PROFESSIONISTI | 14/09/2016 | 18:23 Giacomo Nizzolo è al settimo cielo: sul traguardo della Coppa Bernocchi ha festeggiato la sua prima vittoria in maglia tricolore e confermato una condizione in costante crescita. «La prima in maglia tricolore mi ha regalato emozioni davvero forti, anche perché l'ho ottenuta davabti ai miei tifosi che erano davvero tantissimi e caldissimi. La volata? Era il piano studiato stamattina con Cassani e i compagni, quando è partioto Colbrelli ho avuto la tentazione di seguirlo, ma ho rispettato i piani e la scelta si è rivelata vincente».
Il gomito ti ha dato fastidio? «Qualche pizzicata in corsa me l'ha data, ma non in volata perché lì l'adrenalina ha cancellato qualsiasi tipo di fastidio».
Hai vinto vicino a casa e domani ce la Agostoni... «Quella per me è la vera gara di casa, quela che si disputa sulle mie strade, quella che andavo a vedere da ragazzino e sognavo di vincere. Il percorso è decisamente più impegnativo rispetto a quello di oggi, non è l'ideale per me ma proverò a fare il massimo».
Dove ti vedremo poi? «Correrò l'Eneco Tour e poi la Milano-Torino, quindi deciderò, ma non lo sento come un problema: di corse ce ne sono tante per arrivare al mondiale e anche se non dovessi correre ho dimostrato di sapermi preparare bene quando si avvicina un appuntamento di quelli che contano».
Tornando alla corsa, straordinario il lavoro dei tuoi compagni. «Hanno lavorato benissimo, in particolare Alafaci che ha tirato da solo per 100 chilometri. Ad un certo punto gli ho urlato di calare, ma lui imperterrito ha tirato dritto... La convivenza con Viviani? È vero, abbiamo gli stessi obiettivi ma tra noi c'è grande stima e ci rispettiamo. Quindi sarà facile fare causa comune».
Un'ultima domanda: hanno presentato le prime tre tappe del Giro. C'è già aria di maglia rosa... «So solo che si parte con una tappa in linea in Sardegna e che potrebbe esserci un arrivo in volata. Di sicuro c'è solo che il Giro per me ha una importanza particolare, le due maglie rosse che ho conquistato hanno un posto d'onore nel mio cuore, figuratevi se arrivasse la maglia rosa...».
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