CINQUE ANNI FA, L'ADDIO A SANDRINO CARREA

STORIA | 12/01/2018 | 09:05
Era l’alba di domenica 13 gennaio 2013 quando Andrea “Sandrino” Carrea è partito, improvvisamente, senza segni premonitori, senza incomodare nessuno, per il suo viaggio estremo dalla sua casa di Cassano Spinola, quasi al centro di un ideale triangolo con angoli a Tortona, Novi Ligure e Castellania. Sono località che, per gli appassionati di ciclismo, non hanno bisogno di altre e ulteriori indicazioni.

Aveva ottantanove anni ma conservava una straordinaria vigoria fisica e freschezza mentale, con la sua caratteristica struttura possente e la sua camminata dondolante.
Con l’amico Ettore Milano, scomparso poco più di un anno prima, nell’ottobre 2011, Carrea ha condiviso la figura del “gregario di ferro” del grande Fausto Coppi che sapeva di potere contare sempre, anche senza parole, solamente quelle indispensabili, magari solo monosillabi, sulla forza di Sandrino e sulla sagacia tattica di Ettore, suoi amici veri e “angeli custodi” fedeli e devoti.

Domani, sabato 13 gennaio, al cimitero di Cassano Spinola dove è sepolto anche il primo “campionissimo” del ciclismo, il conterraneo Costante Girardengo, la moglie Anna, il figlio Marco con famigliari e amici, ricorderanno il quinto avversario della scomparsa dell’«omone», detto anche «orso buono» per il suo carattere schivo che rifuggiva da ogni personalismo e il tratto diretto, talvolta “direttissimo”.

Ci saranno anche la signora Marina, la figlia di Fausto Coppi, il veterano alessandrino Giovanni Meazzo, il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere e altri esponenti di varia estrazione ciclistica oltre al ricordo affettuoso degli appassionati delle due ruote che l’hanno conosciuto.

g.f.
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