GREGORIO. «CHE EMOZIONE IL QUARTETTO A TOKYO! E CHE MAESTRO, IL MAGRO...»

INTERVISTA | 11/11/2021 | 08:13
di Francesca Cazzaniga

Con i corridori in vacanza, anche chi racconta le loro imprese lungo tutto l’arco della stagione ne approfitta per staccare il piede dall’acceleratore, rifiatare e tirare i primi bilanci. Ne abbiamo approfittato per raggiungere telefonicamente Luca Gregorio, milanese, classe 1981, al termine della sua quarta stagione nella squadra del ciclismo di Eurosport.  


Luca, qual è stato il momento più bello che hai raccontato in questa stagione?
«Senza ombra di dubbio la finale del quartetto su pista a Tokyo con la rimonta pazzesca dell'Italia sulla Danimarca. Non dovrei dirlo io, ma i numeri parlano chiaro: la prestazione degli azzurri e la nostra telecronaca sono già nella storia. Però hanno un posto speciale anche la Roubaix di Colbrelli e l'impresa di Caruso all'Alpe Motta. Vittorie da brividi».


Come valuti nel complesso il 2021 dei ciclisti italiani?
«Il 2021 è stato per tanti sport l'anno dell'Italia. E lo è, alla fin dei conti, anche per il ciclismo. Colbrelli ha vissuto la stagione della vita, Caruso quasi, Ganna ha bissato la maglia iridata nella crono e ha trascinato il quartetto su pista a Tokyo e a Roubaix. Ma anche le medaglie in pista di Viviani, l'esplosione di Milan, il trionfo mondiale di Elisa Balsamo e via dicendo. Certo, ci manca il grande uomo per le corse a tappe, ma quest'anno il voto è comunque alto: 8,5».

Lo hai ricordato tu, quest’anno hai commentato anche le più importanti gare su pista: com’è andata?
«Benissimo. Un mondo che conoscevo poco, ma che grazie ad un maestro e amico come Marco Cannone ho imparato ad amare molto velocemente. Insieme abbiamo raccontato Olimpiadi, Mondiali e ora siamo impegnati con la Champions League. Una volta che entri nel meccanismo delle varie discipline te ne innamori facilmente».

Luca, qual è il segreto del tuo successo come commentatore?
«Successo è un parolone, diciamo che se riesco a far emozionare le persone attraverso le telecronache allora ho raggiunto gran parte del mio obiettivo. Penso che la naturalezza, la semplicità e la passione per quello che racconto arrivino al cuore del pubblico. Poi ovviamente servono la preparazione, la voce e la capacità di gestire lunghe dirette. Ma in questo poi è cruciale la sinergia con il Magro».

Com’è nata questa la vostra coppia?
«In modo piuttosto casuale. Ci siamo conosciuti per un'intervista che gli feci per Bike Channel, poi tutto finì lì. Quando Eurosport rimase all'improvviso senza il precedente commentatore di ciclismo, io mi stavo beatamente dedicando allle telecronache di basket e il nostro capo Antonio Raimondi, in emergenza, mi chiese se me la sentissi di provare questa nuova strada. Inizialmente non ero troppo convinto, non perché non amassi il ciclismo, ma perchè ritengo che fare le telecronache di questo sport sia complicatissimo e non volevo fare brutte figure. Poi mi chiamò Riccardo e sentii subito la scintilla. Gli dissi "io mi metto nelle tue mani, ti seguo" e lui mi disse "fidati di me, ti porto in paradiso". Da lì è nato il nostro matrimonio lavorativo, ma soprattutto il nostro rapporto umano. Io voglio proprio bene al Magro».

Chi è il “Magro” per te?
«È il mio secondo "papi". Questo affetto e questa complicità credo escano fuori anche durante le nostre ore di telecronaca. Noi siamo fatto così. Genuini e diretti».

Quanto è importante avere al fianco un maestro come lui?
«Gli devo tutto. Mi sono messo in ascolto come un bravo discepolo, cercando di fare miei i suoi trucchi, le sue letture tattiche, i suoi segreti, di stimolare i suoi aneddoti, di comprendere gli aspetti tecnici. Lui in corsa ha imparato da campioni come Gimondi, Merckx, Van Impe e tanti altri. Ha studiato pure lui per diventare un maestro di questo sport e io mi considero in toto il suo allievo».

Ora sei impegnato con la Champions League su pista, ma quale sarà la prima gara del 2022 che racconterete ai microfoni di Eurosport?
«Credo la Vuelta San Juan in Argentina a fine gennaio. Ma ormai non ci fermiamo mai. Eurosport-Discovery è la casa indiscussa del ciclismo».

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
«Sarà dura pareggiare le emozioni di questo spettacolare 2021, ma i corridori non mancano per lasciarci ancora una volta a bocca aperta. Se devo scegliere una cosa che mi piacarebbe... spero di vedere lo scontro diretto fra Bernal, Pogacar e Roglic al Tour de France».

Se dovessi parlare al Luca che vive l’inizio della sua carriera giornalistica, cosa gli diresti?
«Hai visto Luca? Sei un privilegiato. Hai sempre sognato di fare il telecronista e oggi, dopo 20 anni di carriera, puoi girarti indietro e raccontare le tante splendide esperienze che hai fatto. Hai ricevuto un dono da Lassù e lo hai fatto fruttare a dovere. Sii sempre umile, grato ed entusiasta della vita e del "lavoro" che svolgi. Ecco, è questo quello che gli direi»

Hai un sogno nel cassetto?
«A 40 anni sono felice di quello che sto vivendo. Prendo ogni cosa ancora con entusiasmo, amore e voglia: ogni volta che indosso le cuffie entro in un mondo parallelo. E naturalmente spero di poter raccontare un giorno con Eurosport gli eventi più grandi "sul posto" e non da Milano. Se avrò l'onore di poter continuare ad essere la voce del ciclismo del nostro gruppo ancora per qualche anno, vorrei almeno una volta nella vita essere sulle strade del Tour, del Giro e del Mondiale. Sarebbe la ciliegina sulla torta».

Copyright © TBW
COMMENTI
Ottima coppia
11 novembre 2021 11:45 Pino1943
Siete molto bravi specialmente dal punto di vista umano,parlate ditutto quello che riguarda il ciclismo,delle squadre minori e delle famiglie che hanno figli che corrono:Bravi continuate così:

Viva Eurosport
11 novembre 2021 14:48 geo
Sicuramente il merito principale è da darsi ad Eurosport che copre la gran parte delle gare e tutte quelle importanti.
La coppia è affiatata e funziona, ma anche Belli dimostra di meritare gli elogi. Credo che ci siano tanti bravi giornalisti ed esperti tecnici che possano fare i commenti alle gare in maniera ottima. Il problema sorge quando (come in RAI) non sono i meriti tecnici e qualitativi a eleggere i commentatori.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Fiandre di Pasqua grande protagonista a Radiocorsa questa sera alle 19.30 su Raisport. Ne parleremo con Matteo Trentin, Michele Bartoli e con Gianluca Bortolami. E poi tutte le immagini delle classiche del Nord che hanno preceduto il Fiandre,...


Matteo Jorgenson è un ragazzo schietto, con le idee chiare e nessun timore del confronto. Ieri - dopo il suo splendido trionfo alla Dwars door Vlaanderen al termine di una corsa emotivamente complicata per ovvie ragioni - ha ricevuto anche...


L’incidente di Wout van Aert, avvenuto  durante la corsa Attraverso le Fiandre, è ancora più serio rispetto a quanto riferito nel tardo pomeriggio di ieri e oltre alla clavicola e sette costole, al belga è stata riscontrata anche una frattura...


La Dwars door Vlaanderen ha mostrato i due volti della medaglia alla Visma-Lease a Bike, perché da una parte c’è stato il successo di Jorgenson, ma dall’altra parte il dramma di Van Aert. La Attraverso le Fiandre ha donato la...


Purtroppo anche Michele Gazzoli si è rialzato letteralmente "con le ossa rotte" dalla caduta di ieri alla Dwars door Vlaanderen. Il venticinquenne bresciano della Astana Qazaqstan è stato portato in ospedale subito dopo il ritiro e gli esami radiografici hanno...


Battagliera in gara, sorridente e soddisfatta sul podio. Possiamo usare queste poche per descrive la Letizia Paternoster che abbiamo visto ieri alla Dwars door Vlaanderen. La ventiquattrenne atleta della Liv AlUla Jayco ha concluso i 114 chilometri di gara alle...


Alla fine, non è sempre il più forte a vincere. Certamente non nel ciclismo, e sicuramente non nella Parigi-Roubaix. Sulle strade dell'Inferno del Nord, i "più forti" possono arrivare primi nel leggendario velodromo con la stessa facilità con cui si...


Decisamente non verrà dimenticata presto la giornata della Dwars door Vlaanderen 2024. Dopo aver prestato assistenza ai corridori coinvolti nel terribile incidente della corsa maschile, l'auto di un medico della corsa - che stava rientrando al punto di soccorso -...


Una corsa come il Tour of the Alps sa sempre come mescolare le carte, ma non bluffa mai: chi risponde presente sulle strade dell’Euregio, ha doti e gambe per pensare in grande. Lo sa bene la Bahrain-Victorious, che dal 2018...


La puntata numero 5 di Velò, la rubrica settimanale di TVSEI interamente dedicata al mondo del ciclismo, avrà come temi principali le classiche del Nord ma non solo. Il successo di Mads Pedersen alla Gand-Wevelgem su Mathieu Van der Poel,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi