L'ORA DEL PASTO. INNOCENTI E LA BICI, VENTI MESI INSIEME

INTERVISTA | 24/02/2020 | 07:35
di Marco Pastonesi

Dal lunedì al sabato si allena come se la domenica potesse correre. Lavori, distanza, scarico, dietro moto. Poi, però, la domenica rimane a casa: niente numero dorsale, niente foglio firma, niente pronti via. Da venti mesi Andrea Innocenti è un corridore a metà: può allenarsi, ma non può correre. Positivo per testosterone il 25 giugno 2018 durante un controllo a sorpresa durante un raduno con la Nazionale italiana, squalificato quattro anni, la scorsa settimana Innocenti era a Losanna per ricorrere al Tribunale arbitrale dello sport e chiedere la riduzione della pena – reo confesso per aver confuso gli integratori al testosterone del padre con le proprie vitamine - a due anni. Se il Tas gli riconoscesse spiegazioni e attenuanti, Innocenti – vent’anni, pratese di Carmignano - potrebbe presto ricominciare a correre.


Venti mesi in castigo. Come si fa?


«Quando venni sospeso dall’attività, mi fermai solo un paio di giorni. Duro, il colpo. Poi ripresi la bici e gli allenamenti. Mi davano tranquillità, disciplina, ordine. Mi davano un senso alle giornate. Mi davano anche la forza per sopportare l’attesa. Ancora adesso: pedalo e spero, pedalo e credo, pedalo e preparo il futuro. Qualunque sia. Avanti comunque».

Venti mesi in disparte. Mai pensato di mollare?

“Mai. Perché ho sbagliato, ma non così tanto da meritare quattro anni di squalifica. E perché della bici non posso – non adesso – fare a meno. Fu mio nonno Alessandro a regalarmi la prima bici: era piccola, da bambino, e gialla. Poi una mountain bike. La prima da corsa, nera, mi fu consegnata dalla mia prima società, il Seano, da giovanissimo secondo anno. La prima corsa, caduto alla prima curva. La prima vittoria, da giovanissimo quarto anno. Forse la passione mi fu trasmessa proprio dal nonno, o forse dalla visione delle sue bici appese in garage. Anche adesso, solo sulla bici mi sento libero».

Venti mesi in apnea. Come si sopravvive?

«Pedalando. Mi concentro sugli allenamenti, sugli sforzi, sui dati. Sulle salite mi confronto con me stesso, e quando vedo un miglioramento, ne sono felice. Alterno pensieri belli a pensieri brutti. L’importante non è quello che gli altri pensano di me, ma quello che io penso di me, di quanto sia stato disattento o confuso, ma anche di quanto sia onesto. E così tiro avanti. Però mi mancano le gare. La soddisfazione quando le cose vanno bene, la rivincita, la determinazione, la motivazione quando le cose vanno male. E, soprattutto, quella sensazione di adrenalina prima della partenza. Sarà per questo che preferisco non andare alle corse, soffrirei troppo a guardare gli altri che gareggiano».

Venti mesi in solitudine. Che cosa si capisce?

«Chi mi era amico, ma veramente, e chi diceva di esserlo, chi fingeva di esserlo, chi lo era solo per convenienza, perché è facile stare vicini quando le cose vanno bene, meno facile quando le cose vanno meno bene, ma è quello il momento dell’amicizia vera. Intanto, dopo la maturità al liceo sportivo, 86/100, mi sono iscritto all’università. Con Giurisprudenza non riuscivo a ingranare, con Scienze motorie – telematica, esami sia a Firenze sia a Prato - va molto meglio: ho dato i cinque esami del primo anno, due del secondo, ho preso due 30 in Teoria e metodologia dell’allenamento e in Nutrigenetica e alimentazione personalizzata nello sportivo, la media è del 28. Non ho altri grandi interessi: poca musica – anche in bici preferisco concentrarmi sulla strada -, pochissima tv, zero libri, anzi, uno, sul comodino tengo il Vangelo e quasi ogni sera, prima di addormentarmi, ne leggo una paginetta. Prima mi piaceva pescare, al lago, le carpe, adesso mi prendo cura di un cucciolone, Dakota, una ‘dogue de Bordeaux’, la porto alle mostre di bellezza, due volte abbiamo vinto».

Venti mesi in silenzio. C’è il tempo per ricordare?

«Due grandi vittorie: il Giro della Lunigiana 2017, tre tappe, in particolare quella di Fosdinovo, volavo; e l’Ain Bugey Valromey Tour 2017 in Francia, cronoprologo e cinque tappe. Il ciclismo è gambe, polmoni, cuore, ma la testa fa tantissimo».

Venti mesi di lontananza. E adesso?

«Mi ero già illuso, non mi voglio illudere più. Gliel’ho già detto: avanti comunque».

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
A soli 16 anni, Luca Gugnino si sta affermando come uno dei giovani più interessanti del panorama ciclistico italiano. E pensare che appena quattro anni fa il ragazzo di Boves, classe 2009, impugnava la racchetta da tennis, sport in cui...


Pavia, Collegio Borromeo. Studenti universitari, matricole (quelli del primo anno), colonne (secondo), fagioli (terzo). Goliardia, sport. Libri, furti, scherzi, partite, amori. Paolo il Pasta, Uomo, Morry, Gian, Stiva, Pesce Palla: sono loro i protagonisti. Già gli anni Ottanta, ma ancora...


Il futuro è dalla parte di Giada Martinoli: prima ha pensato al diploma, poi a vincere importanti trofei in sella alla mountain bike. Giada, 19enne del Gruppo Sportivo Carabinieri-Olympia, vive a Bedero Valcuvia con mamma Alessandra, papà Adriano e il fratello...


Xevent è lieta di annunciare il lancio di The Wild Woods,  un progetto sportivo di livello nazionale e internazionale composto da tre eventi agonistici dedicati al ciclismo fuoristrada, che si svolgeranno tra febbraio e marzo 2026 nel suggestivo contesto naturale del Parco...


Una vera e propria raffica di gare per atlete e atleti dell’Ale Colnago Team in Belgio. Tante competizioni e tante soddisfazioni per i buoni risultati ottenuti nel “regno” del ciclocross. Cominciamo dalla 7a tappa della Coppa del Mondo a Gavere...


Come vi abbiamo anticipato e rivelato nel giorno di Natale, per chiudere in bellezza il 2025 di BlaBlaBike (puntata numero 303) abbiamo intervistato Axel Merckx. E per chiudere ancor più in bellezza, l'ultimo argomento toccato è stato suo papà, il...


Mikel Landa non vuole assolutamente darla vinta alla malasorte e a 36 anni, dopo una lunghissima sequela di incidenti che l’hanno obbligato ad altrettanti faticosi recuperi, è pronto a riagganciare il pedale per disputare con rinnovata passione la sua...


È un investimento importante quello fatto dalla EF Education-EasyPost su Archie Ryan. La formazione statunitense (forte ancora di uno slot libero nel proprio organico per il 2026) ha infatti deciso di estendere il contratto del classe 2001 irlandese fino...


Mathieu Van der Poel manda fuori giri Wout Van Aert e mette la sua firma sul classico Azencross di Loenhout, prova valida per la Challenge X2O Trofee Badkamers. Splendida la sfida tra i due giganti del ciclocross, che già al...


Non si ferma Lucinda Brand e fa sua anche l'Azencross di Loenhout valida per la Challenge X2O Trofee Badkmaers. Dall'alto di una strepitosa condizione di forma la olandese della Baloise Glowi Lions trionfa nella classica belga per donne elite dove...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024