MARIO CATTANEO CI HA LASCIATO

LUTTO | 14/10/2018 | 12:24

E’ scomparso questa notte, dopo un periodo di malattia affrontata con consapevole coraggio, nella sua casa di Imperia, Mario Cattaneo.


E’ stato (ed è difficile coniugare il verbo al passato) un grande appassionato di ciclismo e dirigente – attualmente era il presidente dell’Unione Ciclistica Sanremese - a vari livelli.


Lo ricordiamo con un articolo pubblicato su tuttobiciweb.it nello scorso dicembre quando gli furono riservati importanti riconoscimenti dal CONI e dalla FCI.
I funerali sono fissati per martedì 16 ottobre, alle ore 16.30, nella basilica di San Maurizio a Imperia.

Alla famiglia dell’amico Mario affettuose condoglianze da parte degli amici di tuttoBICI e tuttobiciweb.it

LE STORIE DEL FIGIO. MARIO A TUTTABICI (19.12.2017)

Ha sempre lo spirito e la vivacità di un ragazzo Mario Cattaneo, sanremese di nascita nel “lontano” 1942 ma residente a Imperia, presidente in carica, dal 1990, dell’Unione Sportiva Sanremese 1904 – sezione Ciclismo -. In sella al suo “scooterone” percorre anche più volte il giorno, il tratto di Aurelia che congiunge le due città. Ora, soprattutto se non esclusivamente, è per i motivi della sua carica e per la sua sempre viva passione sportiva avendo, infatti, oramai delegato completamente ai figli l’attività professionale nel settore degli ascensori.

L’origine però della sua famiglia è nella provincia di Alessandria, terra di ciclismo con fioritura di grandi campioni. Campione nel ciclismo Mario Cattaneo non lo è stato certamente dato che il suo piuttosto scarno curriculum di pedalatore è presto riferito: 11 vittorie da esordiente seguite da altre 4 quale allievo, sempre con la maglia del Pedale Sanremese Migas. Segue lo zero nella casella successi nell’unico anno fra i dilettanti con la società Armese Borgotallo. Fatto che lo induce ad abbandonare immediatamente l’agonismo pedalato, con sano pragmatismo ligure, ma non lo lascia la passione per le due ruote che porta avanti in altre vesti, come tecnico e dirigente, con vari ruoli e funzioni.

Un lungo percorso che lo vede direttore sportivo dell’U.S. Sanremese 1904, poi presidente del G.S. Borgo Prino d’Imperia, consigliere del Comitato Regionale F.C.I., quindi vice presidente e poi presidente del Comitato Provinciale d’Imperia. A livello nazionale è stato componente del Settore Tecnico Nazionale, della Commissione Nazionale direttori di corsa, con le varie denominazioni, per anni. Tanto per non farsi mancare nulla è stato responsabile della rappresentativa ligure al Giro d’Italia dilettanti e al Giro della Lunigiana.

Qualche voce malevola è solita riferire al riguardo che, pur avendo in squadra atleti del calibro di Mirko Celestino e Alessandro Petacchi, la rappresentativa ligure ha un “palmarès” molto, troppo, “pulito”, senza successi. Mario Cattaneo risponde a queste osservazioni e notazioni in materia con toni e atteggiamenti definibili come “briosi”, con espressioni colorite, nel linguaggio proprio e con espressioni della parlata ligure di ponente. Baruffe, solo baruffe verbali anche se Mario Cattaneo, con il suo carattere, è un tipo ad accensione rapida.

Altre esperienze importanti e soddisfacenti per la sua passione sono state quelle legate alla collaborazione con RCS Sport nello “staff” che gestiva le operazioni d’arrivo, soprattutto con il compito di disciplinare e preservare gli spazi riservati ai mezzi più ingombranti, sempre crescenti e con “mostri” di grande volume da incastrare, soprattutto negli arrivi con spazi ridotti, i van dei gruppi sportivi. Un difficile lavoro a incastro e di persuasione da svolgere, sia in fase di posizionamento prima dell’arrivo,  sia in quella di ripartenza dopo, quando tutti hanno estrema fretta di raggiungere gli alberghi, soprattutto al Giro d’Italia. E quando la conversazione diventava difficile con i conducenti, non sempre per difficoltà di lingua, faceva ricorso alla mimica più esplicita ed eloquente per fare rispettare da tutti gli spazi assegnati.

Nel cuor gli sta però la “classicissima”, la Milano-Sanremo. In stretta collaborazione con l’organizzazione centrale di RCS Sport, Mario Cattaneo è lo snodo, con la sua U.S. Sanremese, dei rapporti con le istituzioni locali per la definizione burocratica-organizzativa del complesso iter che si accompagna a tale tipo d’evento in una città, compressa fra mare e monti, dove gli spazi richiesti dalle strutture e del seguito veicolare non abbondano certamente. E Mario Cattaneo, fra l’incudine e il martello, è sovente chiamato a mediare con pazienza che, talvolta gli scappa ma che riprende subito, o quasi.

La passione e il legame con la corsa dei fiori lo determinano e lo spingono a ricercare sempre nuovi motivi da calare tra un ambiente eterogeneo come quello di Sanremo, a corollario della corsa, per incrementare e “incatenare” sempre più le valenze e i valori rappresentati dalla “Primavera”, come all’estero talvolta definiscono la Sanremo, alla città e al suo territorio.

Nella riviera di ponente è un personaggio molto conosciuto per la sua attività ciclistica che si confronta, con vivacità e sovente, con vari esponenti delle due ruote, con i quali è spesso in opposizione, opposizione ciclistica, sempre comunque disponibile, magari con il suo approccio un po’ burbero, in battaglie che assomigliano molto, in salsa ciclistica, a quelle del romanzo e del film francesi “La guerra dei bottoni”, sempre senza morti, né feriti, neppure in senso figurato.

E’ “Stella al merito sportivo” di bronzo del CONI nel 1991
, distinzione al merito del Ciclismo FCI d’argento del 1996 e onorificenza per lo sport Città di Sanremo (Civitas Sancti Romuli) del 2005. In questo 2017, di recente, il riconoscimento CONI si è impreziosito ed è diventato d’argento mentre quello FCI ha raggiunto il colore luccicante dell’oro.

Un grande motivo d’orgoglio e soddisfazione personale per Mario Cattaneo che, alla roulette – almeno in senso figurato -, tifa sempre affinché la pallina si fermi sui molti numeri – vincenti – del ciclismo.

Giuseppe Figini

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COMMENTI
Addio Mario,
14 ottobre 2018 16:29 canepari
uomo di ciclismo da capo a piedi. Uomo di ciclismo che ha percorso tutte le strade del pedale dall’agonismo alla dirigenza… dalla Federazione all’organizzazione, finanche RCS, a volte anche in contrasto con Mauro Vegni.
Voglio raccontarvi, però un aneddoto relativo al Giro d'Italia dei dilettanti anni"80. Ero sulla ammiraglia della Liguria. Nel corso di una tappa nell’oltrePo’, Cattaneo, selezionatore tecnico della nostra squadra ferma l’ammiraglia per il rifornimento. Prende i sacchetti e va 200 metri avanti. Io resto vicino all’auto. Arriva un corridore della Lombardia (non ricordo il nome..) e disperato mi chiede una ruota perché ha forato e non ha la possibilità di cambiare i tubolare. Naturalmente gliela do… Quando arriva Cattaneo gli racconto il mio gesto e lui comincia ad insultarmi come un cane: “ Ma sei uno scemo. Non dovevi dargliela …. Per una cosa così puoi perdere una corsa…. Sei un deficiente…. Qui è una guerra. Mai concedere favori ai rivali… ecc ecc.” Mortificato come non mai e convinto, nonostante la mia esperienza, di non aver capito nulla di come andassero le cose in gruppo, me ne stavo muto e rannicchiato sul sedile posteriore, quando si affianca con l’ammiraglia il DS della Lombardia che ringrazia il nostro Commissario Tecnico per il nobile gesto e gli restituisce la ruota. Con una faccia tosta memorabile, Cattaneo, autore della sfuriata nei miei confronti risponde: “Ma certo, figurati, è un dovere oltre che un piacere… se non ci aiutiamo tra di noi…. Lo rifarei…” E così lui si è preso il premio fairplay e io invece mi sono preso le “trippe”… Sono passati quasi 40anni e siamo rimasti grandi amici, e, nonostante questo episodio e nonostante le sue sfuriate, gli ho sempre voluto bene… e adesso rimpiango il suo carattere sanguigno, la sua passione, ma anche il suo buon senso, proprio di che ama il ciclismo.


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