CONTADOR: «Non credo che Aru oggi sia molto contento». AUDIO
GIRO D'ITALIA | 26/05/2015 | 16:51 Alberto Contador parla al termine del tappone con Mortirolo e Aprica, con gli occhi lucidi tra emozione e fatica: «Oggi è stata una giornata molto difficile, ero già a 400 watt prima di iniziare la salita. Abbiamo vissuto una situazione critica, ma i miei compagni sono stati incredibili. Sono stato coinvolto in due cadute, ho forato nella discesa dall’Aprica. Già è dura vincere un grande giro quando tutto va liscio, quando ci si mette anche la sfortuna… Questo però è il ciclismo ed è questo quello che la gente ricorda. Chapeau a Kruijswijk, avrà un grande futuro, ho provato ad aiutarlo oggi, è stato il più forte della tappa. Non dimenticherò mai la fatica e l’emozione provate oggi, spero che anche i tifosi le abbiano apprezzate. Ho messo in scena una tappa alla Pantani? Mi viene la pelle d’oca a sentire certi paragoni. Come leggo sempre per sta “per sempre Pantani”».
Le parole di Contador espresse durante la conferenza stampa:
Sei sempre stato molto attento ai rapporti umani con i tuoi colleghi, cosa è successo nel finale con Landa? Ti aspettavi rimanesse con te o sei deluso che è scattato?
«È stata una tappa molto complicata, ho bucato in discesa dopo l’Aprica, quando fino a quel momento era filato tutto liscio, Basso mi passato la sua ruota, però abbiamo impiegato molto tempo per cambiarla. Poi, tutta la squadra ha tirato per me e siamo andati a tutta, perché le mie pulsazioni erano altissime - 180 in pianura -, il gruppo davanti ha tirato al 100% per staccarmi. Ho capito che sarebbe stato un giorno molto difficile. Sul Mortirolo sono salito con il mio ritmo, come se fosse una crono, ho cercato di non perdere la calma. È normale che Landa abbia attaccato, anche se ha abbandonato il leader, ma ognuno prende le proprie decisioni in gara. Secondo me Kruijswijk è andato molto forte, in condizioni normali gli avrei lasciato la tappa. Ma ognuno ha il proprio interesee e io lo rispetto».
Per via della rimonta sul Mortirolo hai avuto paura di pagare sul finale?
«Quando ho visto l’Astana organizzata davanti, sapevo che dovevo recuperare tempo perso sin dall’inizio della salita. Non è stato un problema iniziare dietro la salita, ma terminare la discesa 10km prima. Ho capito sarebbe stata una sfida complicata 25 km prima dell’arrivo e non potevo permettermi assolutamente di avere problemi meccanici o altro».
Landa è la nuova punta della nuova generazione spagnola?
«È un corridore che va molto forte qui al Giro, con due vittorie di tappa. Ora si dovrà vedere come andrà nelle gare e Giri successivi, ma sicuramente avrà un buon futuro».
Non credi di meritare una squadra più forte?
«Credo siano stati straordinari, prima del Mortirolo ho avuto una media di pulsazioni altissima. I miei sono stati davanti a tirare dal primo giorno e la gente se lo dimentica. Darei un dieci ai miei compagni, se ho questa maglia è grazie a loro».
Oleg Tinkov ha polemizzato su Katusha e Astana che hanno tirato quando sei rimasto indietro.
«Quando ho forato mi aspettavo che sarebbe successo quel che è successo. Non voglio commentare se è corretto o scorretto».
Cosa avresti fatto nel caso fosse stato Aru al tuo posto?
«Io credo che oggi Aru non sia proprio contento».
Che rapporti hai utilizzato per rimontare sul Mortirolo?
«Un 34x30. Voglio aggiungere una cosa: mi sento orgoglioso di essere stato protagonista in una tappa come questa».
\"Mi sento orgoglioso di essere stato protagonista in una tappa come questa\".
Questo è Contador.
Quando Porte era ancora in classifica e qualcuno gli chiese cosa pensasse del fatto di dover affrontare salite come il Mortirolo, il Colle delle Finestre ecc. pare che questi abbia risposto con un laconico \"Sono salite...\".
Queste, a mio modestissimo avviso, non sono sfumature.
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