PROFESSIONISTI | 22/08/2017 | 07:10 Joaquim “Purito” Rodriguez è impegnato in questi giorni alla Vuelta in un ruolo nuovo: quello di ambasciatore del Team Bahrain Merida e grande consigliere per i giovani della squadra.
Purito, come ti senti ad affrontare la Vuelta, che era la tua gara preferita, in un ruolo così insolito? «La Vuelta è una delle corse che conosco meglio e che ho affrontato più volte. Conosco le strade, la gente, l’organizzazione e penso che per una squadra sia importante affidarsi a uno spagnolo che possa sempre essere in contatto con gli organizzatori, parlando la loro stessa lingua, anche per avere costanti informazioni sulle modifiche improvvise che ci possono essere sul percorso. Conosco quasi tutte le salite e posso dare un aiuto in particolare a Vincenzo. Lui qui ha corso diverse volte, ma è importante che qualcuno gli ricordi le caratteristiche delle salite. Ci saranno alcune tappe in posso dare consigli utili, anche perché ho la possibilità di sapere come le vivono i suoi rivali».
C'è qualche ragazzo che segui in modo speciale? «I nostri tre ragazzi giovani, spiego loro come affrontare una gara di 3 settimane e come aiutare un capitano come Nibali che lotta per vincere la Vuelta. Spiego che è necessario essere seri sempre e lavorare duramente, ad evitare le bevande ghiacciate, ad alimentarsi bene. Loro sono qui non solo per fare esperienza, ma anche per lavorare in favore di un grande capitano».
Ti senti più corridore o supervisore? «Penso ancora da corridore. Pedalo con i ragazzi cin allenamento e mi sento come uno di loro, condivido le loro preoccupazioni e i loro sforzi Tra i miei compiti con il team Bahrain Merida c'è il ruolo dell'ambasciatore, specialmente qui alla Vuelta. Ma il sostegno ai nostri atleti è altrettanto importante».
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