BRAGATO. «I TALENTI LI ABBIAMO, MA INVECE DI TUTELARLI RIUSCIAMO A CRITICARE UN GANNA»

DIBATTITO | 20/04/2023 | 08:15
di Nicolò Vallone

Stasera qualifiche, tra domani, sabato e domenica le gare. Gli azzurri della pista stanno per affrontare la terza prova della Coppa delle Nazioni 2023, una delle tappe di avvicinamento (e "raccolta punti") all'Olimpiade di Parigi 2024. Tra un allenamento e una verifica licenze, abbiamo raggiunto telefonicamente oltreoceano, grazie al prezioso supporto del wi-fi del velodromo canadese di Milton, il loro preparatore Diego Bragato. Il quale ci assicura che la truppa è ben motivata a far bene. E col quale abbiamo parlato non tanto del qui e ora ma dello ieri, oggi e domani.


 


Diego, dopo aver corso fino alla categoria Under 23 come stradista e pistard scegliesti la laurea in Scienze Motorie e dello Sport, con una tesi peraltro sull'allenamento dell'inseguimento a squadre: dopodiché?

«Già durante gli studi ho collaborato con il Comitato Veneto della Federciclismo, ho fatto esperienza con diversi ragazzi in velodromo tra cui Lamon. Una volta laureato, ho lavorato per l'Androni vincendo il titolo nazionale col quartetto. Finché, nel 2011, Marco Villa mi ha voluto nel suo staff...»

E qui inizia la grande storia della super pista azzurra, targata Villa ma anche Bragato...

«Di base c'è il talento dei ragazzi, senza quello non vai da nessuna parte. Poi tanta passione e lavoro, con un gruppo affiatato far parte del quale è davvero un piacere. Da un campione come Elia Viviani fino a Filippo Ganna e tutti gli altri, abbiamo coltivato sempre la voglia di curare i particolari passo dopo passo e colmare tutte le lacune con le nazioni di maggior tradizione su pista. Abbiamo dimostrato che gli atleti forti c'erano, bisognava lavorare in funzione dell'obiettivo. Una grande conquista di Villa, oltre all'entusiasmo e ai conseguenti risultati, è stato il coinvolgimento di eccellenze italiane a livello tecnico e di materiali, da Campagnolo a Miche, da Pinarello a Vittoria, che ci mettono continuamente a disposizione test e competenze per farci lavorare al top.»

Per proseguire questo lavoro fantastico gioverebbe avere più velodromi, soprattutto al chiuso tipo Montichiari?

«Sarebbe sicuramente un grandissimo vantaggio, è un peccato avere campioni olimpici e mondiali e non riuscire a farli vedere in Italia. Non siamo ancora in grado di creare un evento come il record dell'Ora, che permetterebbe agli appassionati italiani di stare ancora più vicini ai ragazzi e amplificare l'entusiasmo per la pista. Avere più impianti da 250 metri come Montichiari, inoltre, permetterebbe di lavorare meglio coi giovani. Comunque abbiamo diverse strutture all'aperto e stiamo puntando molto sui corsi federali per tecnici di base, anche di pista.»

Un preparatore di 37 anni come te incarna pienamente la transione e i cambiamenti sopraggiunti nella preparazione dal ciclismo "di ieri" a quello attuale: quali sono stati i cambiamenti fondamentali del decennio?

«Soprattutto la diversa programmazione. Ormai non si preparano più le gare su corto raggio, ma si costruiscono gli obiettivi sul lungo termine, distribuendo così tutti gli impegni e i carichi di lavoro in base a essi. Inoltre è divenuto fondamentale come non mai il lavoro sulla forza. Oggi si tende molto a sviluppare aspetti che si completano tra strada e pista.»

Dato che sei il responsabile delle performance di tutte le Nazionali ciclistiche azzurre, ti chiediamo quale sia secondo il te il motivo principale delle difficoltà dell'Italia nel ciclismo su strada ai più alti livelli

«I talenti li abbiamo, e anche tanti. Basti guardare quanti ottimi corridori abbiamo ancora nel World Tour e quanti juniores vengano a prenderci le squadre straniere. E qui sta il punto: la mancanza della fatidica squadra italiana nel World Tour. Senza di essa non riusciamo a far sbocciare i talenti in maniera serena, non riusciamo a monitorarne a dovere il delicato passaggio al professionismo. Gli ultimi grandi campioni azzurri sono usciti in buona parte dall'ultimo grandissimo team italiano che era la Liquigas: lì c'era tutto l'interesse a insegnare ai nostri corridori come si gestisce il grande salto. Oggi fanno parte giocoforza di squadre internazionali a cui interessa che loro rendano quanto vengono pagati.»

Cosa pensa di altre problematiche, evidenziate da diversi addetti ai lavori, legate magari al modo in cui vengono formati i talenti italiani?

«Io non cercherei il problema, ma motiverei e spingerei di più i ragazzi, anziché trovare sempre un appiglio per criticare come se fossimo ancora a 20-30 anni fa: il ciclismo oggi è multinazionale, non ci sono più solo Francia, Belgio, Olanda etc etc ma abbiamo pure Eritrea, Slovenia e tanti altri Paesi con corridori competitivi. Noi dovremmo essere contenti di essere ancora tra i migliori del gruppo, e invece riusciamo qualche volta a criticare un Ganna che ha portato titoli mai esistiti nella crono italiana. Abbiamo ragazzi che si mettono in luce come Milan e Bagioli, e non li tuteliamo. Credo che dobbiamo riconoscere nei loro ottimi risultati un valore aggiunto e continuare a fare il tifo per loro: dobbiamo avere fiducia, e con pazienza ci arriveremo.»

A tal proposito, ci godiamo il fantastico momento dell'Italpista e... facciamo il tifo per Bragato, il c.t. Villa, tutto lo staff e gli atleti azzurri.

Copyright © TBW
COMMENTI
Squadra WT italiana
20 aprile 2023 09:51 andy48
Prima di tutto, complimenti a Villa e al suo staff per le emozione e le vittorie che continuano a regalarci. L'ipotesi, invece, che i corridori italiani su strada siano sacrificati perche' in Italia non esiste una squadra World Tour e sono quindi costretti a lavorare all'estero spesso come gregari, secondo me e' almeno parzialmente un pretesto. Io ho sempre tifato Bardiani, per la sua politica di utilizzare solo corridori italiani. Ora invece sia la Bardiani che le maggiori squadre professional e continental italiane sono infarcite di corridori esteri. Il mio parere e' che se lo fanno loro lo farebbe anche una squadra WT italiana. E allora punto e a capo.

Giovanili
20 aprile 2023 16:56 lupin3
Sull'impostazione dell'attività giovanile italiana, dagli esordienti in su, niente da dire invece

Talenti
20 aprile 2023 22:01 Carbonio67
Si, d'accordo. Ma va' data la giusta definizione della parola Talento. Chi vince o e' lí, lo possiamo definire tale. Ben diverso invece, dipingere ad uso stampa/pubblicita', certi corridori che si vogliono forzatamente mettere in vista per meccanismi che lo spettatore spesso non conosce. E qui mi fermo, perche' la mia opionione e' invisa a certi utenti

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Scatta sabato 4 maggio dall’elegantissima reggia sabauda di Venaria Reale la centosettima edizione del Giro d’Italia, che dopo oltre tremila chilometri si concluderà domenica 26 maggio sull’ultimo traguardo di Roma, passando dal Santuario di Oropa (una delle storiche salite di...


Per il terzo anno consecutivo, gli otto corridori del team Intermarché-Wanty indosseranno una maglia speciale durante il Giro d'Italia, in onore del loro partner vinicolo italiano Vini Fantini. La nuova maglia, prodotta da Verge Sport, sarà svelata durante la presentazione...


Il 54° Trofeo Industrie e Artigianato di Ravina, organizzato nella giornata di mercoledì primo maggio dal Veloce Club Trentino, ha incoronato i nuovi campioni provinciali di ciclismo su strada delle categorie Allievi ed Esordienti Donne. Ad aprire la manifestazione organizzata...


Geraint Thomas lo scorso anno è arrivato secondo al Giro d’Italia e davanti a lui c’era Primoz Roglic, che finalmente, ha dimostrato di poter vincere le grandi corse a tappe al di fuori della Spagna. Thomas era contento del suo...


Arriva un altro appuntamento con il grande ciclismo giovanile per tutti gli appassionati sulle pagine di tuttobiciweb: domenica 5 maggio, infatti, trasmetterenmo in diretta streaming le fasi finali del 57° Circuito del Porto Trofeo Arvedi, organizzato come sempre da Club...


«Nel ciclismo non si possono fare discorsi di matematica» Lo ripete più di una volta Joxean Matxin quando parliamo del Giro d'Italia e del Tour de France di Tadej Pogacar quest'anno. Il direttore... dei direttori sportivi della UAE, come da...


Q36.5®, marchio bolzanino fondato da Luigi Bergamo e Sabrina Emmasi, ha appena lanciato la nuova collezione Nibali SS2024 dedicata a Vincenzo, lo Squalo per intenderci. La nuova collezione estiva firmata dall’ex ciclista professionista nasce per sfidare il calore dell’estate e conquistare la...


La doppietta Giro d’Italia-Tour de France nello stesso anno è il Sacro Graal del ciclismo e in questo secolo non si è ancora vista. La inseguirà Tadej Pogacar, fuoriclasse sloveno che nel 1998 quando Marco Pantani centrò il successo nella...


Avrebbe potuto raccontarci come si fa a portare le borracce e, allo stesso tempo, conquistare la maglia rosa. Avrebbe potuto insegnarci come si fa a dire no-grazie a un ingaggio più generoso e preferire un ambiente più affettuoso. Avrebbe potuto...


Sabato scatta il Giro d’Italia, sarà una giornata speciale e quindi cosa c’è di meglio che concluderla con una bella… chiacchierata dedicata ad un personaggio speciale? L’occasione ce la offrono i “Cicloamatori Borgomanero” che organizzano per sabato 4 maggio alle...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi