LE STORIE DEL FIGIO. TURBO ABDOU

STORIA | 04/11/2017 | 07:56
Djamolidine Abdoujaparov, nato a Tashkent, in Uzbekistan, il 28 febbraio 1964, è un nome di rilievo nell’articolata galleria, ricca di personaggi di varie tipologie, che hanno caratterizzato la storia delle ruote veloci del gruppo, in differenti epoche.
Già nelle categorie minori aveva fatto intravvedere le sue peculiari caratteristiche di sprinter potente e possente, coraggioso, del tutto spericolato, senza paura o tentennamenti, contraddistinto da una morfologia particolare con busto corto e leve, intese come gambe, con muscolatura scultoria e trasbordante.

Ha percorso la trafila nelle categorie giovanili, inquadrato nelle severe regole delle varie rappresentative nazionali sovietiche – l’Uzbekistan, regione asiatica, è stato fino al 1991 una delle repubbliche che componevano l’allora Unione Sovietica - liberava tutta la sua straordinaria potenza che, a dispetto magari dello stile, esprimeva forza e coraggio in dosi elevatissime, temutissime dagli avversari.

Molti i successi conseguiti da “Abdou”, un po’ ovunque, in tappe e corse frequentate con assiduità dallo squadrone sovietico dell’epoca dove era l’unico componente di religione musulmana.

Nel 1990 avviene il passaggio nel professionismo e raggiunge la squadra sammarinese dell’Alfa Lum-Colnago, formazione attiva già da qualche tempo con altre denominazioni, che l’anno prima, era il 1989, fu formata dal meglio del ciclismo sovietico che si apriva al professionismo. E’ stata una rivoluzione epocale per i tempi e per il ciclismo d’allora con Ernesto Colnago in un ruolo attivo, di primo piano, e non solo quale fornitore di biciclette e l’abruzzese Giovanni Giunco in funzione di “team-manager”. Fra i più noti componenti di quella formazione, diretta in ammiraglia dal bolognese Primo Franchini con Nikolaj Morozov, e si possono ricordare i nomi di Sergei Soukhoroutchenkov, vincitore alle Olimpiadi 1980 di Mosca della prova in linea, dei Tour de l’Avenir 1978 e 1979 e altra doppietta alla famosa Corsa della Pace del 1979 e 1984, approdato in età assai matura – 32 anni - al professionismo, Ivan Ivanov, Dmitri Konyshev, Vladimir Pulnikov, Andrei Tchmil, Piotr Ugromov, tanto per citare i più noti. I loro nomi ricordano carriere di spessore e valore particolari e molti, fra questi, risiedono ancora in Italia.

Torniamo ad Abdou che nel suo primo anno fra i professionisti acquisisce esperienza. Dura una sola stagione la sua esperienza con la squadra di San Marino in quanto la formazione chiude la sua attività. Nel 1991 approda allo squadrone della Carrera Jeans diretta da Davide Boifava dove apre la serie dei suoi successi con una tappa al Giro d’Italia, nove al Tour de France e sette alla Vuelta Espana. Gli statistici riportano anche che è stato uno dei pochissimi corridori ad avere vinto la classifica a punti in tutti e tre i grandi giri, impresa riuscita solo a tali Eddy Merckx e Laurent Jalabert. E’ altresì l’unico a conquistare questi trofei nel medesimo anno. E’ un indice rivelatore della sua continuità e della sua forza.

E’ stato il primo corridore asiatico a vincere una tappa del Tour de France e nel suo palmarès spiccano tre maglie verdi al Tour. La prima nel 1991 quando fu protagonista di uno spettacolare capitombolo con piroetta finale incorporata mentre era impegnato nello sprint conclusivo ai Campi Elisi. Riuscì comunque a tagliare il traguardo in qualche modo, dolorante, ma la frattura alla clavicola gli impedì di festeggiare sul podio la sua prima maglia verde finale di vincitore della classifica a punti perché fu subito condotto in ospedale. Gli altri successi nella graduatoria a punti del Tour sono nel 1993, in maglia Lampre e nel 1994 con la casacca della Polti Vaporetto, anno in cui vinse anche il premio Fair Play nella massima corsa a tappe francese, quasi a smentire il suo soprannome di “Terrore di Taskent” affibbiatogli per il suo modo impetuoso d’interpretare le volate, pestando sui pedali, a testa bassa, rialzato sulla sella, tirando sulla parte bassa della curva del  manubrio e ondeggiando, vistosamente, con la bici.

Fra vari altri successi spiccano anche la Gand-Wevelgem del 1991 davanti a Mario Cipollini e anche l’anno successivo fu il primo a passare il traguardo della classica belga ma fu retrocesso per volata irregolare e Mario Cipollini, fra molte polemiche, si prese la rivincita. Fu una rivalità sentita quella con il toscano. E’ del 1991 anche la vittoria nel Giro del Piemonte. Fra i “competitor” delle volate di Abdou si possono ricordare, in ordine sparso, Erik Zabel, Jan Svorada, Johan Museeuw e vari altri.

Nel 1995 passa all’olandese Novell, forte squadra sempre nell’orbita Colnago e ritorna in Italia nel 1996, con la Refin Ceramiche, dove ritrova Primo Franchini in coppia con il nipote, Orlando Maini quali direttori sportivi. Chiude la sua carriera professionistica nel 1997 alla belga Lotto.

Durante il periodo professionistico aveva fissato la sua base sul lago di Garda, a Manerba del Garda e da lì non si è più mosso trovando un ambiente ideale per coltivare due sue grandi passioni: la pesca e l’allevamento dei piccioni viaggiatori, coltivate sin dall’infanzia.

E sul lago di Garda questo tranquillo signore dall’aspetto giovanile continua a vivere in piena tranquillità, salvo qualche soggiorno in Crimea, sul mar Nero, ritrovandosi talvolta con amici e colleghi del ciclismo pedalato, senza rimpianti e senza sentimenti di “reduce”. Qualche anno fa ha guidato l'auto della direzione corsa al Giro d’Italia poi, però, ha preferito lasciare anche il volante.

Gli sprint tumultuosi in bicicletta sono un ricordo per questo “uomo tranquillo” che si gode la libertà e l’indipendenza, conquistate pedalando nella sua gioventù.
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Quattro corridori hanno prolungato i loro contratti con BORA - hansgrohe. Oltre al veterano Cesare Benedetti, che sta entrando nella sua 15astagione, hanno rinnovato anche Jonas Koch, Ryan Mullen e Frederik Wandahl. Cesare Benedetti è parte integrante della BORA -...


Filippo Magnini, indimenticato primatista mondiale dei 100 stile libero, è promotore e sostenitore del portale www.sportlink.work, primo database italiano incentrato sul professionismo sportivo. Dopo 2 anni di confronto e ricerca, “Re Magno”, insieme ad un’equipe di operatori esperti di settore,...


MTB TIGER 2S di SIDI cambia look mantenendo la sua missione: progettata per gli atleti professionisti, trasferisce tutta la potenza muscolare garantendo un livello di comfort estremo per mantenere la mente concentrata solamente sul percorso. E’ una scarpa race-oriented di alta gamma,...


Mark Cavendish ci ha ripensato e la sua carriera non è finita sulle strade del Tour de France - letteralmente sulle strade - quando è caduto nella tappa che portava a Limoges. Il trentottenne britannico continuerà ancora una stagione con...


Giovedì 5 ottobre il Gran Piemonte, gara di categoria 1.Pro organizzata da RCS. Si parte da Borgofranco d'Ivrea, i corridori dovranno affrontare un circuito di 74 km tra salite e discese. Dopo Colleretto Castelnuovo e Faiollo, i corridori affronteranno la...


Walter Calzoni ha veramente messo tutto se stesso nella sua prima Tre Valli Varesine combattendo come un vero guerriero che non ha mai avuto intenzione di arrendersi. La sua avventura tra i professionisti è iniziata solo quest’anno, ma in seno...


I sogni hanno un odore, hanno un sapore, hanno una forma e hanno un colore. I sogni, quando diventano realtà, hanno l’odore della bellezza e il sapore più buono del mondo. I sogni si portano dietro la fatica fatta per...


Nel fine settimana è stato confermato da Roglič, e poi dalla Jumbo-Visma che lo sloveno lascerà a fine anno il team olandese, nonostante abbia un contratto con la squadra per il 2024. La permanenza di Roglič alla Jumbo-Visma era in...


Per il suo "Sulle strade eroiche del Tour de Suisse" (Fontana), Giancarlo Dionisio mi ha chiesto una prefazione. Non sapendole scrivere, ho cercato di ragionare sul giornalismo del ciclismo. Questa è la prima parte. Penso a Bruno Raschi, il Divino, perché...


Si avvicina la data del Giro di Lombardia, sabato 7 ottobre, e Como, città che ospiterà le operazioni di vigilia e la partenza della “classicissima” di chiusura, alternando la rotazione consuetudinaria con Bergamo, nel solco di una bella tradizione per...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi