
San Fermo della Battaglia, un muro colorato di persone, biciclette, cartelloni per Vincenzo e festa. Arrivano! Il rombo dell’elicottero annuncia il passaggio dei campioni sui primi tornanti della salita; li festeggeremo fino perdere la voce, risparmiandone giusto un po’ per il secondo passaggio, quello decisivo. Formolo in testa, Pogacar, Vingegaard, Mas, Valverde, Nibali che prende la curva esterna sul nostro lato della strada, un corridore della Israel che fa letteralmente una volata per rimanere attaccato al gruppo di testa che sale ad un ritmo marziano. Poi, poco alla volta, tutti gli altri, gli esseri umani che lavorano tutto il giorno in gruppo, che lo tirano, leali scudieri dei cavalli di razza che si giocheranno la corsa e la gloria. Per tutto questo li inneggiamo come eroi, perché, svolto il proprio mestiere, decidono comunque di onorare la corsa portandola a termine.
Il primo passaggio è andato, la corsa esplode sul Civiglio: Pogacar e Mas se le danno di santa ragione e Landa resiste poco dietro.
Nel frattempo a bordo strada è impossibile non notare la rara bellezza di una ragazza, solare e divertita dal calore e folclore del pubblico italiano. Scambiamo alcune parole, fa in tempo a dirmi che è arrivata dall’Olanda per la corsa e… Elicottero! I tre battistrada stanno già arrivando per il secondo e decisivo passaggio sul San Fermo.
Smaltita la sbornia del passaggio dei primissimi, noto che incita chiamando per nome i ragazzi della Jumbo Visma. Si rivolge poi a me e mi dice “Lui ormai se la prende con più calma”. Lui chi? Penso tra me e me, poi glielo chiedo. “Koen”. Capisco subito che si tratta della compagna di Koen Bouwman, vincitore quest’anno di due tappe al Giro d’Italia. Allora con gli amici e i presenti ci organizziamo in pochi istanti e iniziamo a far partire un coro che riecheggia per i tornanti:
“Koen! Koen! Koen” (che in olandese significa coraggioso). Staccato di parecchi minuti giunge con un paio di compagni di squadra l’incredulo e divertito Bouwman, che non si spiega un simile coinvolgimento del pubblico italiano. Presto con la coda dell’occhio vede la sua bella e con un sorriso scuote la testa divertito. Lei: “Grazie ragazzi”. Noi: “E’ stato un piacere!” Che bello il ciclismo, punto e a capo. Alla prossima corsa!