PROFESSIONISTI | 17/09/2016 | 17:21 Il “principe”, al secolo Gianni Savio, team manager della Androni Giocattoli-Sidermec giustamente gongola nel dopo corsa al Memorial Marco Pantani per il successo del suo corridore Francesco Gavazzi.
Una corsa che “dovevate” vincere e che avete centrato con una accorta condotta di gara. Non è stato semplice ma l’obiettivo l’avete raggiunto. «Credo che oggi abbiamo veramente meritato di vincere perché abbiamo fatto la corsa noi. Nella riunione tecnica che abbiamo fatto al mattino, io e Giovanni Ellena abbiamo detto ai ragazzi che bisognava rendere la corsa dura per non portarci sul viale d’arrivo corridori come Belletti, che poi allo sprint non ti perdonano. E ho detto anche che se andava via una fuga, noi dovevamo esserci sempre e comunque per evitare il rischio del gruppo che si “addormenta” e che poi si trova tagliato fuori. I ragazzi sono stati bravissimi, tutti indistintamente. Frapporti è andato subito in fuga con Tonelli ed è stato un punto di riferimento importante. Hanno svolto un lavoro incredibile Franco Pellizzotti e Torres Agudelo che hanno saputo tenere cucito il gruppetto davanti e hanno chiuso anche su Zilioli, protagonista di un bell’attacco nell’ultimo giro del circuito finale. Una vittoria che Gavazzi merita, non dimentichiamo che è dall’inizio dell’anno che è sempre nelle prime posizioni: secondo a Donoratico e all’Appennino, quinto al Laigueglia e così via tanto per finire con il terzo posto pochi giorni fa all’Agostoni. Bene così, ci voleva!».
Sei diventato famoso per i tuoi schemi calcistici abbinati alle corse. Oggi l’Androni Giocattoli Sidermec che schema ha usato? «L’1-6-1. Con uno che doveva entrare nella fuga subito ed è stato Frapporti, sei corridori che dovevano poi correre in funzione di Gavazzi, il goleador che poi ha firmato la rete della vittoria».
deferimento, no?!? Troppo "personale"?!?
Anche a Lei, Sig. GIANNI SAVIO, sinceramente, auguro di poter chiarire l'intera vicenda che La riguarda, dato che il DEFERIMENTO che l'ha raggiunto, non mi pare di poco conto per l'INTERO AMBIENTE CICLISTICO ITALIANO.
Francesco Conti-Jesi (AN).
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