UN... ANGELO ERITREO NEL "TEAM BROCCHI" DI BELTRAMI: «STUDIO DA GEOMETRA, SOGNO I MONDIALI»

GIOVANI | 27/08/2022 | 08:04
di Nicolò Vallone

Il tesseramento di un giovane eritreo da parte di una squadra italiana ormai non è una grossa notizia. Ma è sempre una ghiotta opportunità per scoprire nuove storie e approfondire il legame storico e ciclistico tra il nostro Paese e la ex colonia africana...


Da quest'anno, oltre alla Continental Beltrami TSA Tre Colli, esiste pure l'Under 23 XPC Beltrami Cooperatori. L'ideatore Graziano Beltrami l'ha creata in sinergia con la Cooperatori, società giovanile di Reggio Emilia, e l'ha affettuosamente definita "la squadra dei brocchi" ossia di quei ragazzi che, per svariati motivi, fanno fatica a trovare un sellino per fare agonismo: un potenziale bacino per la Continental di Beltrami, certo, ma prima ancora una preziosa opportunità per una decina di ragazzi di proseguire la caccia al sogno ciclistico.


Arriviamo così alla storia che vi stiamo per raccontare: martedì 30, nella 70esima edizione della Medaglia Oro Fiera di Sommacampagna (provincia di Verona) esordirà in questo "team brocchi" U23 un ventenne di nome Angelo Gabriele. E qua dobbiamo spiegarvi una cosa: in Eritrea il cognome non è il nome di famiglia, come avviene in gran parte del mondo; ogni persona ha bensì come cognome... il nome del proprio padre. Dunque il papà di Angelo si chiama Gabriele. Due nomi italiani, del resto stiamo parlando di un Paese che ha trascorso la prima metà del Novecento sotto l'egida dell'italico regno. E anche dopo l'indipendenza, vi sono rimasti influssi di casa nostra. Come la passione per il ciclismo, ma su questo torniamo fra poco.

«Mio nonno paterno frequentava la scuola italiana di Asmara - ci racconta Angelo - la stessa che poi avrebbe fatto mio padre e che ho fatto io. Vinse una borsa di studio per andare a studiare in Italia e lì conobbe colei che sarebbe divenuta mia nonna, figlia di contadini marchigiani. Si sposarono e si trasferirono in Eritrea: papà quindi è metà eritreo e metà italiano; mia mamma invece è 100% eritrea, io sono nato e cresciuto in Eritrea.»

E il ciclismo quando è entrato nella tua vita?

«Innanzitutto c'è da dire che per noi è lo sport nazionale: ogni domenica le vie del centro nelle città più grandi sono chiuse per permettere lo svolgimento di corse ciclistiche. Io ero incantato da quello spettacolo e a 10 anni iniziai a spostarmi in bici per andare in giro. A 14 anni ho iniziato a correre in una squadra, la Natna (che si può tradurre con "Nostra") la mia famiglia non era tanto entusiasta di vedermi viaggiare così tanto ma quando iniziai a vincere cambiarono idea.»

Quando sei venuto in Italia?

«A dicembre dell'anno scorso ho preso questa decisione: il covid ha costretto la scuola di Asmara alla chiusura, così ho raggiunto in Italia i miei tre fratelli e mia sorella. Farò a Bologna l'ultimo anno per diplomarmi geometra.»

E in tutto questo tempo, ti sei adoperato per continuare a fare ciclismo...

«Ho iniziato subito a contattare tutte le squadre della zona, finché ho chiesto aiuto anche a una suora che avevo conosciuto al mio arrivo in Italia. Lei a sua volta ha chiesto a un prete, don Massimo, il quale è riuscito a farmi parlare col direttore sportivo bolognese Fabio Sgarzi: quest'ultimo mi ha subito messo in guardia sul fatto che sia molto difficile a volte trovare una squadra, ma dopo nemmeno un'ora dalla nostra telefonata mi ha messo in contatto con la XPC Beltrami Cooperatori. Era giugno: mi hanno messo in prova e, dopo due mesi, eccomi qua tesserato!»

Tu sei a Bologna, la squadra a Reggio Emilia: come ti alleni?

«Quasi sempre da solo, ogni tanto pedalo insieme al mio compagno Alessandro Amici che è l'unico ad abitare più vicino a me che a Reggio.»

Che differenze trovi tra il ciclismo eritreo e quello italiano?

«Ti dirò, a livello strutturale non c'è un divario così ampio. Il gap è soprattutto nel modo di programmare il lavoro: in Italia è più evoluto, nel senso che è scientifico e dettagliato.»

Conosci personalmente i corridori eritrei divenuti professionisti in questi anni?

«Con Biniam Girmay ci siamo allenati insieme anni fa, ma non penso si ricordi di me, mentre sono molto amico di Henok Mulubrhan che da qualche mese corre per la Bardiani Csf Faizanè: pure lui ha iniziato nella Natna.»

Come ti spieghi che, pur essendo il ciclismo così importante da sempre in Eritrea, solo negli anni Duemila stiate vivendo questo boom?

«Per decenni non ci conosceva nessuno al di fuori dei nostri confini. Quando governo e istituzioni si sono resi davvero conto di quanto il nostro Paese potesse far bene nel ciclismo, hanno cominciato a investire: gare, formazione, biciclette e attrezzature di livello, la possibilità concreta di correre all'estero...»

In Eritrea si parla ancora italiano?

«Poco, ormai sono rimaste più che altro alcune parole italiane all'interno del nostro linguaggio. Io parlo tigrino, poi si parlano amarico, arabo e inglese.»

Sentite una certa rivalità con gli etiopi, date le sanguinose guerre nella seconda metà del secolo scorso?

«Sono cose che appartengono al passato, oggi ci sentiamo parte dello stesso popolo.»

Che tipo di corridore sei e chi è il tuo preferito?

«Da ragazzo sono sempre stato considerato un ciclista completo, in Italia i preparatori mi dicono che ho la muscolatura perfetta per uno scalatore. Il mio preferito è Wout Van Aert!»

E la tua corsa dei sogni?

«Sicuramente i Mondiali.»

 

E chissà che nel 2025 in Ruanda non ci sia pure un Angelo Gabriele a difendere i colori rosso-verde-blu dell'Eritrea. Per adesso il pensiero è tutto per le prime pedalate ufficiali da dilettante.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Seguendo la procedura di registrazione per le squadre professionistiche UCI (UCI Women's WorldTeam, UCI WorldTeam, UCI Women's ProTeam e UCI ProTeam), l'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) annuncia oggi i nomi delle squadre a cui è stata concessa la licenza per il...


Il Red Bull Peloton Takeoff è realtà: un’impresa storica in cui la sola forza fisica e il lavoro di squadra hanno permesso di raggiungere un primato mondiale senza precedenti. Nove corridori Red Bull-BORA-hansgrohe, guidati da Florian Lipowitz (terzo classificato al...


De Rosa presenta la nuova 70 che accompagnerà il team VF Group-Bardiani CSF-Faizanè nel 2026. «La scorsa settimana mi ha chiamato un giornalista, stava facendo il giro dei brand per sapere delle bici dei team e mi ha chiesto il colore...


La stagione 2025, con le sue 54 vittorie, è già storia, e la Soudal Quick Step si sta preparando per il prossimo anno, che avrà nuovamente il via al Tour Down Under in Australia. Prima di partire per l'emisfero australe...


Non è mai un bel segnale quando una squadra, piccola o grande che sia, chiude. Ad annunciare l'addio alle competizioni stavolta è la Continental ungherese Karcag Cycling che ha dato l'annuncio sulle sue pagine social. Nella formazione magiara in questa...


Sì al Giro delle Fiandre, dove debutterà davanti al proprio pubblico, no alla Sanremo e al Giro d’Italia, obiettivo classiche delle Ardenne e poi Tour de France. È al sole dell’isola di Maiorca, dove è arrivato sabato, che Remco Evenepoel...


Davide Formolo è costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico per un banalissimo incidente domestico ed è lo stesso corridore veronese della Movistar che racconta l'accaduto: «Non c’è niente da fare, la vita è strana a volte: percorri circa 30k...


Che cosa unisce un critico d’arte a un ingegnere, che cosa collega un tecnico di laboratorio a un docente di geomatica, che cosa affratella un giornalista e un senatore? Che cosa c’entrano le politiche del territorio con l’ingegneria meccanica e...


In occasione della Beltrami TSA Open House di Reggio Emilia, ci siamo soffermati al termine dell'evento con Fabiano Fontanelli, che ci ha raccontato la genesi del suo libro che narra sia la sua vita ciclistica da vincitore e da gregario...


Campa Bros nasce nel 2004 con un solo obiettivo, ovvero portare nel mercato italiano e nelle mani di tutti gli appassionati componenti e accessori di ottima qualità per il mondo della mountain bike. Materie di prime ricercate e lavorazioni precise restano...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024