UN GIRO PER FROOME CHE DOVREBBE DEGNARSI DI CORRERE

GIRO D'ITALIA | 25/10/2016 | 19:48
Il Mortirolo e la doppia scalata dello Stelvio. Bella, suggestiva, inebriante, elettrizzante, ma pure eccessiva questa tappa. Si può dire? Possiamo avanzare qualche dubbio sull’utilità di tappe così estreme che rischiano di produrre il classico topolino partorito da montagne che tramortirebbero chiunque? Il rischio c’è: tra gli uomini di classifica, distacchi minimi. Perché l’extremo è per tutti e per tutti (in senso figurato) c’è il rischio di estrema unzione.

È un Giro per Chris Froome. Se il britannico davvero ha voglia di centrare la «tripla corona», ha la possibilità per farlo. È una provocazione, ma è anche un’idea che noi gli lanciamo: venga a correre il Giro che ha la bellezza di sei arrivi in quota e 67 km contro il tempo (al Tour 32) e poi si concentri sulla Vuelta. Non ci andrà lontano né qui da noi, né tantomeno in terra ispanica. Si studi bene il percorso disegnato da Mauro Vegni, questo Giro sembra fatto apposta per lui. Lui, che vuole andare in Francia, dove la tavola l’hanno chiaramente apparecchiata per Nairo Quintana.

Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
26 ottobre 2016 08:34 foxmulder
Idea suggestiva. Ottime le considerazioni del Direttore sull'opportunità della partecipazione del Kenyota. Sarebbe bellissimo vedere Froome sulle nostre strade, ma stento a credere che la cosa si realizzerà. Troppo forte l'interesse di Sky per il ritorno mediatico del Tour. Se venissero, però, credo si potrebbe tranquillamente affermare che nel 2017 la corsa a tappe più importante del mondo è il Giro. Quindi il Tour si opporrà strenuamente alla cosa.

se venissero...
26 ottobre 2016 16:44 Piccio
ci sarà una ragione, o più di una, per cui non vengono.
Una cosa grande sarebbe se un italiano vincesse il Tour

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