DILETTANTI | 05/10/2017 | 07:12 L’arrampicata al Colle della Guardia è stata in passato una Classica di altissimo significato sportivo; dopo l’indimenticabile edizione del Giro d’Italia 1956, che vide il successo del mitico Lussemburghese Charly Gaul e le immagini passate alla storia del ciclismo che ritraggono Fiorenzo Magni che, correndo con una clavicola fratturata, disputò la cronoscalata stringendo tra i denti un tubolare che, allacciato al manubrio, gli permetteva di fare forza vista l’impossibilità di alzarsi sui pedali.
Poi, agli inizi degli anni 90, trascinate dell’allora Presidente Provinciale Giovanni Paolini le Società ciclistiche Bolognesi fecero rinascere quella che divenne per tutti “la regina delle cronoscalate” e per ben cinque anni consecutivi portò sulle rampe del San Luca il fior fiore del ciclismo italiano con edizioni che videro prevalere atleti di altissimo spessore.
Gilberto Simoni, allora Campione Italiano Dilettanti vinse la prima edizione prima di passare, l’anno successivo professionista e dominare per oltre un decennio la ribalta nel mondo professionistico.
Fabio Malberti che l’anno successivo diventerà Campione del Mondo a Cronometro Individuale a San Sebastian vinse l’edizione 1996 e conserva il record della prova con 6’08’’.
Poi, quella pausa, che doveva essere di un momento, divenne permanente e come per la Bologna San Luca i riflettori si spensero su gare che hanno vergato la storia del ciclismo; e così il “Pizzoli”, la “Bologna Raticosa”, la “Milano Bologna” che erano il fiore all’occhiello del Ciclismo Bolognese sono state chiuse in un cassetto.
Ma quest’anno qualche cosa è cambiato in seno al Comitato Provinciale della Federazione Ciclistica Italiana e, fin da subito, il nuovo direttivo ha sfornato iniziative mirate al rilancio dell’immagine del ciclismo sulla nostra Provincia con il dichiarato intento di dimostrare la misura e la qualità del movimento ciclistico e quale la stoffa delle Società operano nel settore Giovanile ed agonistico nonché quelle nell’emergente Fuoristrada.
“Bologna c’è” è stato lo slogan del Bologna Cycling Festival nato per il rilancio del movimento con la presentazione ufficiale alla stampa ed agli addetti ai lavori della Stagione 2017, delle Società del Territorio e di tutta l’attività Agonistica Provinciale, il Comitato ha varato la Bologna Cycling Cup per le categorie Esordienti ed Allievi. Una Challenge su 12 prove con distinte classifiche individuali e classifiche per Società che ha ottenuto un bellissimo successo richiamando alle gare della provincia molte Società extraregionali, a testimonianza della validità di una iniziativa che sarà sicuramente un punto fermo anche per la Stagione 2018.
E proprio sull’onda di quel rinnovato entusiasmo nato con la Bologna Cycling Cup e non contenti dei risultati di visibilità sull’attività Provinciale, il Consiglio Provinciale ha riaperto quel vecchio cassetto con l’intento di riscoprire quelle Vecchie Classiche del Calendario Agonistico Bolognese e la scelta è caduta sul rilancio della “Regina delle Cronoscalate”; sulla Cronoscalata Bologna – San Luca.
Un progetto molto ambizioso e difficile che vedrà il 14 ottobre cimentarsi sul muro delle Orfanelle sia i Cicloamatori (suddivisi in ben dodici Categorie) sia il Settore Giovanile con in gara gli Allievi, gli Juniores, sia il fior fiore del dilettantismo nazionale con la categoria Under23-Elite.
Saranno ben 120 gli agonisti FCI mentre si prevedono oltre a un centinaio di Cicloamatori.
Tutti gareggeranno alla ricerca del proprio limite e per ricordare l’amico Giovanni Paolini che recentemente è venuto a mancare e che fu ideatore e mentore di questa prestigiosa gara.
Queste le parole del Presidente Provinciale Stefano Marabini: “La manifestazione rinasce per dare visibilità al nostro movimento ed a tutte le Società Ciclistiche della Provincia che collaboreranno attivamente alla buona riuscita della manifestazione. Alla nutrita partecipazione che già possiamo toccare con mano ci auspichiamo un buon successo di pubblico perché Bologna deve rendersi conto che il ciclismo sul nostro territorio c’è, è vivo, e che si può permettere ai ragazzini di avvicinarsi al ciclismo pedalando in sicurezza, ai più grandi di misurarsi in ambito regionale e nazionale ed anche ai cultori delle ruote grasse (Mtb) di trovare soluzioni interessanti. Siamo la provincia con più impianti di ciclismo tradizionale ai quali possiamo affiancare bike park per la pratica del fuoristrada. Tutti impianti chiusi e sicuri. Non abbiamo un vero e proprio velodromo ma non vogliamo porre limiti alla provvidenza. Il miglior modo di ricordare Giovanni Paolini che sella sicurezza è stato precursore e maestro di tutti”.
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