GIRO. A CASA DI NIBALI. SEGUI IL LIVE

PROFESSIONISTI | 10/05/2017 | 07:18
Recita individuale, con un lungo e pregevole assolo, del venticinquenne sloveno Jan Polanc dell’UAE Emirates, la prima vittoria in un grande giro della formazione degli Emirati che, in fuga già dopo due chilometri dal via con Van Rensburg, Alafaci e Brutt, ha tenuto fino alla fine, giungendo in solitaria, al Rifugio Sapienza, con leggero margine, ma di tutta sicurezza. Già nel 2015 il giovane sloveno si era imposto nella tappa della corsa rosa all’Abetone. Gli attesi protagonisti si sono controllati nel finale addebitando al vento contrario il motivo dell’impossibilità di compiere azioni individuali, salvo il russo Zakarin che è giunto con pochi secondi di vantaggio.

La maglia rosa è cambiata ancora, ma rimane sempre della Quick Step Floors ed è passata da Gaviria al giovane lussemburghese Bob Jungels (le cui quotazioni per Unibet sono in crescita) già in rosa nel 2016, che nella tappa di Cagliari ha fornito dimostrazione spettacolare dei “numeri” che lo caratterizzano. Ora l’indicazione per il prossimo duello è rimandata sulla salita del Block Haus, domenica prossima.

Da segnalare che Javier Moreno della Bahrain Merida, coèquipier di Nibali che avrebbe dovuto aiutare il capitano soprattutto in salita, è stato posto fuori corsa, espulso, da una decisione della giuria per essere passato alle vie di fatto in corsa fra corridori, contro Diego Rosa, come hanno mostrato le riprese televisive.

La partenza della seconda e ultima tappa in terra di Sicilia, la quinta del GiroCento, avviene da Pedara, cittadina che segna il suo esordio nella corsa rosa. Siamo sempre lungo le pendici dell’Etna, oggi sul versante meridionale del vulcano che sovrasta Catania e il territorio circostante che si offre con un’ampia e spettacolare visione che spazia fino al mare. La località, con una prospera agricoltura, nella zona dei Monti Rossi, conserva varie testimonianze della sua lunga storia.

E’ una tappa relativamente breve, 159 sono i chilometri, che si può configurare in due distinte parti. La prima propone un tracciato vallonato, un po’ tormentato, con un inizio che richiede la massima attenzione per il susseguirsi di centri abitati dove abbondano situazioni collegate alla viabilità che richiedono un’attenzione forte a causa di spartitraffico, rotatorie, isole pedonali, tipo di pavimentazione con asfalto e lastroni dove abbonda la presenza di materiale lavico che rendono il fondo scivoloso, rallentatori di velocità e via discorrendo. Molti gli abitati della popolosa conurbazione catanese alle falde dell’Etna che si superano e, fra le quali, San Pietro Clarenza, Mascalucia, Sant’Agata Li Battiati, San Giovanni La Punta, Trecastagni e Zafferana Etnea prima di indirizzarsi, dopo Milo, verso il GPM di Andronico-Sant’Alfio, 4^ cat., m. 878, nulla di rilevante in chiave altimetrica.

La discesa, invece, è proposta dal Garibaldi come “impegnativa e veloce e con restringimenti fino a Castiglione di Sicilia. Seguono salita e discesa su Taormina articolate e su strade in parte a carreggiata ridotta”. Leggendo fra le righe c’è da stare attenti, molto attenti e cauti, come dettaglia il comunicato sullo stato delle strade.
Nel tratto sopra riferito si passa per Vena, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Francavilla di Sicilia che segna l’ingresso nella provincia di Messina, trovando i monti Peloritani, nella suggestiva valle dell’Alcantara con i suoi spettacolari canyon e gole, sempre in discesa, avvicinandosi alla costiera del mar Ionio che si raggiunge a Giardini Naxos, notissima località turistica con rilevanti testimonianze archeologici e monumentali.

Ora le caratteristiche del tracciato sono mutate completamente trovando tratti con lunghi rettilinei salvo la breve risalita e ridiscesa verso la “perla” di Taormina e le sue peculiari testimonianze archeologiche e monumentali, di valore assoluto così come il richiamo che sempre esercita nel turismo, di livello internazionale, con molteplici e conosciute attività artistiche e culturali.

Taormina è stata sede d’arrivo di tappa del Giro nel 1954 con il successo del romagnolo di Solarolo Giuseppe “Pipaza” Minardi, classe 1928, il più longevo detentore della maglia rosa dopo la scomparsa recente del suo amico e conterraneo Vito Ortelli, nel 1965 Vittorio Adorni si impose nella cronometro Catania-Messina, conquistando la maglia rosa che porterà fino alla conclusione vittoriosa di Milano con Felice Gimondi, giovane neo-pro e compagno di squadra nella Salvarani secondo a 1’22” dopo i 50 km. della prova contro il tempo. Gimondi “sboccerà” – vittorioso - al Tour nel medesimo anno. Nella cronometro a squadre, sempre con partenza da Catania, sempre di km. 50, nel 1989, successo per la Del Tongo-Colnago con Giuseppe Saronni a rivestire la maglia rosa, davanti alla Supermercati Brianzoli dell’ “amico” Francesco Moser. Nel 1989 la partenza del Giro avvenne proprio da Taormina con arrivo a Catania e volata vincente dell’olandese Jean Paul Van Poppel davanti a Fidanza e Adriano Baffi.

Letojanni, Roccalumera, Alì Terme, Scaletta Marina sono i centri che accompagnano, sempre in pianura, la corsa fino all’ingresso del territorio di Messina e che consentono la bella visione della fronteggiante costiera calabra, in continente.
Nella città dello Stretto è previsto un circuito finale di km. 6,300, dopo un passaggio sotto il traguardo, lungo viali con qualche curva ad angolo retto e un’inversione totale, a U, a m. 1500 dalla linea con prima parte in leggera discesa e sede stradale di m. 7,500.

Dovrebbe essere un affare di velocisti e, nella “rosa” degli sprinter (il favorito per i bookmakers è Caleb Ewan, quotato 2.75), trovare il nome del successore nell’albo d’oro del Giro d’Italia a Messina. E’ una serie che inizia nel 1930 con il successo del piemontese Luigi Marchisio, poi vincitore finale di quel Giro, nel 1949 il toscano Luciano Maggini, nel 1972 il belga Albert Van Vlierberghe, nome di spicco nel 1976, Francesco Moser, così come dello svizzero Urs Freuler nel 1982 e la conclude nel 1999, lo sprinter olandese Jeroen Blijlevens.

La “porta della Sicilia”, Messina, legata al ciclismo anche con il beniamino di casa, Vincenzo Nibali, conclude la due giorni nell’isola, nello scenario della città ricostruita dopo il terrificante terremoto del 1908, con moderno assetto urbano, pregevoli motivi artistici, culturali e di costume, saluta la carovana rosa che in via Garibaldi, la principale direttrice cittadina, celebra la conclusione agonistica. Messina saluta corridori e seguito che partono per il vicino “continente”, dove dalla prospiciente Reggio Calabria, il GiroCento inizierà la risalita dello Stivale.

Giuseppe Figini

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