Fanini: Stanga ha una via d'uscita, collabori con Torri

| 03/07/2007 | 00:00
Gianluigi Stanga, team manager della Milram, la squadra di Petacchi, credeva aver sistemato tutto con il procuratore Torri riguardo alle accuse che gli ha rivolto il corridore tedesco Jaksche. In una intervista al settimanale Der Spiegel Jaksche aveva accusato Stanga e altri manager di avergli fornito prodotti dopanti. E invece no: Martin Mischel, il responsabile marketing della Nordmilch (l’azienda madre che sponsorizza la squadra ciclistica con un budget di una decina di milioni l’anno) chiederà a Staanga un rapporto dettagliato sulle dichiarazioni di Jaksche. Quanto al colloquio con Torri, Stanga dice: «Ho già dato mandato ai miei legali di querelare Jaksche, confermo che non mi sono mai permesso né di istigare né di facilitare l’assunzione di prodotti dopanti e chi mi conosce - le centinaia di corridori che hanno lavorato con me in vent’anni - sa quali siano i miei principi. Jaksche l’ho avuto da neoprofessionista, l’avrò visto pochissime volte in due anni. Io sono a disposizione completa di Torri e di chi vorrà sentirmi in merito a questa faccenda assurda». Ma su Stanga piovono anche le accuse del patron di Amore&Vita McDonald’s Ivano Fanini, da sempre impegnato nella lotta al doping: «Stanga si difende dicendo che, nonbo conoscendo la lingua tedesca, non poteva interloquire con il corridore in materia di doping. Al momento dell’ingaggio però c’era riuscito. Per il momento e nel rispetto del Codice Etico sarebbe sacrosanto escludere la Milram dal prossimo Tour visto che oltre a Stanga, anche su un suo atleta, Petacchi, ci sono sospetti di doping. Come ho già detto a Ivan Basso, Stanga ha una via d’uscita: collabori con Torri». dal Corriere dello Sport del 3 luglio 2007

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