GIRO. BASSO: «NIBALI SA COME SI VINCE»

GIRO D'ITALIA | 20/05/2019 | 16:07
di Adolfo Fantaccini

In ogni Giro d'Italia concluso nell'Arena di Verona c'è stato un profeta in patria: nel 1981 Giovanni Battaglin, nel 1984 Francesco Moser, nel 2010 Ivan Basso. Il varesino è stato l'ultimo italiano a trionfare con la maglia rosa addosso prima del bis (2013 e 2016) di Vincenzo Nibali e della vittoria a tavolino (2011) del compianto Michele Scarponi. Ivan Basso smise di pedalare nel 2015, dopo avere messo in bacheca due maglie rosa (non solo nel 2010, ma anche nel 2006) e avere contribuito alla crescita di Nibali nella Liquigas.


«Conosco bene Vincenzo e so di cosa può essere capace», il monito di Basso ai rivali dello Squalo. Il Giro, Ivan lo ha avuto sempre nel cuore e nelle gambe. «E' bello vedere Roglic pedalare in quel modo - spiega Basso - ma ci sono altre cose di cui andare fieri. Quali? Innanzi tutto, c'è un giovane italiano in maglia rosa. Ma non solo: abbiamo ammirato un'Italia che pedala e vince, con giovani bravi e ambiziosi. Ma c'è anche un'Italia che lotta».


Basso indica la via a chi il successo vuole conquistarlo a Verona, come Nibali. «Roglic è solido e forte - osserva -. Io non punterei su un calo dello sloveno, piuttosto su una crescita personale. Questo Nibali lo sa. Lui sa come si vince il Giro: è il più esperto e capace. Personalmente non credo a un calo di Roglic; l'anno scorso è arrivato quarto al Tour, sa quando correre in modo conservativo e quando essere spregiudicato. E poi, ha già accumulato dei secondi di vantaggio (1'44" su Nibali, ndr). Uno di cui non si parla molto è Mollema: ha dimostrato di saper correre e soffrire».

Basso ritiene che non sia ancora finita. Anzi. «Come fa a essere finita con 57 mila metri di dislivello? Non scherziamo. Ora viene il bello - sottolinea -. A mio parere ieri sono stati espressi giudizi troppo severi nei confronti di Yates e Lopez. Troppo lapidari. Le giornate negative esistono. Lo svantaggio è pesante, ma non li vedo fuori dai giochi. Un'altra cosa determinante sarà la salute degli: chi sa meglio gestirsi avrà da spendere. Sulle montagne se ne vedranno, ci saranno gli scontri frontali fra i big e in questo Nibali ha dalla sua anche una buona squadra, a partire da Damiano Caruso - che è da primi 10 in classifica - per proseguire con Pozzovivo. Gli esempi di Sant'Anna di Vinadio - dove Nibali si prese il secondo Giro - e del Colle delle Finestre, quando l'anno scorso Froome portò a termine una lunga, conquistando la maglia rosa e il Giro, nel ciclismo fanno la differenza».

Quest'anno ci sono altre vette da scalare, «il Mortirolo o la tappa di Feltre possono fare la differenza. Vincenzo ha la capacità di cogliere l'attimo, non dovrà inseguire la maglia rosa in modo scriteriato, ma essere presente al momento giusto e nel posto giusto. Bisogna sempre essere presenti in corsa, la prima regola è non perdere secondi. Nibali ha l'istinto del campione che sa cogliere l'attimo. Yates ha dalla sua Chaves, Roglic si farà aiutare da George Bennett. Dopo il ritiro inaspettato di Dumoulin, il ritardo di Yates e Lopez, non c'è stata alcuna catastrofe. Yates è stato spazzato via da Froome l'anno scorso, ma le sconfitte non sempre sono negative. Il Giro è estremamente bello e ancora da decidere».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La gente del ciclismo è abituata ad arrangiarsi e quindi... ecco che ieri sera la premiazione ufficiale della Vuelta si è svolta lo stesso. Nel parcheggio di un hotel, con un fondale preso da quelli ufficiali, un podio improvvisato e...


Le squadre erano state preventivamente allertate dagli organizzatori della Vuelta su possibili disordini ed erano tutti pronti a portare via i corridori in caso di problemi legati ai manifestanti filopalestinesi. Ogni team aveva due ammiraglie in più al seguito della...


Una bicicletta, con tre marce e buoni freni, in prestito. Un album da disegno e una penna in una piccola borsa ad armacollo. Pronti, via. E’ il 1984. Corinna Sargood si trova in Puglia, nella penisola salentina, in una masseria....


Originario del Vaucluse (Francia) Nolan Pedersoli è stata la bella sorpresa dell’internazionale Trofeo Buffoni per la categoria juniores. Al primo anno tra gli juniores Nolan è il figlio di Frédéric, ex dilettante al CC Martigues e del Velo Club La...


E' stata una giornata di festa all'insegna del ciclismo quella che si è vissuta a Villadose in occasione del 6° Gp Nordest valido anche per il 46° Gp Comune di Villadose e per il 7° Memorial Bettonte. La gara, riservata...


Finisce con uno sprint a ranghi compatti il Trofeo comune di Marcallo con Casone per la categoria allievi. Sulle strade del Milanese è Marco Gregori a elevarsi a vincitore dopo una gara di 86, 4 chilometri condotti ad una media...


Netto dominio delle squadre trevigiane nella 89^ edizione del Trofeo Ottavio Bottecchia disputato domenica 14 settembre sulle strade di Fossalta di PIave. Ad aggiudicarsi l’importante Trofeo, che risulta essere tra le manifestazioni più vecchie esistenti in Italia e dedicate al...


Non gli capita spesso di essere in una situazione del genere, ma per Tadej Pogačar le circostanze di oggi al GP Montréal 2025 erano perfette per fare un regalo a un amico e compagno di squadra. La corsa l’ha già...


Tadej Pogačar ce lo aveva detto appena arrivati in Canada, “occhio a Brandon McNulty, è in formissima”. Oggi al GP Montréal 2025 il corridore americano lo ha dimostrato alla grande, mandando prima a brandelli il gruppo e poi restando da...


Una dimostrazione di forza, un arrivo in parata, un premio per un luogotenente fidato e prezioso: Brandon McNulty vince il Grand Prix de Montreal tagliando il traguardo applaudito dal suo capitano Tadej Pogačar che gli ha lasciato la vittoria. I...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024