Di Luca: «Non faccio il Tour». Cunego ci pensa

| 04/06/2007 | 00:00
«Non farò il Tour di France. Quest'anno ho vinto anche la Liegi-Bastogne-Liegi. Ho bisogno di riposo mi preparerò per il Mondiale». Sono le parole di Danilo Di Luca, vincitore del 90esimo Giro d'Italia. Di Luca è stato il primo ciclista abruzzese a vincere il Giro d'Italia, il più 'meridionale' della storia: E' importante, vuol dire che siamo una regione in crescita. L'Abruzzo è pieno di campioni: Grosso, Oddo, Trulli e io.... Ho sempre creduto al fatto che avrei potuto vincere, era un sogno da bambino. Sono davvero felice. Lo Zoncolan e' stata la chiave ma sulle Tre Cime di Lavaredo ho avuto la consapevolezza di poter vincere», spiega Di Luca a Radio Anch'Io Sport. «Quest'anno si sono messi in evidenza moltissimi giovani - continua -. Riccò l'ho conosciuto molto bene quest'anno, ha fatto subito vedere il suo valore. E' un corridore adatto sia a corse a giorni che a tappe. Credo che ne sentiremo parlare». Sono stati in moltissimi a seguire il Giro d'Italia: «Questo sport è fatto di amore e fedeltà, è stato sempre molto amato ma quest'anno sono rimasto sorpreso anche io. Durante la tappa di ieri mi hanno incitato dall'inizio alla fine, è stata un'ovazione». Al termine del Giro d'Italia è arrivato un inatteso regalo per Di Luca: «I miei amici mi hanno regalato una Fiat 500 tutta rosa, io non ne sapevo nulla. E' dipinta di rosa con delle belle gigantografie mie». Il ciclista abruzzese è un appassionato di calcio: «Io sono dell'Inter. Se sono l'Inter del ciclismo? Loro hanno vinto un po' prima il campionato. Milano quest'anno è stata 'la citta' del mondo', i nerazzurri hanno vinto lo scudetto e il Milan la Champions League. Mi hanno paragonato ad Inzaghi? Ho tifato per il Milan ad Atene e mi fa piacere il paragone». Di Luca non pensa al Tour, Damiano Cunego ci sta pensando. Nei programmi del Piccolo Principe la corsa francese non c'era, ma visto come sopno andate le cose al Giro, il veronese della Lampre-Fondital sta valutando seriamente se ci sono i presupposti per poter cambiare in corsa i programmi. Certo che la scelta non è di quelle facili: se decidesse di correre il Tour, addio a finale di stagione, addio a Mondiali di Stoccarda. Ma è anche vero che il percorso della Grande Boucle potrebbe sorridere al corridore veronese e non è da escludere che possa risultare a lui più congeniale. Nelle prossime ore ne sapremo qualcosa di più
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