Mem. Cimurri: Reverberi e l'emozione di correre in casa

| 02/10/2007 | 00:00
Correre sulle strade di casa regala sempre brividi particolari. In particolare se la corsa si svolge sei giorni dopo un trionfo azzurro al Mondiale e presenta il campione iridato, oltre a quasi tutta la Nazionale italiana. Lo sa bene Bruno Reverberi, team manager e storica anima della Ceramica Panaria – Navigare, la squadra reggiana guidata insieme al figlio Roberto, attesa ogni anno ad una parte da protagonista nel Memorial Cimurri – Gran Premio Bioera. “Non si può non provare emozione speciale per la gara di sabato – conferma Reverberi – perché siamo reduci dalla straordinaria vittoria di Bettini, arrivata dopo mille polemiche e perché lui e buona parte degli azzurri di Ballerini saranno sabato a Reggio. Il Memorial Cimurri quest’anno è una corsa fantastica, diciamo che potrebbe essere tranquillamente una Coppa del Mondo e quindi diventa ancora più difficile per noi centrare il risultato. Ci siamo andati molto vicini il primo anno con il podio di Grillo e sabato ci riproveremo con tutti i nostri uomini, in particolare Baliani, Sella, Laverde e Mazzanti.” La formazione “padrona di casa” correrà per il successo, ma anche per animare i quasi 200 km del percorso, perché pedalare a Reggio Emilia vuol dire essere obbligati a fare qualcosa di più: “E’ giusto sia così – sottolinea Reveberi – la nostra responsabilità è anche quella di dare spettacolo. E’ vero che nel ciclismo conta solo chi vince e non esistono i successi ai punti, ma qui vogliamo farci vedere sempre in prima fila e onorare al meglio questo bellissimo Memorial. Non è una giornata come tutte le altre, ci teniamo in modo particolare e ci presentiamo con uno spirito diverso dagli altri appuntamenti. Il percorso è bellissimo, con la salita dei Pavulli e la possibilità per tutti i reggiani di vedere la lotta finale nel circuito in centro storico”. Mente già alla corsa dunque, senza dimenticare l’orgoglio casalingo per un evento che molti vorrebbero avere: “Il Memorial Cimurri è un appuntamento che tutti ci invidiano, per il quale tante città farebbero i salti mortali. Il livello tecnico di quest’anno è talmente alto che l’unico problema, se così posso dire, sarà mantenerlo tale anche in futuro. Ma averne di questi problemi. E’ bellissimo pensare che una corsa nata solo tre stagioni fa a Reggio Emilia abbia già questa importanza, evidentemente anche perché qui c’è un’organizzazione straordinaria: non ricordo negli ultimi trent’anni altre gare in cui tutto fosse curato nei minimi dettagli, dalla sicurezza all’ospitalità, nemmeno il Giro d’Italia. Certamente avere il campione del mondo e la Nazionale rende molto più importante il "Cimurri", ma la corsa era già da medaglia d’oro anche nelle prime due edizioni. Spero che la gente, sabato, non si perda questo spettacolo sulle nostre strade”.
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