IL 2021, L’ANNO DELLA (RI)PARTENZA SPORTIVA

NEWS | 21/12/2021 | 07:55

Mancano pochi giorni alla chiusura dell’anno e anche il mondo degli eventi sportivi di discipline di outdoor e di “resistenza” traccia un primo bilancio, e lo propone ENDU, HUB di riferimento con i propri servizi di piattaforma, media ed experience del mondo endurance.


Dal ciclismo al podismo (per entrambe le interpretazioni su strada e off-road), dal triathlon agli sport invernali, la società di Parma fotografa, con numeri alla mano, la situazione dello sport amatoriale in Italia, forte della sua posizione di riferimento con la gestione del 50% degli eventi nel Bel Paese.


Non vi è dubbio che il “virus” abbia fortemente influenzato l’organizzazione e la pratica agonistica in modo trasversale su tutte le discipline, ma nel corso del 2021 il ritorno a indossare un pettorale è stato generale in tutte le discipline: dalle 464 manifestazioni organizzate lo scorso anno si è passati a oltre 1.300 eventi agonistici in questo 2021. Oltre il doppio di gare è un segnale forte per il movimento! A questa analisi va aggiunta la partecipazione degli atleti che è passata da 177.000 lo scorso anno a 280.000 in questo anno, pari a un incremento del 58%.

«Il 2021 che si sta chiudendo ha mostrato forti segnali di ripresa, estremamente positivi sotto il profilo degli eventi organizzati e incoraggianti per il numero di partecipanti, consentendoci di guardare al futuro con ottimismo – ha commentato Matteo Gelati, Coo di ENDU – perché abbiamo riscontrato anche un cambio dei comportamenti che ci hanno portato ad adeguare le nostre proposte. Il numero di appassionati è cresciuto con numeri molto importanti, oggi li stiamo ingaggiando e intrattenendo con i nostri contenuti video/editoriali, per portare molti di loro ad essere beginner negli eventi più o meno strutturati».

Nel dettaglio, vi sono discipline sportive che hanno dimostrato tutta la propria capacità di aggregazione, e questo è il caso delle due ruote: il ciclismo su strada con 140 eventi serviti da ENDU pari a tre volte tanti quelli dello scorso anno, e ancor meglio ha fatto la mountain bike con 82 competizioni contro le tredici del 2020.

Il fenomeno viene amplificato se osserviamo i finisher delle due discipline: oltre 36.000 ciclisti hanno concluso una granfondo su strada, un numero sei volte superiore a quello del 2020, e altrettanto hanno fatto i partecipanti alle gare di mtb con 17.000 biker presenti nelle classifiche (erano 1.900 nel 2020); se poi si considera il comparto dell’enduro si riscontra un incremento davvero impressionante da 7.706 a 20.915 classificati.

Anche il mondo delle corse su strada ha rilevato una impennata di partecipazione con 116.724 finisher (pari a un +60% rispetto al 2020) che hanno gareggiato in 607 competizioni (erano 210 quelle del 2020), segno della forte vitalità di un comparto che ha visto nel running una risposta “personale” al post lockdown, soprattutto tenendo in considerazione che nel 2020 sono mancati tutti gli eventi ludico motori che hanno un peso consistente nel mondo running. Ma un segnale ancor più ottimistico proviene dal mondo trail running con 77 gare servite da ENDU (più del doppio dello scorso anno) e una adesione totale di 23.591 podisti, pari a tre volte il valore del 2020.

Un segnale che dimostra come i consumatori stiano guardando con grande interesse al mondo off-road lontano da tracciati asfaltati, fenomeno che si rileva anche nel ciclismo come già visto per l’enduro.

«Questo ultimo dato ci ha dato lo spunto per fare un ulteriore approfondimento attraverso una survey su un campione significativo di atleti registrati a ENDU  e intervistati sulla propensione di fare sport agonistico nel prossimo futuro – ha aggiunto Gelati – e da questa ricerca è emerso che una alta percentuale di persone ha manifestato una crescente voglia di praticare i nostri sport in un contesto in cui in assenza di eventi, i momenti ludici con amici, famiglia compagni di squadra sono un forte punto di aggregazione. Allo stesso tempo è aumentata la propensione a vivere le discipline endurance in ottica turistica con il cicloturismo e il trail running come principali attrattori.»

La voglia di sport è tipica dei triatleti che non si accontentano di una sola disciplina, ma ne praticano tre, un desiderio che si ritrova nelle gare servite pari a 130 (erano 22 un anno fa) con una adesione che è passata da 3.900 a 16.521 finisher di gare della triplice.

Sotto il profilo della partecipazione dei generi, si rileva una presenza femminile che nel 2021 è arrivata al 20,57% del totale delle iscrizioni. In particolare, va rilevata una elevata partecipazione di donne nelle gare di corsa a piedi (28%) e di nuoto (32%). Fanalino di coda il ciclismo che resta disciplina prevalentemente maschile con il 6,6% di quota rosa.

Dal punto di vista geografico, il divario tra nord, centro e sud emerge anche dalla provenienza degli atleti con le regioni settentrionali che cubano il 60%, il centro Italia il 33% e il restante 7% da dividere tra sud e isole. Da segnalare la passione dei toscani e dei loro vicini di casa per il ciclismo: è la disciplina in cui i praticanti delle regioni centrali superano il nord Italia con il 48% contro il 47%.

Sul fronte anagrafico alcune discipline si dimostrano attrattive per gli atleti di “mezza età”: nel ciclismo il 27% dei partecipanti è nella fascia 41/50 anni e nel running la stessa categoria di età sale al 33% (contro una media di categoria in tutte le discipline del 30%). Gli sport con la maggior presenza di under 30 sono i multidisciplinari con il 38% di partecipazioni (contro una media di tutte le discipline del 16%) e da questo dato va escluso il triathlon che ha nella fascia 41/50 la maggiore presenza con il 29%. Da segnalare gli sport invernali che sono gli unici ad avere una percentuale a doppia cifra tra gli ultrasessantenni con il 16% di adesioni (contro una media di tutte le discipline del 8%).

Ultimo, ma non certo per importanza, la provenienza degli atleti in questo 2021 pandemico: la media tra tutti gli eventi dice che poco più del 6% è venuto dall’estero con picchi del 26% nel caso di sport invernali. Gli sport del pedale con il 6,54% di stranieri e tutte le discipline della corsa con il 6,13% sono in linea con la media nazionale del 6,34 per cento.

 

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