Coni: Quagliarello nega tutto, Gibilisco ammette e collabora
| 05/07/2007 | 00:00 Domenico Quagliarello è stato interrogato oggi dalla Procura antidoping del Coni. Il ventisettenne ciclista della Ceramica Flaminia, coinvolto nell'inchiesta Oil for drug ha risposto alle domande di Ettore Torri negando ogni addebito. A dirlo è stato il suo legale, Alberto Patarini, che ha preannunciato il deposito di una memoria difensiva. Quagliarello rischia la radiazione poiché recidivo: nel 2002 venne infatti squalificato per un anno a causa di una positività all'Epo al Giro d'Italia dilettanti. Sempre nell’ambito dell’inchiesta Oil for drug venerdì 13 luglio è in programma l’interrogatorio di Eddy Mazzoleni e il giorno seguente toccherà a Danilo Di Luca.
Dopo Quagliarello, ad essere interrogato è stata la volta di Giuseppe Gibilisco, anch’egli in merito all’inchiesta Oil for drug. L'ex campione del mondo di salto con l'asta è stato interrogato dal viceprocuratore Franco Cosenza (e non da Ettore Torri) che ha spiegato come il siracusano «sia stato collaborativo. L'altra volta non aveva parlato ma stavolta lo ha fatto. Ammissioni? Non dico niente. Domani potremo essere più chiari». Come dire che anche per Gibilisco il deferimento è vicino.
C'è soddisfazione nel gruppo sportivo della Guardia di Finanza per la disponibilità mostrata da Giuseppe Gibilisco nell'audizione sostenuta oggi di fronte alla Procura Antidoping del Coni. «L'importante è che l'atleta si sia messo a disposizione degli organi inquirenti per chiarire alcune vicende, forse anche male interpretate», ha detto ad Apcom il capitano Gabriele Di Paolo, massimo responsabile della sezione di atletica leggera delle Fiamme Gialle. «La parte agonistica ha risvolti molto importanti. Prima dell'altra audizione Gibilisco era reduce da una brutta prestazione, ora invece ha fatto 5,70 ad Atene, la misura minima per i Mondiali, e questo gli ha permesso di essere in condizioni diverse. Ripeto, io considero importante il fatto che si sia messo a disposizione».
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