CARI CORRIDORI, SIETE PREGATI DI PEDALARE SUL PAVÈ
PROFESSIONISTI | 28/03/2017 | 15:36 La prima tappa della Tre Giorni di La Panne è in pieno svolgimento, ma la pazienza è ormai colma: se i corridori vogliono correre le classiche del Nord fatte di muri e pietre, son pregati di correre su muri e pietre. Se hanno paura, se non amano questo tipo di superfici o pensano di bypassare il problema con una furbata alla Brumotti, sono pregati di tornare sulla terra e anche sulla sede stradale. Non è più tollerabile vedere corridori che per evitare i sobbalzi del pavé zigzagano sui marciapiedi, rischiando di travolgere spettatori che sono lì solo per applaudirli e assistere ad uno spettacolo.
Non se ne può più, soprattutto perché qui ne va davvero della sicurezza dei corridori e di chi è lì a gustarsi una gara. Mi spiace, ma facciano il piacere di percorrere sulla strada e non dove meglio credono. In Francia, e in particolare alla Roubaix, gli organizzatori giustamente hanno pensato di mettere le transenne per obbligare i corridori a passare sul pavé e non a fianco, sull’erba o sul terriccio. Posso capire che un atleta cerchi uno scolo, a bordo strada. Posso capire che vada sulla banchina laterale, ma salire sui marciapiedi a tutta velocità, con gli spettatori terrorizzati che non sanno più cosa fare e dove mettersi, lo trovo semplicemente demenziale.
Penso che ci vorrebbe maggiore attenzione anche da parte del collegio di giuria, che invece non dice mai nulla in merito: per loro vale tutto, fin quando non succede l’incidente. Fin quando non ci scappa il morto. Se uno decide di correre le classiche del Nord, e quindi pedalare a tutta velocità su quelle strade tritacarne, che lo faccia senza se e senza ma. Altrimenti facciano a meno di andare al nord: e stiano a casa.
Parola sacrosante direttore Stagi. Oltretutto, credo che il regolamento imponga di correre nella sede stradale; per cui: giuria colpevole. A pochi km dall'arrivo, Gilbert in fuga è passato a destra di un segnalatore con bandiera gialla: se questo, si spostsva di 30 cm ci scappava la tragedia.
Oggi, almeno, abbiamo visto gl'italiani, bravi! E bene la Nippo :-)
Pave
28 marzo 2017 18:36alberto60
Chiediamogli anche di non cadere...si sbucciano e non sono un bel vedere....di non sudare...puzzano...se piove non mettete la mantellina ...troppo facile! La verità è che volete vedere corridori nei fossi che fa ascolto!lla sento la gente al bar...hai visto ...ne saranno caduti..30..e non sanno chi ha vinto...quando un corridore cade a 50 all ora x la tv niente di grave....ma ci mette in mese e rimettersi i pantaloncini da gara senza stringere i denti dal dolore!
Ha ragione da vendere il direttore..
28 marzo 2017 22:07teos
E la mente vola ai Ballerini o ai Cancellara, tanto per citarne un paio, che il pavé lo sfidavano dominandolo a viso aperto.. Sembra ieri, in parte era ieri, ma verrebbe da dire ALTRI TEMPI..
cari corridorri
28 marzo 2017 23:48bs1913
Non condivido le tesi sentite sopra,, è vero il corridore professionista è una scelta, e fino qua non ci piove, ma se permettete anche i corridori hanno il diritto alla loro incolumità, non sono carne da macello, sono totalmente d'accordo con alberto60 se poi per lo spettacolo, vogliamo il gioco al massacro ok...ma questo non è ciclismo....
Giusto Direttore!
30 marzo 2017 11:01runner
D'accordissimo con il Direttore.
Ma da quando si può andare in bici sui marciapiedi? Ne in corsa nè nella vita normale!
Lo dice la parola stessa: marciaPIEDI!
"...non sono carne da macello...vogliamo il gioco al massacro..! Ma che ragionamento è? Appunto per questo non bisogna tollerare che percorrano i marciapiedi pel la loro incolumità! E, oltretutto, per quella degli spettatori!
Robe da matti...
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