DOSSIER SICUREZZA. MARINA ROMOLI, LA DONNA CHE LOTTA PER GLI ALTRI - 2

STORIA | 11/01/2019 | 07:23
di Alessandra Giardini

Volete sapere come si racconta lei? «C’era la luce, c’era la strada, c’era la bici. C’era Matteo a riempire il cuore e rendere dolce la pedalata. C’era un bel po’ del mio mondo quella mattina su quella statale. C’era un allenamento da compiere per far bene in corsa. Perché correre in bici è come correre dietro a un sogno: vincere, diventare una campionessa».


Marina Romoli cullava quel sogno da sempre e a 21 anni aveva tutto per continuare a inseguirlo. Aveva tutto e poteva tutto. Finché non è arrivata quell’auto e la sua manovra assassina. «Lo schianto. Il buio. Dal tutto al niente, in pochi secondi». Marina si risveglia in un ospedale con la sua bella faccia massacrata e una paralisi agli arti inferiori. E’ sopravvissuta all’incidente, ma la diagnosi è impossibile da accettare alla sua età.


Era l’inizio di giugno di nove anni fa. Oggi Marina è una giovane donna, dalle sue Marche si è spostata a Cesena per laurearsi in Psicologia, e adesso si sta specializzando in neuroscienze cognitive e riabilitazione psicologica. «Cosa vuoi, le cose semplici non mi sono mai piaciute», ride.

Voleva fare la campionessa, ha dovuto inventarsi un’altra vita. «Sì, d’accordo, sarò anche stata forte, ma sinceramente io non ho avuto scelta: o morivo o trovavo qualcos’altro. Non lo so nemmeno io come ho fatto, ti viene da dentro, quando perdi tutto ti aggrappi anche alle piccole cose, cominci a costruire te stessa pezzo per pezzo. Io sapevo non avrei fatto la ciclista per tutta vita, sapevo che ero intelligente, e che studiare mi avrebbe protetto da qualsiasi cosa. E ho sempre saputo nella vita non si può avere solo un piano A, ci vuole anche un piano B e magari anche un piano C, non si sa mai».
  
Ha dovuto aspettare cinque anni per avere un risarcimento, «e dire che nel mio caso la dinamica era chiara, e poi erano le undici del mattino, c’erano molti testimoni. Ma sono cambiati i giudici e chissà perché in questi casi si ricomincia quasi da capo...». Oggi Marina con la sua Onlus si batte perché cambi il mondo: in termini di prevenzione, perché quello che ha dovuto passare lei capiti sempre meno, ma anche dopo, quando l’incidente purtroppo c’è stato. «I termini dei risarcimento a volte sono ridicoli. Se hai l’incidente con uno che non è assicurato, o non si trova, rimani senza niente, solo con l’assicurazione della federazione, decine di migliaia di euro che non risolvono niente. L’iter burocratico è incredibile, nel migliore dei casi ci vogliono quattro anni per concludere tutto il percorso: avvocati, udienze, stress, ci vorrebbe un aiuto psicologico anche per la famiglia, invece c’è spesso poco tatto da parte delle autorità, delle assicurazioni. Ti scontri con un mondo molto cinico. Se la dinamica non è chiara, possono non bastare dieci anni».
  
Purtroppo, quando si parla di sicurezza non è mai quella delle strade. «Quella passa sempre in secondo piano. Non voglio sottovalutare il terrorismo, ma volete mettere quanta gente muore ogni giorno sulle strade?».

2 - continua

ARTICOLI CORRELATI

DOSSIER SICUREZZA. L'URLO DI MARCO SCARPONI: «FERMIAMO LA STRAGE»

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il tema della sicurezza è sempre in primo piano e ieri in Belgio, sul traguardo della seconda tappa, c’è stato un debutto importante. Per la prima volta, infatti, è stata adottata la "Safe Cycling Finish Barrier": si tratta in pratica...


Questa è la settimana dedicata a Eddy Merckx e al suo ottantesimo compleanno e il Cannibale, tra un festeggiamento e un’intervista, ha voluto lanciare una sfida a Remco Evenepoel e Tadej Pogacar: al fiammingo piacerebbe che i due campioni si...


Darfo Boario Terme è pronta nuovamente ad accogliere una manifestazione tricolore anche nel 2025, come svelato ieri nella presentazione al “Belvedere Silvio Berlusconi” al piano 39 di Palazzo Lombardia. Questa volta la città termale della Valle Camonica ospiterà,  sabato 28...


Dal 1988 la maglia iridata di campione del Mondo, dal 1993 al 2017 la maglia rosa del Giro, dal 2017 la maglia roja della Vuelta, dal 2022 la maglia gialla del Tour, dal 2018 la Trek (prima Segafredo poi Lidl)...


Il tour de Suisse sembra più francese che mai, dopo quattro giorni di gara con Romain Gregoire leader della generale, ecco che ieri la maglia gialla è passata sulle spalle di un altro transalpino che sta infiammando i cuori dei...


Dopo la rivoluzione di ieri, con Luke Tuckwell che ha conquistato la maglia rosa, il Giro Next Gen propone oggi la sesta tappa: la Ovada - Acqui Terme di 155 km propone un finale tutto da interpretare. per seguire...


KS prova rivoluzionare il mercato dei reggisella telescopici con il nuovo Race Circuit, un prodotto dotato della tecnologia wireless caratterizzato però da un costo accessibile e da tanta affidabilità. Basato sull’esperienza maturata con il modello LEV Circuit, il RAGE Circuit...


Il conto alla rovescia è finito: scatta oggi Above | The Bike Experience, l’evento messo in scena da Livigno Next e Movestro, cuore progettuale di IBF - Italian Bike Festival, che celebra la bicicletta là dove offre il meglio di...


La puntata di Velò andata in onda ieri sera su TvSei è stata particolarmente interessante: si è parlato di Giro d'Italia Next Gen, di Delfinato, di Svizzera, di attesa per i tricolori ma di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo Magrin e...


Fino all'età di 9 anni, Gabriele Scagliola ha giocato a calcio come terzino destro del Caselette. Al ciclismo si è avvicinato per caso durante una vacanza al Lago di Bolsena, nel Lazio: "Ricordo che alcuni amici mi invitarono a salire...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024