ENRIC MAS. OSSESSIONE TOUR E VOGLIA DI GIRO

PROFESSIONISTI | 23/01/2019 | 07:44
di Giulia De Maio

Quando si è ritirato Alberto Contador lo ha segnalato come suo erede. A 23 anni, l'anno scorso, ha chiuso 2° alla Vuelta, suo secondo grande giro in carriera. In questa stagione Enric Mas, cresciuto nella Fondazione del campione di Pinto e fin da piccolo paragonato al Pistolero, tenterà l'assalto al Tour de France.


«Tra ottobre e novembre abbiamo deciso il programma con la squadra. Aspettative? Io voglio vincere, ma andiamo per fare esperienza e vedere fin dove posso arrivare essendo la mia prima volta alla Grande Boucle. Immagino una prima settimana con grande tensione e tante cadute e poi maggiore tranquillità e selezione naturale» racconta lo scalatore di Artà (Maiorca) che ha iniziato a pedalare a 11 anni su una Colnago multicolore.


Da bambino era paffutello, oggi non sembra possibile visto quanto è "tirato". Anche se ai dolci ammette di far fatica a resistere. «L'nverno è trascorso tranquillo. Mi sono rilassato camminando in montagna e andando al mare, ce l'ho a meno di un minuto da casa. Mi piaccione le immersioni, ho nuotato fino a dicembre. A novembre ho ripreso ad allenarmi gradualmente. Inizierò la stagione in Algarve, poi correrò Vuelta Catalogna e Giro dei Paesi Baschi, due corse in cui voglio far bene, prima delle classiche delle Ardenne. Per preparare il Tour andrò in altura, ma non so ancora dove. Qualcuno dirà che mi manca uno scalino perchè non ho mai corso il Giro, ma mi sento pronto. Mi sarebbe piaciuto correre in Italia, tutti dicono che la corsa rosa è la più bella di tutte, in futuro ci andrò senz'altro».

La Deceuninck – Quick-Step punta più alle classiche che ai grandi giri, ma questo non lo preoccupa. «Il team crede in me, ci sono formazioni più attrezzate di noi in salita, ma noi siamo un gruppo solido in cui ognuno ha il suo spazio e le proprie occasioni. Alla Vuelta ha vinto tante tappe in volata Elia (Viviani, ndr) e io sono salito sul podio finale. Non è nella nostra filosofia puntare tutto solo su un corridore. Sono contento di essere in questa squadra e avere le mie chances. Come alla Freccia e alla Liegi lavorerò con piacere per Julian Alaphilippe, così al Tour avrò compagni che mi supporteranno. Indossare la maglia gialla è l'ossessione di tutti i corridori o quasi. Io non faccio eccezione».

 

foto ©Deceuninck – Quick-Step Cycling Team/ Sigfrid Eggers

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