Christian Prudhomme: «Mai più cronoprologhi, voglio suspance»

| 05/07/2008 | 21:16
Fino a quando Lance Armstrong non ha deciso di liberare il Tour de France dalla prigionia del suo strapotere, la grande corsa a tappe transalpina era solita aprirsi nel segno del 'Cowboy' del pedale. Grazie al cronoprologo, una delle armi che hanno permesso all'ex campione texano di scrivere sette volte il suo nome nell'albo d'oro della Grande Boucle. La tradizione del sipario alzato nel segno della prova contro il tempo, iniziata nel 1967, da quest'anno è stata scartata. Armstrong non c'è più, ma i vertici del Tour continuano a cercare modi sempre diversi per aumentare la suspense di una corsa illustre ma troppo spesso condannata a finali scritti. "Dobbiamo uscire dallo stereotipo dei Tour precedenti", ha detto il direttore della corsa, Christian Prudhomme, che in un'intervista ad Associated Press ha auspicato tre settimane "meno prevedibili". La storica modifica al formato del Tour ha portato ad una prima tappa da scintille, con un finale serratissimo deciso dallo scatto prepotente dello spagnolo Alejandro Valverde, vincitore sul traguardo bretone di Plumelec e primo proprietario della maglia gialla 2008. Se il campione di Murcia sorride e pensa già a Parigi, nel gruppo c'è chi storce il naso. "Questa novità è un mezzo handicap", ha confessato il norvegese Thor Hushovd, vincitore del cronoprologo nell'edizione 2006, quella funestata dalla vittoria dopata dello statunitense Floyd Landis. "Nella cronometro posso farmi valere e poi questa specialità per la mia squadra rappresenta una possibilità di conquistare subito la maglia gialla". Il profilo del Tour 2008 sulla carta non dovrebbe dare dispiaceri al solo Hushovd, ma anche ai favoriti. "Il percorso è stato disegnato in modo tale che i migliori non potranno nascondersi per molto", ha detto Prudhomme riferendosi ai cambiamenti decisi per questa edizione, ovvero una cronometro individuale di circa 30 chilometri piazzata nel quarto giorno di gara e la maggiore difficoltà delle tappe aperte a finali in volata. "Senza il cronoprologo una quarta tappa a cronometro ed una di media montagna in occasione della settima giornata di corsa porteranno probabilmente i corridori a rischiare. Le carte si mescoleranno parecchio nell'arco di tre settimane", ha assicurato Prudhomme.
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