| 13/07/2007 | 00:00 La Commissione Disciplinare della Federciclismo ha inflitto 18 mesi di squalifica a Michele Scarponi. L'atleta era stato sospeso lo scorso 15 maggio nell'ambito della Operacion Puerto, e la scadenza della squalifica è prevista per il 15 novembre 2008. La Commissione Disciplinare ha di fatto confermato la richiesta della Procura Antidoping, che inizialmente aveva richiesto 24 mesi di squalifica come da prima violazione dell'articolo 2.2 del Codice Wada ("uso o tentato uso di metodi proibiti"), richiesta che era stata poi ridotta sempre per decisione della Procura Antidoping a 18 mesi in considerazione della collaborazione di Scarponi, ritenuta 'non piena e incompleta e con dichiarazioni imprecise - come si legge nelle motivazioni della sentenza -. L'atleta ha pero' reso possibile il deferimento di un altro tesserato (Alessandro Kalc, ndr) ed e' stato quindi valutato il grado di apporto collaborativo'. I legali di Scarponi avevano richiesto il dimezzamento della sanzione ritenendo la collaborazione del corridore "totale e fattiva" e in considerazione del cosiddetto periodo pre-sofferto relativa alla presupposta autosospensione da parte dell'atleta. Secondo la commissione Disciplinare pero' la sospensione dall'attivita' non è da considerarsi cumulabile alla riduzione della squalifica. "Il contratto di Scarponi con la Liberty Seguros - Astana è stato infatti rispettato fino alla scadenza del 20 dicembre 2006 e il corridore è stato regolarmente pagato -si legge nelle motivazioni-. Successivamente l'atleta non è stato tesserato per alcuna squadra e quindi il periodo non e' da considerarsi ai fini della sospensione".
Il 20 febbraio 2007 Scarponi e' stato contrattualizzato dalla squadra Acqua&Sapone e ha partecipato ad alcune corse. "Per la Procura questo denota una volonta' contraria a quella dell'autosospensione". Infine, la Procura non ha ritenuto valida la documentazione presentata per certificare il periodo di autosospensione.
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