BILANCIO 2015. Reverberi: Voglio una Bardiani Csf più continua
PROFESSIONISTI | 23/11/2015 | 07:36 Roberto Reverberi, team manager e diesse della Bardiani CSF, traccia il bilancio al termine del 2015 e individua il focus del greenteam per il prossimo anno.
Che voto dai alla stagione da poco conclusa? «Ci meritiamo un 6 e mezzo. Abbiamo vinto al Giro d’Italia e qualche corsa da metà stagione in poi, ma è inutile negarlo: pretendevamo di più. È mancato qualcuno dei corridori più attesi. Colbrelli fino alla corsa rosa è stato tagliato fuori da dei problemi fisici e si è ripreso solo nel finale, altri come Bongiorno e Zardini non hanno reso come ci aspettavamo. La fortuna non ci ha aiutato, è stata una di quelle annate in cui va tutto un po’ storto».
La giornata più bella? «La vittoria di Boem al Giro: Nicola ha colto una grande occasione. Nelle tappe pianeggianti è difficile che arrivino le fughe, ma quel giorno i battistrada sono stati sottovalutati e nel finale si sono trovati con il vento a favore, così che il gruppo non è riuscito a chiudere. Boem è uno che lotta con i denti, non molla mai e quando vede la linea del traguardo davanti a sé è raro sbagli, è intelligente, è riuscito ad andare all’arrivo con merito».
Cobrelli ha conquistato la classifica individuale della Coppa Italia, ma come squadra avete chiuso al quarto posto. «Sonny si è imposto al termine di un avvincente testa a testa con Damiano Cunego, come squadra invece - non avendo collezionato risultati soprattutto all’inizio - siamo partiti con molto svantaggio. Abbiamo recuperato nel finale senza arrivare a ridosso delle prime, troppe volte abbiamo lasciato in giro punti preziosi che ci avrebbero permesso di arrivare almeno secondi alle spalle della Southeast».
Novità per il prossimo anno? «Faranno il grande salto nel professionismo con noi quattro ottimi corridori come Simone Velasco, Lorenzo Rota, Giulio Ciccone e Mirco Maestri che ci auguriamo confermino quanto di buono hanno dimostrato tra gli under 23. La nostra politica è di far crescere i giovani senza sobbarcarli di un eccessivo carico di aspettative visto che il primo anno da prof è di per sé un’esperienza impegnativa. Se a loro è giusto dare il tempo di maturare, voglio che i ragazzi più esperti dimostrino le loro qualità».
Da chi ti aspetti un segnale? «I confermati sono Simone Andreetta, Enrico Barbin, Nicola Boem, Manuel Bongiorno, Sonny Colbrelli, Luca Chirico, Stefano Pirazzi, Nicola Ruffoni, Paolo Simion, Luca Sterbini, Simone Sterbini, Alessandro Tonelli ed Edoardo Zardini. Oltre che dai tre nominati in precedenza, voglio una dimostrazione da Ruffoni, che l’anno scorso ha saputo battere fior di sprinter come Cavendish e Kittel. Mi aspetto di vederlo pimpante già da inizio anno e che dimostri di essere un velocista di valore su cui il ct Cassani può contare per il mondiale».
In ammiraglia è arrivano Zanatta: cosa potrà dare in più alla squadra? «Abbiamo scelto Stefano perché nel panorama italiano era il tecnico più preparato e in gamba per poter dirigere una squadra di giovani come la nostra. Vanta un’esperienza pluriennale ad alti livelli e ha lanciato corridori del calibro di Sagan e Nibali. Porta con sé un bagaglio tecnico importante e un sistema organizzativo che potrà farci migliorare».
Cosa chiedi al 2016? «Più continuità. Dai miei ragazzi vorrei più risultati da inizio stagione e, se possibile, una tappa al Giro che a una squadra come la nostra dà grande visibilità. Nel 2014 eravamo riusciti a coglierne addirittura tre ma non è mai facile, al giro vincono 6-7 squadre su 22 e il livello è altissimo: un sigillo sarebbe già il massimo».
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