BELVEDERE. Il Giro aspetta un nuovo Fondriest

DILETTANTI | 20/02/2016 | 07:44
Ci sono corse che segnano indelebilmente la carriera dei giovani corridori lanciati verso il professionismo. Nei suoi 90 anni di storia, il Giro del Belvedere - la cui 78a edizione andrà in scena Lunedì 28 Marzo - ha rappresentato un vero e proprio trampolino verso la massima categoria per tanti futuri campioni, dal compianto Vito Favero alla stella nascente del panorama internazionale Stefan Kueng, passando per l’Olimpionico Silvio Martinello, il due volte vincitore del Giro d’Italia Ivan Gotti e l’iridato Maurizio Fondriest.

Esattamente 30 anni fa, sui colli che dominano Villa di Cordignano (Treviso) Fondriest conquistava uno dei successi più importanti della sua carriera dilettantistica. “Eravamo rimasti in 6 o 7 sullo strappo di Montaner - racconta Fondriest - e poi li battei tutti in volata. La concorrenza era agguerrita e l’arrivo perfetto per le mie caratteristiche. E’ stata una delle più belle giornate della mia carriera dilettantistica e ne serbo ancora oggi un ricordo nitido”.

“Senza ombra di dubbio il Belvedere è una delle corse di riferimento del panorama giovanile. Se riesci a vincere gare come quella significa che hai i numeri, e se al talento unisci il lavoro hai buone possibilità di fare una bella carriera tra i professionisti. Così è stato per me”, spiega il campione di Cles, che due anni più tardi, nel 1988 a Renaix (Belgio), si sarebbe laureato Campione del Mondo tra i professionisti, a soli 23 anni, in un rocambolesco finale che lo vide prevalere sul belga Criquielion e sul canadese Bauer.

“Vincere il Belvedere con la maglia della Zalf ha avuto un sapore particolare. - soggiunge il campione trentino, oggi 51enne. - Dopotutto parliamo di uno degli appuntamenti più importanti e sentiti della stagione con tanti tifosi pronti a sostenere i corridori sulle strade. L’arrivo era una vera e propria festa, ho un bellissimo ricordo di questa gara”.

Gli organizzatori della tradizionale classica di Pasquetta per l’edizione 2016 hanno disegnato un tracciato di 166 chilometri, con qualche lieve modifica nel finale, reso più impegnativo rispetto all’edizione dell’anno passato. Con ogni probabilità sarà ancora una volta lo strappo del Montaner (1,7 Km al 12% con punte del 20%) a risultare decisivo nell’economia della gara che nel 2015 ha sorriso ad un altro atleta della Zalf, Andrea Vendrame.
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