DOPING NEL CALCIO? NON SIAMO SOLI

LETTERA APERTA | 21/01/2023 | 10:08
di Fiorenzo Alessi

Caro Direttore, dopo la prematura scomparsa di Gianluca Vialli, indiscusso e stimato campione di un calcio entusiasmante e vincente, sono comparse sui mass media dichiarazioni rese da calciatori più o meno affermati e noti. Tirano in ballo “integratori”, “medicine” e “pillole” che erano di comune assunzione nel corso della loro attività agonistica. Per la gran parte, si… ingurgitava e ci si iniettava ciò che era prescritto o “consigliato” dalle squadre in cui era militanza, ovviamente inconsapevoli di quanto veniva introdotto nel proprio organismo.


Si dice: qualche flebo, un po’ di pillole, il vecchio e caro Micoren e... altro di cui nulla si sapeva. Le finalità, manco a dirlo, erano  quelle  altrettanto scontate di attenuare e sostenere le fatiche del mestiere e di migliorare conseguentemente le performances pedatorie.


Si parla, ancorchè in forme sovente (e cautamente) interrogative di Doping nel Calcio, in maniera inequivoca e non a livello di… pissipissibaubau.

Una novità epocale, pressoché come lo sbarco su Marte. Roba da non credere : non era (ovvio, non lo è più !) solo il nostro amato Ciclismo lo sport d’elezione per sua maestà “la Bomba”. Insomma, non eravamo soli.

O, almeno, così si va dicendo e scrivendo.

Sarebbe in qualche modo anche consolatorio. Se non fosse che il Ciclismo, e solo i Ciclisti, sono stati massacrati e vilipesi per decenni con la storiella, o storiaccia, dei figli prediletti del Doping , degli Atleti dalle prestazioni frutto prevalente di pratiche  artificiose e indicibili. Insomma solo i Corridori Ciclisti apparentemente belli, ma esclusivamente dannati.
Ora sembra scoprirsi che anche il dio Pallone fosse abbastanza “gonfio”, e non solo di gloria . Mi aspetto che segua la scoperta , altrettanto clamorosa, dell’acqua calda. Chi vivrà, vedrà.

Cordialmente.
Fiorenzo Alessi

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COMMENTI
Condivido e aggiungo
21 gennaio 2023 11:54 Pocopocopianopiano
... ecologia sportiva= ogni medicinale che prendi per riequilibrare il tuo stato fisico (asma.. febbre..dolorino qua e la...) è da proibire. Non sei in forma =non corri. Lo sport professionistico è come un lavoro qualunque... "hai acciacchi? Non vai in ufficii... in fabbrica... non guidi.

pocopocopianopiano
21 gennaio 2023 16:09 Bicio2702
Il tuo ragionamento è giusto, ma nel libro dei sogni, o perlomeno non nella realtà quotidiana, dove le squadre hanno bisogno di risultati, presenze per mostrare i marchi degli sponsor alla TV e punti per il ranking per non retrocedere se non per andare in fallimento con i corridori disoccupati che dopo devono andare a lavorare...

Grazie Bicio....
21 gennaio 2023 18:39 Pocopocopianopiano
Della condisione del mio pensiero. Personalmente lo calo nella realtà e non nel libro dei sogni. Io sono un imprenditore e per "mostrare che il mio marchio" è serio (la visibilita la ricerco in diversi modi... pubblicita sui giornali.. promozioni. Se un mio collaboratore non sta bene è meno performate.. potrebbe incidere sulla qualità di cio che io gli chiedo di produrre.. il cliente finale si lamenta e tutto mi si ritorce contro. Se mai un giorno dovessi investire nel ciclismo il mio approccio sarebbe sicuramente identico. È proprio il ritorno (favorevole) di immagine che noi cerchiamo.

Tutti i nodi arrivano al pettine
21 gennaio 2023 20:53 Pantaniano
V ricordate quando il grande coni a nascosto molte prove di calciatori? E per spegnere tutto si presero Marco e lo affossarono ciao a tutti

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