GIRO D'ITALIA | 16/05/2015 | 20:13 di Pier Augusto Stagi
Benat INTXAUSTI. 10. Anche lui si è portato avanti con il lavoro. Non è nella prima fuga, ma subito lì dietro. Centra la sua seconda tappa rosa dopo quella di Ivrea di due anni fa. Alle sue spalle succede di tutto, ma lui, non curante, lascia fare. E fa bene.
Mikel LANDA. 7. Forse i suoi Astana si muovono un attimo troppo tardi, per poter sperare in una vittoria di tappa. Per poter sperare di raccogliere qualcosa di più e di meglio. Non vincono la tappa e racimolano meno secondi di quanto forse speravano. Ma non è la fine del mondo.
Sebastien REICHENBACH. 7. Grande gara anche la sua, tosto come pochi.
Fabio ARU. 6. Fa quello che ci si attende che faccia, ma su queste pendenze, a questo punto del Giro, non riesce a fare male.
Alberto CONTADOR. 8. Resta solo, ed è questa la vera notizia negativa di giornata. Sta meglio chi sembrava dovesse stare peggio. Pedala sciolto, saltella come è solito fare, si porta via due secondi a un traguardo volante in perfetto stile “pistolero”: quando meno te lo aspetti, lui colpisce. Occhio ragazzi a “spalla dolente”.
Richie PORTE. 6. Mi fa paura, perché alla fine ha davvero sprecato molto poco. La squadra c’è, e lui anche. Prova a scattare, ma più per onor di firma che per reale convinzione.
Rigoberto URAN. 7. Voto alto per incoraggiamento, anche se non ne ha bisogno. Aveva ragione Franco Gini qualche giorno fa: esce alla distanza, sta scaldando i cilindri.
Dario CATALDO. 7. Picasso è un vero artista. Tutto tondo, come Giotto. Sta facendo un lavoro eccezionale, per se stesso e per la causa.
Damiano CUNEGO. 6. Resta aggrappato al gruppo dei migliori. Cerca anche di scrollarselo di dosso, per pochi secondi. Un’illusione dei tempi andati.
Damiano CARUSO. 6. Il ragazzo della Bmc cerca gloria, e se continua così la troverà.
Ryder HESJEDAL. 5. Anche oggi fatica e alza bandiera bianca. Ma dove è finito il Ryder del 2012?
Roman KREUZIGER. 5. Anche lui paga nel finale. È comunque il meglio di una squadra (Contador a parte) che sembra fare davvero troppa fatica. Si stanno risparmiando per l’ultima settimana? Mah.
Przemyslaw NIEMIEC. 4. Prezzemolino non c’è. Non si vede. Meglio concentrarsi sulle vittorie di tappa.
Orlando MAINI. 2. Come i minuti di terrore fatti passare al povero Enrico Pengo, l’altro giorno a Fiuggi. Nel festeggiare la vittoria del suo Diego Ulissi, il buon Orlando arpiona al collo e stringe di faccia contro il poggiatesta il bravo meccanico veneto, che diventa rosso come la maglia di Viviani. Fortunatamente il diesse se ne accorge in tempo. Sospiro di sollievo: per Pengo. Ma anche per Orlando.
Carlo GUARDASCIONE. 8. Nino Daniele, medico della Trek, torna a casa: c’è la cresima della figlia. C’è anche il mal di pancia di Beppu a preoccupare Adriano Baffi. Ci pensa il medico della Lampre-Merida, che alla partenza di Fiuggi interviene prontamente. Nel nome di Ippocrate e del ciclismo. Grande.
Steven KRUIJSWIJKK. 8. L’olandese della Lotto Jumbo fa una corsa di attacco pazzesca. Al km 58 parte e va, e tutti gli altri ad inseguirlo. Resta al vento come pochi. Merita una standing ovation.
ANDRONI. 7. Sette giorni su sette, tutti i santi giorni all’attacco, come ama Gianni Savio. Come chiede Gianni Savio. Ci prova subito Zilioli, poi Pellizotti (per lui ancora crampi: problema grosso). Ad oggi sono a più di 900 chilometri fatti in avanscoperta. Ma non è una scoperta.
MA CHI E CHE FA LE TATTICHE IN CASA ASTANA OCCASIONE PERSA PER ARU CHE POTEVA VESTIRE LA MAGLIA ROSA SE LANDA NON GLI PORTAVA VIA GLI ABBUONI D'ALTRONDE NIBALI A PERSO UNA VUELTA PER UNA TATTICA SBAGLIATA
astana
16 maggio 2015 23:07colt
l'astana doveva chiudere con i fuggitivi prima della salita finale.poi su l'ultima asperita cataldo e landa a tutta x aru. (astana voto 4)
SAXO 0
17 maggio 2015 07:27Bastiano
Dopo 7 giorni passati ad inseguire fuggitivi di nessun conto, le gambe sono mancate a tutto il team, ma chi le prende certe decisioni in questo team?
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