non ho controllato gli ultimi aggiornamenti, ma è quasi certo che ci saranno temporali in concomitanza con l’ultima parte della cronometro. Questo andrà a bagnare la strada e se prima odiavo questa condizione, ora mi adatto più facilmente. Inoltre, se rimarrà coperto si attenuerà il vento e potrebbe essere un vantaggio per un corridore leggero come me».

È un vantaggio conoscere così bene il meteo?
«In realtà ora tutti hanno accesso a queste informazioni, la differenza la fanno le interpretazioni perché ognuno decide la scelta dell’abbigliamento così come altri particolari come la pressione delle gomme».

Sei più preoccupato da Pinot o da Lopez e Carapaz?
«Più da Pinot, gli altri due lotteranno per la maglia bianca, ma per questo motivo potrebbero comunque rientrare».

Hai qualche rimpianto per ieri? Magari potevate provare a rientrare oppure a staccare Dumoulin?
«Ho fatto quel che potevo. Con Pinot ci siamo dati dei cambi all’inizio nel tratto più misto rilanciando, sarebbe bastato girare un po’ di più nel gruppetto non solo per staccare Dumoulin, ma anche per guadagnare di più da Froome».

Credi che abbia ancora qualche chance Chris?
«Sappiamo tutti che corridore è e cosa ha vinto. Inoltre, ci sarà la crono e salite molto dure. Io non lo considererei fuori dalla portata del podio».

Yates ieri pensava più a staccare Froome o Dumoulin?
«In un primo momento Froome, si girava spesso a controllare. Era preoccupato perché sullo Zoncolan era stato staccato e lo considerava il rivale più pericoloso».

Hai sentito Nibali?
«Solo per messaggi. Ci ritroveremo a Luglio? Sì, ma ci arriveremo per percorsi diversi».

Vincenzo ha invitato a parlare di te su Twitter
«Lui è una persona di grande esperienza nelle questioni mediatiche e si è accorto di questo. Io non ci bado più di tanto, alla mattina cerco di estraniarmi leggendo giornali e concentrandomi sulla geopolitica. Il mio prossimo esame? Cercherò di incastrarlo a giugno se riesco».

Hai mai vissuto una giornata come quella di Aru?
«Purtroppo sì. Nella penultima tappa in del Giro d’Italia 2016 vinto da Nibali sono stato male per via della bronchite, avevo brutte sensazioni già dal mattino e sono arrivato nel gruppetto. Davvero una brutta sensazione ed esperienza per uno scalatore».

Qual è la salita che ti ispira di più di quelle che si andranno ad affrontare?
«Dico Jafferau perché la conosco dato che l’ho già affrontata in bici, mentre il Colle delle Finestre solamente in auto. Avevo provato lo Zoncolan prima che venisse inserito nella corsa e mi ero accorto fosse molto duro, speravo non lo mettessero (ride, NDR)».

Hai provato il percorso dei Mondiali?
«Non ancora, andrò a Innsbruck durante il ritiro. Per me sarebbe una grande chance correre al Mondiale perché non ne ho mai disputato uno e con una carta come Vincenzo sarà un’occasione unica per me».

Cosa ti aspetti dalla crono di domani?
«Domani deciderà tanto della classifica perché il fattore psicologico influirà parecchio. Ma io farei molta attenzione a Dumoulin sulla salita di Pratonevoso perché abbiamo visto cosa ha combinato l’anno scorso ad Oropa«.

Verrà a trovarti tua moglie?
«Sì, verrà a supportarmi nelle frazioni finali».

Da Trento, Diego Barbera

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