SAN JUAN. VALOPPI, LA MIA ARGENTINA

PROFESSIONISTI | 24/01/2017 | 07:22
Alla guida della Nazionale Argentina impegnata alla Vuelta San Juan c'è un italiano, Cristiano Valoppi, che ricopre questo ruolo dal 2013. Con il tecnico di Gradisca di Sedegliano (UD) scopriamo il ciclismo sudamericano e analizziamo il movimento di casa nostra, visto dall'altra parte del mondo.

Partiamo dall'inizio. Come sei finito a ricoprire questo ruolo?


«Esaurita la mia esperienza in Italia come responsabile del Centro Sportivo Fiamme Azzurre e come tecnico della Nazionale ho preso al volo questa opportunità. Ho scoperto l'Argentina venendoci a correre con la Nazionale Italiana e mi è sempre piaciuta. È stato un azzardo, ho lasciato tutto e sono partito. Da quando ho ricevuto questa offerta vivo a Buenos Aires, torno a casa ogni due e tre mesi dalla mia famiglia».


Che ciclismo hai conosciuto in questi anni?

«Chi sale dall'Italia (vorrebbe dire parte, ma ormai è talmente abituato a parlare in spagnolo che qualche parola gli sfugge, ndr), non può pensare di trovare un movimento sviluppato come quello di casa nostra. I numeri sono schiaccianti, In Italia ci sono 1500 junior con 12 corse a settimana, qui ci sono 98 tesserati e 4 carreras, pardon gare, l'anno. La differenza è enorme, detto questo in Argentina ho trovato un ciclismo dal potenziale enorme e in forte sviluppo. C'è Max Richeze in un team World Tour come la Quick Step che è un riferimento per i tanti ragazzi che stanno crescendo in team Continental e Professional».

Stai lavorando molto con i giovani.

«Sì, concluso il ciclo olimpico stiamo già lavorando in vista di Tokyo 2020. Per lo meno fino al 2019 starò qui, l'obiettivo più grande prima della prossima sfida a cinque cerchi per noi sono i Giochi Panamericani. Porterò a termine l'incarico che mi è stato affidato per 7 anni, poi vedremo, stiamo ristrutturando il sistema di lavoro e cercando di far correre di più i nostri ragazzi».

Cosa ti sta dando questa esperienza?

«Mi ha fatto crescere moltissimo perchè mi ha insegnato ad ingegnarmi. Con risorse che sono un decimo rispetto a quelle che hanno a disposizione i paesi primattori come Italia e Germania riusciamo a svolgere un'attività di tutto rispetto, se analizziamo costi/risultati qualche valutazione bisognerebbe farla... Con l'esperienza accumulata in queste stagioni ho capito che il fattore economico non è il principale. In Italia sembrava che senza soldi non si potesse fare nulla, noi piste di legno qua non ne abbiamo ma il quartetto ha fermato il tempo a 3'56". Certo, non è il massimo confrontarsi con un colosso come l'Inghilterra che spende ogni 6 giorni il budget che noi abbiamo per un anno, ma questa lotta impari ci stimola a sviluppare le risorse umane al di là di quelle economiche».

Ti senti un cervello in fuga o comunque un emigrante del pedale?

«No, il ciclismo ormai è globale. L'Italia ha ancora tanti tecnici nel World Tour perchè negli anni '80-'90 eravamo i numeri 1, anche come corridori. Tra 20 anni temo non ce ne saranno più, il ciclismo italiano sta scomparendo».

Ci trasferiremo tutti in Argentina...

«Non sarà facile cancellare la storia del nostro ciclismo, per fortuna, ma è in dubbio che siamo in difficoltà. Il numero di tecnici inglesi e australiani sta proliferando in tempi rapidissimi, solo per fare un esempio. Non dobbiamo scordarci le nostre origini, dobbiamo puntare su quelle per riprenderci lo spazio che meritiamo. Parlo da italiano legatissimo al tricolore, che tifa Italia e ha festeggiato per l'oro olimpico di Viviani e per gli ottimi risultati ottenuti dalla pista azzurra. Il futuro del ciclismo italiano dipende da noi».

da San Juan, Giulia De Maio

Copyright © TBW
COMMENTI
In bocca al lupo
24 gennaio 2017 08:44 drinn
Gran bella intervista di Giulia ad un caro amico con tanti spunti su cui riflettere:
programma di sette anni
grandi budget a confronto con grandi capacità
la pista ancora al centro del movimento
ciclismo italiano...in fuga
Cristiano mi permetto di augurati buon lavoro e ti saluto cordialmente
Hasta la VICTORIA siempre
Roberto Damiani

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il mondo va veloce, quello del ciclismo ancora di più: ecco allora che alla vigilia del Giro d'Italia arriva l'annuncio dell'ingresso ufficiale di Red Bull come sponsor nel mondo delle due ruote a pedali, con la denominazione che diventa Red...


Il primo arrivo in salita della Vuelta Femenina riscrive la storia di questa edizione della corsa spagnola: la quinta tappa della corsa - la Huesca - Alto del Fuerte Rapitán. Jaca di 113, 9 km - ha visto il dominio...


Sipario aperto e calici alzati per la presentazione ufficiale dell’edizione numero cinquantasette del Circuito del Porto Internazionale Trofeo Arvedi. La classica per Elite ed Under 23 allestita dal Club Ciclistico Cremonese 1891 Gruppo Arvedi in programma domenica 5 maggio è...


Il parterre di velocisti presenti a questo Giro d’Italia 2024 è stellare, ma il fatto che il grande favorito per la Maglia Ciclamino resti Jonathan Milan è sintomatico del livello incredibile che abbia raggiunto questo ragazzo. L’anno scorso si rivelò...


Vittoria italo-olandese nella seconda tappa della Ronde L'Isard, da Bagnères-de-Bigorre a Bagnères-de-Luchon. Ad imporsi è stato Max Van Der Meulen ventenne tulipano di Den Haag portacolori del Cycling Team Friuli Victorious, che allo sprint ha battuto il compagno di fuga...


Cian Uijetdebroeks è uno dei corridori più attesi in questo Giro d’Italia e ad appena 21 anni avrà la possibilità di misurarsi con grandi  sul terreno italiano. Lo scorso anno alla Vuelta di Spagna aveva finito la classifica generale in...


La Visma-Lease a Bike, dopo la caduta a marzo di Van Aert, ha dovuto rivedere i propri piani e anche la formazione della squadra per il Giro ha subito delle modifiche, ma mantenendo sempre elevate qualità. Nel team olandese in...


Dopo Ineos Grenadiers e Arkea B&B, che ieri hanno inaugurato la rumba della conferenze stampa pre-Giro d'Italia, oggi a Torino è stato il team Polti Kometa ad aprire la giornata: ecco tutte le dichiarazioni   IVAN BASSO «Siamo pronti per...


Dire Giro d’Italia significa, da sempre, unire due delle più grandi eccellenze del nostro paese, la bellezza del territorio e lo sport più popolare, nell’accezione primaria del termine. Ma il Giro d’Italia, da sempre, vuol dire anche Rai: ed essere,...


Nelle 105 edizioni individuali disputate dal 1909 al 2023 sono stati 42 i corridori azzurri che hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro del Giro d’Italia. L’ultimo in ordine cronologico è stato Vincenzo Nibali che nel 2016 concesse il bis...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi